Mercato di Pola. Frutta, verdura e pesce: prezzi… raddoppiati

Abbiamo fatto visita ai Mercati centrali e alla pescheria per mettere a confronto quanto si spende oggi e quanto si spendeva un anno fa

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Mercato di Pola. Frutta, verdura e pesce: prezzi… raddoppiati
Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Quanto sono saliti i prezzi della frutta, della verdura e del pesce fresco al mercato di Pola, nel giro di un anno e per quale motivo? Difficile fare paragoni ma bisogna tentare perché la curiosità non ci dà pace. Carta alla mano (un nostro articolo di 12 mesi fa) vediamo di mettere a confronto i prezzi della merce più richiesta per cercare di capire quanto abbia contribuito l’euro e quanto tutti gli altri fattori messi insieme. Ebbene, ormai è chiaro: il grosso dell’inflazione ci ha colpiti lo scorso anno, qui come nel resto d’Europa e del mondo (che sappiamo essere paese): l’economia globalizzata non conosce confini e la tavola “istriana” è sempre anche spagnola, italiana, greca, a volte anche norvegese e all’occorrenza anche un po’ macedone. Un anno fa, si constatava che “i prezzi sono aumentati in tutti i settori: sistemazione, ristorazione, vendite e servizi; dal gelato all’acconciatura”, che “i prezzi dei fertilizzanti, dell’acqua e della luce sono saliti a dismisura con la svalutazione della valuta europea prima ancora che l’adottassimo. E ora? Ora si va di male in peggio, nel senso che i prezzi continuano a gonfiarsi (anche se più lentamente) mentre gli stipendi, le pensioni, le retribuzioni di ogni ordine e rango non seguono il passo.

Il costo delle ciliegie è aumentato dal 30 al 50 p.c. Foto Daria Deghenghi

Già l’anno scorso il pomodoro costava dalle 16 alle 20 kune il chilogrammo e il salto era stato repentino, ma ora paghiamo non meno di 3 euro il chilogrammo (22,60 delle vecchie kune) anche il prosaico insalataro, mentre il cuore di bue arriva a costare fino a 5 euro (che fanno 37 kune, e scusate se è poco). Un anno fa i fagiolini ci venivano a costare tra le 20 e le 26 kune. Oggi costano esattamente il doppio: 6 euro ossia 45 delle vecchie kune. Guai per gli amanti dei fagiolini, viene da dire, e per fortuna che non siamo tra loro. Andiamo avanti. Le zucchine nell’estate 2022 le pagavamo 6 kune e quest’anno 2 euro. Vuol dire che sono aumentate di costo più del doppio. La cipolla rossa novella, quella dolce, ci costava 14, 18 e 20 kune, mentre oggi ce la vendono a 3, 4 e 5 euro (non si capisce bene in base a quale criterio) che in controvalore fanno 22, 30 e 37 kune. Insomma, un altro aumento più che sensibile, se ci fosse ancora il bisogno di ulteriori prove. Peperoni e cetrioli? Vengono 4 euro. Sissignori, sono 30 delle vecchie kune tonde. L’anno scorso ci costavano dalle 12 alle 20 kune e già sembrava la fine del mondo. La lattuga? Ora ci costa 3 euro, ossia 22 kune o poco più, mentre un anno fa la media era ancora di 16 kune il chilogrammo. Il radicchio costa più o meno come l’anno scorso: 6 euro (45 kune) contro le 40 del 2022.

I fagiolini costano il doppio. Foto Daria Deghenghi

La frutta? Frutta fa quasi rima con botta: la botta che ti prendi quando ti svuotano il portafogli per comprarla. Le pesche e le albicocche costano dai 3 ai 5 euro, ossia dalle 22 alle 37 kune. A dire il vero erano già carissime anche lo scorso anno, quando costavano dalle 20 alle 40 kune a seconda della varietà e della qualità del prodotto. Le ciliegie l’anno scorso a quest’ora erano già finite, ma un mese prima costavano tra le 30 e le 50 kune, mentre quest’anno le paghiamo dai 6 ai 10 euro, quindi non meno di 45 e non più di 75 kune. La differenza si vede e si sente: i soldi che abbiamo a disposizione finiscono prima. Che dire dell’anguria? Fino a un anno fa la compravamo al prezzo di 7 e 8 kune il chilogrammo e ci pareva già tantissimo, ma oggi ci costa 2 euro tondi (15 kune) ovvero esattamente il doppio. Proprio come le fragole, che un anno fa ci costavano 30 e oggi 60 kune, e precisamente 8 euro. Il pesce? Le sardelle ora vengono 3 euro e mezzo ma più spesso ancora 4, mentre l’anno scorso il chilogrammo costava 15 kune o 2 euro. Capito? Il doppio o quasi. Branzini e orate costano dai 12 ai 20 euro, più o meno come nel 2022, quando le pagavamo dalle 80 alle 180 kune.

Peperoni a non meno di 3 euro il chilogrammo. Foto Daria Deghenghi

Il dentice e lo scorfano oggi costano 38 e 40 euro e stiamo sfiorando la soglia limite di 300 kune, mentre l’anno scorso erano in vendita a 240 e 280. I prezzi sono dunque in lieve o in evidente aumento, con qualche differenza di costi tra il pesce selvatico e quello d’allevamento. Rimangono invariati, invece, i costi dei calamari, del tonno, del salmone e delle sogliole (20 euro, contro le 140 kune dello scorso anno) e dei gamberoni (22 euro quest’anno, 120-150 kune l’anno scorso), mentre gli scampi sono aumentati di prezzo e non di poco: ora ci costano 38 euro, il che equivale a 286 kune, mentre un anno fa il loro prezzo non superava le 230 kune. In linea di principio si può anche constatare quanto sia irraggiungibile, per uno stipendio medio (per non parlare di una pensione media) il pesce pregiato di qualità. Insomma, tra l’inflazione, che dura da un anno e mezzo a questa parte e l’euro adottato in gennaio, i costi sono volati alle stelle. Mangiare costa un occhio della testa anche in casa e mangiare al ristorante è diventato proibitivo.

Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

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