Antonija Mirosavljević, presidente dell’Associazione dei direttori delle scuole elementari, ha parlato ai microfoni della tv nazionale Hrt sull’attacco di ieri, mercoledì 27 marzo, da parte di un genitore nei confronti di un insegnante a Traù (Trogir), in Dalmazia.
La polizia sta indagando su quanto accaduto presso la Scuola elementare “Majstora Radovana” dove un genitore è entrato e ha aggredito un insegnante in classe reo, secondo il padre, di aver confiscato il telefonino a sua figlia.
La Questura di Spalato e della Dalmazia ha confermato che l’uomo è stato arrestato e che l’insegnante ha richiesto assistenza medica. Si viene a sapere che durante la lezione l’alunna stesse usando il cellulare e quando l’insegnante l’ha notato, ha chiesto di consegnarglielo fino alla fine della lezione. Successivamente, la ragazzina avrebbe utilizzato il telefonino di un compagno di classe e per avvisare suo padre sulla misura presa dal professore. Il padre è piombato a scuola, è entrato in classe e ha colpito l’insegnante con un pugno alla testa.
“Condanno fermamente gli attacchi agli insegnanti. Allo stesso tempo, devo dire che questo non è né il primo caso, né credo sarà l’ultimo nelle nostre scuole, considerando che in qualche modo i genitori stanno superando i limiti, essendo iperprotettivi nei confronti dei propri figli – ha commentato Mirosavljević –. È un dato di fatto che oggi gli insegnanti, così come tutti gli operatori scolastici, non godono di adeguate protezioni. Da tempo l’immagine degli insegnanti e delle scuole è compromessa, i genitori già da tempo non hanno fiducia”.
“Ciò su cui dobbiamo lavorare è la salute mentale dei nostri ragazzi, sui programmi preventivi che già vengono attuati nelle nostre scuole, tuttavia, è urgente rafforzare l’azione del sistema educativo nella costruzione di valori positivi e di empatia che sono effettivamente scomparsi nella nostra società”, ha detto la presidente dell’Associazione dei direttori delle scuole elementari all’Hrt.
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