Kozlevac: «Le nostre misure sono liberali»

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Kozlevac: «Le nostre misure sono liberali»

Stando a quanto dichiarato dal comandante dell’Unità regionale della Protezione civile, Dino Kozlevac, in Istria non ci sarebbero veri e propri focolai di contagio da coronavirus; quello che preoccupa e infastidisce è il fatto che spesso i positivi al SARS-CoV-2 celano i propri contatti e così facendo aggiungono anelli alla già lunga catena del coronavirus. ”Il numero delle persone in isolamento fiduciario è inferiore a quello dei contagiati e questo non è certo un bene: i sintomi sono più severi e il virus più forte. Basti pensare che 14 persone sono ricoverate in terapia intensiva. Se mancherà la collaborazione di tutte le persone, se non ci atterremo alle misure antiepidemiche, ebbene, nessun sistema può sostituire la disciplina e la volontà delle persone ad attenersi alle misure disposte. Che sono liberali, il che favorisce la circolazione del virus. Quindi, se non si potrà tutelare la salute delle persone e preservare il sistema sanitario, dovremo adottare misure più severe. Tutte le opzioni sono aperte, ma non vorrei azzardare niente”. La parola d’ordine è quindi non abbassare la guardia. Anche perché adesso, a spolverare di apprensione l’ansia esistente ci pensa la variante Omicron del virus, individuata nell’area dell’Africa meridionale e della quale sono stati scoperti casi in alcuni Stati europei. La Protezione civile mette le mani avanti e invita a sottoporsi a test per un (eventuale; incrociamo le dita) pronto rilevamento dell’Omicron le persone che dal 19 novembre in poi sono rientrate in Croazia dal Botswana, Eswatini, Lesotho, Mozambico, Namibia, Repubblica Sudafricana e Zimbabwe. L’invito è a sottoporsi a test indistintamente se in presenza o meno di sintomi. All’uopo, contattare l’Istituto regionale di salute pubblica all’indirizzo di posta elettronica [email protected] oppure al cellulare 099 5298222 e 099 5294455 (epidemiologo di servizio).

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