Norma Cossetto e vittime del dopoguerra, l’omaggio della CNI

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Norma Cossetto e vittime del dopoguerra, l’omaggio della CNI

La Comunità Nazionale Italiana ha reso omaggio a Norma Cossetto, la studentessa italiana vigliaccamente uccisa nel 1943 in Istria in seguito all’Armistizio dell’8 settembre e il cui cadavere venne occultato dai suoi aguzzini nella foiba di Villa Surani. Nel 2005 l’allora Presidente italiano, Carlo Azeglio Ciampi, conferì a Norma Cossetto la Medaglia d’oro al merito civile alla memoria.
La commemorazione in suo onore è stata organizzata oggi, martedì 7 gennaio, al cimitero di Santa Domenica-Labinci, in vista della ricorrenza del Giorno del Ricordo, dai Consigli della minoranza nazionale autoctona della Regione istriana e della Regione litoraneo-montana, assieme all’Unione Italiana. All’appuntamento sono intervenuti i presidenti dei due Consigli e dell’Unione Italiana, rispettivamente Gianclaudio Pellizzer, Flavio Cossetto e Maurizio Tremul. Ai presenti si è rivolta pure Jessica Acquavita, vicepresidente della Regione istriana eletta in quota CNI. Alla commemorazione hanno presenziato pure la vicesindaco di Visinada, Neda Šainčić Pilato, il presidente dell’Assemblea UI Paolo Demarin, il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Marin Corva, il direttore generale dell’Università Popolare di Trieste, Fabrizio Somma e una nutrita delegazione di membri dei due Consigli regionali della CNI.

L’omaggio a Capodistria

Ricordare le atrocità del secolo scorso, inflitte a persone senza colpa alcuna, vuole essere un momento di riflessione per comprendere le conseguenze che derivano dagli eventi bellici. Un tema più che mai attuale, visto il momento storico che stiamo vivendo ora in Europa. Il Giorno del Ricordo, celebrato il 10 febbraio, è volto al rinnovo e al mantenimento della memoria della tragedia degli Italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle proprie terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Con tale spirito l’Unione Italiana e la Comunità Autogestita Costiera della Nazionalità Italiana di Capodistria, nella mattinata di oggi, martedì 8 febbraio, hanno omaggiato il Monumento eretto per ricordare le vittime della guerra e delle esecuzioni del dopoguerra presso il cimitero di San Canziano a Capodistria, con la deposizione di una corona di fiori. “Quest’anno ricorre il 46.esimo dalla firma del Trattato di Pace di Parigi e il prossimo sarà il ventennale dall’istituzione della solennità del Giorno del Ricordo”, ha esordito Andrea Bartole, segretario della CAN costiera, che ha salutato i presenti anche a nome del presidente Alberto Scheriani, assente per motivi di salute. “Chi vive questi territori come la CNI qui in Istria, conosce benissimo le vicissitudini del dopoguerra e porta con sé il bagaglio della memoria”, ha proseguito rilevando che è giusto ricordare tali eventi e non rimanere in silenzio”.

“È importante che la CNI celebri il dramma accaduto a tutti, guardando al futuro e costruendo percorsi di pace e non di divisione”, ha osservato il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, sottolineando in tale ottica l’importanza di conoscere le ragioni e le verità altrui, “un percorso che costruiamo da sempre e che vogliamo rafforzare ulteriormente”, ha aggiunto menzionando tra l’altro l’importante gesto da parte dei Presidenti italiano e sloveno, Sergio Mattarella e Borut Pahor il 13 luglio del 2020 a Basovizza, quando hanno ricordato sia la tragedia delle foibe sia dei 4 antifascisti sloveni che vennero fucilati durante il Regno d’Italia e poi anche il Concerto della pace tenutosi il 13 luglio 2010 in piazza Unità d’Italia tra Gorizia e Nova Gorica, dove sono convenuti i tre presidenti italiano, sloveno e croato, Giorgio Napolitano, Danilo Türk e Ivo Josipović. “Tale percorso potrebbe esser compiuto ulteriormente con dei gesti altrettanto importanti di riconciliazione e di pace, che i tre presidenti potrebbero fare anche in Slovenia e in Croazia. Ovviamente ci vuole un percorso importante, una condivisione di scelte e noi come CNI possiamo dare il nostro contributo”, ha concluso Tremul, che ha porto anche i saluti del deputato al seggio specifico Felice Žiža, trattenuto a Roma per le celebrazioni del Giorno del Ricordo. Davanti ai connazionali, rappresentanti e vertici delle istituzioni della Comunità italiana presenti l’evento, è intervenuto anche il Console Generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello, il quale ha salutato l’uditorio anche a nome dell’ambasciatore Carlo Campanile, preso da molteplici impegni. “È doveroso per un rappresentante dello Stato italiano ricordare quanti sono stati segnati da vicende drammatiche, che ancora oggi fanno sentire diversi strascichi. Contemporaneamente, come sottolineato dal presidente Tremul, va enfatizzato come la visita congiunta dei due Presidenti a Basovizza, abbia avviato un percorso virtuoso in cui la preservazione della memoria delle vittime e la condanna di tutti i regimi totalitari, si accompagna alla celebrazione di un nuovo saldo legame tra la Slovenia e l’Italia, basato su comuni e condivisi valori europei di amicizia e collaborazione”, ha rilevato il Console aggiungendo che tale percorso ha portato tra l’altro all’indicazione di Gorizia e Nova Gorica come Capitale europea della cultura 2025, esempio che mira a superare la logica stessa del confine e della separazione. Coviello ha poi sottolineato l’interesse delle rispettive minoranze nazionali a mantenere un approccio responsabile ed evitare l’accendersi di tensioni e polemiche, contrarie all’interesse dei due Paesi e dall’obiettivo comune di consolidare e rafforzare ulteriormente le relazioni reciproche. “Il ricordo”, ha concluso, “d’altra parte serve a non dimenticare le atrocità del passato per costruire un futuro che ne prenda decisamente le distanze, affinché nulla di ciò che è stato, abbia più a ripetersi”.

Foto Mariella Mehle
Foto Mariella Mehle

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