Prosecco, semplice e con tanta personalità

Andrea Biasiotto illustra le peculiarità della Foss Marai, riconosciuta nel mondo come simbolo di prestigio vitivinicolo. Tre dei suoi prodotti saranno offerti ad Abbazia al ricevimento per la Festa della Repubblica italiana

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Prosecco, semplice e con tanta personalità
Fotografia Via Foss Marai

Il marchio Foss Marai, fondato nel 1986 da Carlo e Adriana Biasiotto, è riconosciuto in Italia e nel mondo come simbolo di prestigio vitivinicolo. La filosofia del brand è riassunta nell’espressione “Lentamente in viaggio” che denota un’azienda che sperimenta, cambia e si rinnova di continuo, riuscendo così a offrire ai conoscitori uno straordinario ventaglio di spumanti, vini e oli d’oliva di fascia premium.
La Foss Marai si trova a Guia, nella splendida cornice di Valdobbiadene, storica area di produzione del Conegliano-Valdobbiadene Superiore DOCG. Il territorio di derivazione della massima espressione qualitativa del Prosecco, uno dei vanti dell’enologia dello Stivale. Un’area inserita, non a caso, nella Lista UNESCO del Patrimonio Mondiale come paesaggio culturale e che offre scenari di sorprendente bellezza e grande fascino. I terreni in questa zona sono di varia composizione e presentano caratteristiche organolettiche molto particolari che, insieme alle peculiarità climatiche, contribuiscono a conferire alle uve una qualità aromatica speciale. Un luogo dove l’arte della viticoltura si è superbamente sviluppata in armonia con il paesaggio in tutti i suoi aspetti – geografici, fisici e climatici – determinando una perfetta integrazione tra uomo e territorio. L’attività della Foss Marai non è circoscritta soltanto al Veneto e alla produzione di spumanti DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita, il massimo livello di qualità per i vini italiani): Tilio Dosaggio Zero-Extra Brut, Surfine Cuvée-Brut, Roös-Brut rosato… Si estende anche alla Puglia dove nella Masseria La Sorba, una tenuta situata nell’Altopiano delle Murge – anch’esso patrimonio UNESCO – produce uve e olive di qualità dalle quali nascono lo spumante Dolce reale, i vini rossi Fumac IGT (Indicazione Geografica Tipica) e Nirò-Aglianico IGT, uno speciale vino passito (il Moscato reale) e un pregiato olio extravergine d’oliva (varietà Coratina).

Andrea Biasiotto si occupa delle relazioni pubbliche della Foss Marai. Foto: [email protected]/via Foss Marai

Promuovere le eccellenze
Il mese prossimo in Italia si celebrerà la Festa della Repubblica (2 giugno). La ricorrenza della nascita della Repubblica Italiana sarà celebrata anche all’estero. Il ricevimento organizzato in queste occasioni dal Consolato Generale d’Italia a Fiume è ormai una tradizione. Un appuntamento atteso che negli anni è diventato anche un’occasione per imparare a conoscere e apprezzare ancora di più i prodotti iconici dell’enogastronomia italiana. A illustrarci le peculiarità della Foss Marai è Andrea Biasiotto, che in seno all’azienda si occupa della parte commerciale e delle pubbliche relazioni.
“L’intenzione del Consolato è di promuovere le eccellenze italiane e visto che la Foss Marai rappresenta l’alta gamma del Prosecco ci hanno proposto d’includerci”, ha puntualizzato Biasiotto. “Nello specifico – ha proseguito – offriremo agli invitati la possibilità di degustare tre nostri prodotti: il Prosecco Guia Valdobbiadene DOGC millesimato Brut, lo Strada di Guia 109 Valdobbiadene DOGC Extra Dry e ultimo, ma non ultimo, lo spumante Brut natur Marai de Marai Ultrabrut, presentato quest’anno a Vinitaly”. “Si tratta di prodotti realizzati ricorrendo al metodo Charmat, nel nostro caso Charmat-Martinotti, che ha contribuito a fare in modo che il Prosecco conquisti il mondo”, ha dichiarato Andrea Biasiotto, aggiungendo scherzosamente che il successo del Prosecco è in realtà dovuto al fatto che risulta particolarmente gradito al palato femminile e “quando qualcosa piace alle donne chiaramente piace anche a noi maschietti”.

L’elegante sede della Foss Marai. Foto Via Foss Marai

Lieviti naturali
“La grande fortuna del Prosecco – ha puntualizzato – è la sua semplicità. Una caratteristica che lo rende perfetto per qualsiasi tipo d’abbinamento, in qualsiasi momento del giorno. Un prodotto duttile, che però ha una sua personalità”. Tornando al metodo Charmat-Martinotti, il nostro interlocutore ha rilevato che quest’ultimo consente d’intervenire sul prodotto fino all’ultimo, garantendo così il risultato migliore. “In termini d’immediatezza, di piacevolezza d’eleganza e finezza non ha pari al mondo e negli anni si è evoluto tanto a differenza del metodo classico”, ha osservato Biasiotto, chiarendo che il vero punto di forza della Foss Marai sta nell’attenzione che investe nella ricerca e nello sviluppo dei suoi prodotti. “Non acquistiamo i lieviti usati per la fermentazione dalle multinazionali. Da 35 anni lavoriamo con i nostri lieviti naturali autoctoni. Li estraiamo dalle bucce e ogni prodotto ha il suo lievito. Il Marai de Marai Ultra Brut, ad esempio, ha un lievito denominato Sant’Antonio che abbiamo individuato ricorrendo a delle degustazioni alla cieca condotte in azienda e che ci hanno permesso di constatare che si tratta, in questo caso, della scelta migliore rispetto ad altri ceppi che abbiamo selezionato”, ha dichiarato Biasiotto, svelandoci che gli piacerebbe, burocrazia permettendo, far assaggiare ad Abbazia anche l’olio extra vergine d’oliva prodotto in Puglia con la tecnica della spremitura fredda.

I vigneti della Foss Marai. Foto: [email protected]/via Foss Marai
Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono un patrimonio UNESCO. Foto: [email protected]/via Foss Marai
Foto Via Foss Marai

Un Paese da esplorare
“Per noi sarà un debutto in Croazia. Finora non abbiamo avuto un importatore per questo mercato. Ma forse il party in programma il 5 giugno farà da trampolino di lancio e ci consentirà d’intraprendere un percorso di collaborazione teso alla commercializzazione dei prodotti della Foss Marai in Croazia, che so essere un ottimo mercato”, ha affermato Andrea Biasiotto, ammettendo di non conoscere molto il Paese. “Ho visitato Ragusa (Dubrovnik) e Pola, ma mi piacerebbe esplorare la Croazia più a fondo. Amici e conoscenti me ne hanno parlato in modo superlativo e anche le recensioni che si ha modo di leggere sulla stampa ne parlano molto bene”, ha notato Biasiotto, rilevando di essere però al corrente che in alcune zone del Paese si parla ancora l’italiano. “Ho fatto una ricerca e ho confermato il presentimento che nel Paese è attiva una minoranza italiana storica, scoprendo che in alcune località è in vigore il bilinguismo”, ha concluso il nostro interlocutore.

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