L’ex presidente Mesić: «Mossa coraggiosa di Milanović»

L'ex capo dello Stato commenta la candidatura dell'attuale presidente e discute delle implicazioni politiche e democratiche

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L’ex presidente Mesić: «Mossa coraggiosa di Milanović»
Zoran Milanović e Stipe Mesić. Foto: Sanjin Strukic/PIXSELL

L’ex presidente della Repubblica Stipe Mesić (in carica dal 2000 al 2010, ndr) dall’Azerbaigian ha salutato la decisione del presidente Zoran Milanović di candidarsi alle elezioni parlamentari con la lista dell’Sdp.

“Voi siete scioccati in Croazia, ma io lo sono ancora di più in Azerbaigian. Tuttavia, se analizziamo la situazione, la mossa è del tutto logica. Perché se viene violentata la democrazia, se viene violentata in modo brutale come è stato fatto con la nomina di Turudić a procuratore generale, se le regole della società democratica non valgono più, bisognava reagire in qualche modo. E il presidente ha reagito in modo eccellente. Ora le carte saranno rimescolate e rimesse in gioco”, ha dichiarato Mesić al quotidiano fiumano Novi list.

L’ex capo dello Stato ritiene che ora l’opposizione sia favorita nelle elezioni parlamentari. “Sì. Ora tutto è possibile. Tutto ciò che finora era prevedibile in qualche modo non lo è più. Ora tutto cambierà. Questo è un gesto coraggioso che riporta la Croazia sulla via della democrazia”, ha detto Mesić.

Poi ha aggiunto: “La corruzione è pericolosa se avviene a livello individuale. Ma non è catastrofico. Tuttavia, se avviene su vasta scala, se si corrompe un vasto numero di elettori, qualunque cosa accada, questo è un modo non consentito per corrompere il corpo elettorale. E mi aspetto che i cittadini valutino correttamente di cosa si tratti. Si tratta in realtà di un inganno per mantenere il potere e creare un modello, non so come chiamarlo, ma un modello di conferire al premier il ruolo di cancelliere. Ovviamente questo non poteva più essere tollerato. E gli elettori decideranno cosa è giusto e cosa non lo è per la Croazia”.

Rispondendo alla domanda se si sia entrati in una crisi costituzionale poiché Milanović ha deciso di candidarsi a premier senza però rinunciare all’incarico di capo dello Stato, Mesić ha detto che “si sono verificate cose imprevedibili”. “Ma la Corte costituzionale ha già chiaramente inviato un messaggio che l’ha riporta alla normalità, ossia i suoi rappresentanti non si sono presentati all’inaugurazione di Turudić: è stata una sconfitta sia per il primo ministro che per l’Hdz”, ha detto Mesić.

Mesić ha concluso il suo intervento dall’Azerbaigian in modo ironico: “Adesso non mi rimane che ricandidarmi…”.

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