Schengen. Sostegno convinto della Slovenia alla Croazia

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Schengen. Sostegno convinto della Slovenia alla Croazia

La Slovenia supporta l’ingresso della Croazia nell’area Schengen. Lo ha ribadito il ministro degli Affari interni sloveno, Aleš Hojs. Il ministro ha parlato dell’argomento in un’intervista alla stampa, nell’ambito di un discorso più ampio legato alle migrazioni illegali e ai rapporti fra i due Paesi nella gestione dei confini.
A Hojs è stato chiesto di rispondere alle accuse di respingimento dei migranti al confine – pratica in netto contrasto con le convenzioni internazionali – che secondo alcune associazioni non governative la Polizia slovena starebbe mettendo in atto. Ebbene il ministro degli Interni ha spiegato come la Polizia non si sia mai comportata in questo modo: la prassi consueta è invece quella della riammissione in Croazia gli immigrati irregolari in base a un accordo bilaterale fra i due Paesi.
Richieste di asilo in aumento
”Tutto funzionava perfettamente fino a uno o due mesi fa, poi qualcosa è cambiato. Abbiamo notato che la Croazia suggerisce in qualche modo informale ai migranti di chiedere asilo in Slovenia”, ha affermato il ministro, rilevando che negli ultimi due anni le richieste d’asilo sono aumentate anche se gli ingressi dei clandestini sono diminuiti.
Hojs ha confermato che la Slovenia è favorevole a un allargamento dell’area Schengen alla Romania, alla Bulgaria e alla Croazia. Ovviamente Lubiana è particolarmente interessata all’adesione della Croazia nella stessa, per giungere a maggior controllo dei confini esterni dell’Unione e alla chiusura della rotta balcanica.
L’ingresso della Croazia nell’area comunitaria senza confini non starà però a significare la rimozione automatica delle recinzioni di filo spinato erette nei campi, al di fuori dei valichi, per cercare di fermare il flusso dei clandestini provenienti dall’area balcanica. Il ministro degli Interni ha infatti confermato che anche dopo l’entrata della Croazia nello spazio di Schengen manterrà le barriere erette lungo la frontiera ed effettuerà controlli simili a quelli che l’Austria oggi mette in atto al confine sloveno-austriaco nonostante i due Paesi facciano entrambi parte dell’area di libera circolazione delle persone.

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