Kundid: «Rafforzare l’esercito per essere pronti alla guerra»

Insediato il nuovo capo di Stato maggiore delle Forze armate croate. Anche il generale in congedo Ante Gotovina si è detto favorevole al ripristino della leva militare, lanciando un chiaro monito

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Kundid: «Rafforzare l’esercito per essere pronti alla guerra»

Il generale Tihomir Kundid ha assunto l’incarico di capo di Stato Maggiore delle Forze armate della Croazia, subentrando così all’ammiraglio Robert Hranj. Alla cerimonia del passaggio delle consegne alla Casa dell’Esercito croato “Zvonimir” hanno partecipato il presidente della Repubblica e comandante supremo delle Forze armate Zoran Milanović, il ministro della Difesa Ivan Anušić e l’ex capo capo di Stato maggiore Robert Hranj.

La priorità nel mio operato sarà il rafforzamento dell’Esercito croato attraverso la modernizzazione, l’equipaggiamento e lo sviluppo di nuove capacità in linea con le nuove minacce alla sicurezza”, ha affermato Kundid. Ha indicato come i compiti dell’Esercito croato siano la difesa del territorio nazionale e il contributo alla pace e alla sicurezza internazionale. Il nuovo capo di Stato Maggiore ha definito la cerimonia di insediamento il momento più significativo della sua carriera militare. Prima del passaggio delle consegne il presidente Zoran Milanović ha conferito all’ex capo di Stato Maggiore Robert Hranj l’Ordine del re Petar Krešimir IV, con fascia e stella, per il suo eccezionale contributo alla creazione della strategia di guerra e della dottrina militare e per i particolari successi nella guida e nel comando delle Forze armate della Repubblica di Croazia.

«Crediamo nella pace, ma…»

Uno dei pilastri più importanti della sicurezza di ogni Paese sono le Forze Armate, e il Generale Kundid è un soldato esperto e responsabile, ha affermato il generale in congedo Ante Gotovina. “Sono sicuro che Kundid guiderà le Forze armate nella direzione di un rafforzamento della capacità di combattimento e di migliore equipaggiamento di tutte e tre le componenti dell’Esercito. Preghiamo e crediamo nella pace, ma dobbiamo essere pronti per la guerra anche domani”, ha detto Gotovina ai giornalisti dopo la cerimonia. Ha aggiunto che non ha niente in contrario sul ripristino del servizio militare obbligatorio. “Penso che sia un bene per ogni giovane uomo e donna che lo desideri. In secondo luogo, questo è importante per le nostre forze perché non sappiamo mai cosa ci aspetta domani”, ha dichiarato. Per quanto riguarda la durata del servizio militare obbligatorio, il generale Gotovina è favorevole a un periodo di addestramento di sei mesi.

Il nodo dell’obiezione di coscienza

Scettico, invece il presidente della Repubblica sul ripristino del servizio militare obbligatorio. Zoran Milanović ritiene che sarà difficile mandare in porto l’iniziativa “perché abbiamo una disposizione costituzionale sull’obiezione di coscienza e abbiamo abolito il servizio militare obbligatorio in un momento in cui il numero di coloro che l’avevano richiesta superava l’80 per cento”.

“Non dico che sono contrario. Questo tipo di formazione, otto settimane su base volontaria, è fantastico, ma questa volta ci sono solo 120 persone per tutta la Croazia”, ​​ha concluso Milanović che ha assistito ieri a Požega alla cerimonia di giuramento delle reclute che stanno affrontando il servizio militare volontario. Chiaro il messaggio del presidente della Repubblica alle reclute: “Il vostro dovere fondamentale è la difesa della Patria e dei suoi confini, e solo dopo viene l’obbligo verso gli altri e i terzi”. In merito alla nomina del capo dei servizi segreti, ovvero della SOA, il presidente ha detto di aver cercato inutilmente di entrare in contatto “col signor AP”.

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