Sicurezza sulle strade: al via l’obbligo per i medici di segnalare una serie di patologie

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Sicurezza sulle strade: al via l’obbligo per i medici di segnalare una serie di patologie

La proposta di Legge sulla sicurezza stradale che prevedeva che i medici di famiglia avvisassero la Questura se un paziente fosse temporaneamente inabile a guidare, aveva suscitato polemiche a non finire già nel 2021. L’anno successivo era stato rinviato al Parlamento di Zagabria il voto sulle controverse modifiche alla normativa, in quanto le novità erano invise sia all’opposizione che ai medici di famiglia.
Ieri, mercoledì 8 maggio, è entrato in vigore il nuovo Regolamento sulle visite mediche per gli automobilisti e futuri conducenti. In base a tale documento i medici hanno l’obbligo di avvisare la Questura su qualsiasi condizione patologica del loro paziente che gli impedisca di mettersi al volante per più di sei mesi. Gli esperti in materia di traffico sostengono che questo nuovo Regolamento dovrebbe contribuire ad una maggiore sicurezza sulle strade.
Sciatica, frattura di un braccio o di una gamba, ipertensione incontrollata: sono soltanto alcune delle diagnosi che, secondo le nuove regole, verranno inserite nelle cartelle mediche dei pazienti solo come avvertenza, ha spiegato la dottoressa Mirela Marković specificando che “non tutte le condizioni acute del paziente vanno segnalate al Ministero degli Affari interni e il conducente successivamente deve sottoporsi ad una visita medica ‘straordinaria’. Vanno prese in considerazione le condizioni di salute permanenti che influenzano la capacità di guidare veicoli o alcune condizioni che durano più di sei mesi”.
Poiché i medici sono in grado di distinguere le condizioni acute e a breve termine da quelle croniche, nel Regolamento vengono definite chiaramente le condizioni di salute che i sanitari sono tenuti a far sapere alla Questura. “Si tratta di alcune malattie neurologiche, ictus, varie malattie cardiache…Gli automobilisti che hanno avuto un infarto, ad esempio, non potranno mettersi al volante nei sei mesi successivi con la polizia che va informata del tutto, come anche in caso di vari mal di testa, emicranie, malattie che colpiscono pazienti psichiatrici, il diabete che tende a peggiorare, l’epilessia”, ha dichiarato ancora Mirela Marković. La dottoressa ha comunque tenuto a sottolineare come tutte le condizioni di salute degli automobilisti o futuri tali siano individuali. Per determinare il loro stato di salute e se sia loro consentito di mettersi alla guida di un veicolo è necessario sottoporli ad un esame medico. Mirela Marković ritiene infine che questo nuovo Regolamento non contribuirà ad aumentare la sicurezza stradale in quanto le condizioni di salute dei conducenti non sono ancora la causa principale degli incidenti sulle strade.

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