Il governo apre alle etnie

Gli otto rappresentanti delle minoranze hanno deciso di appoggiare il futuro governo guidato da Andrej Plenković. «Siamo interessati alla guida di un Ministero o all’incarico di vicepremier». Furio Radin: «Saremo il junior partner dell’Esecutivo»

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Il governo apre alle etnie

“Saremo il junior partner del governo”. Furio Radin, rappresentante della CNI che domenica scorsa ha conquistato il suo nono mandato al Sabor, ha definito con queste parole l’appoggio delle minoranze al futuro governo. La decisione è stata presa durante la riunione di ieri tra gli otto deputati delle minoranze che siederanno nel Parlamento durante la decima legislatura. Un appoggio che potrebbe significare anche la presenza di un rappresentante delle minoranze nel governo. Lo conferma Vladimir Bilek del gruppo etnico dei cechi e slovacchi, il quale si è presentato davanti ai giornalisti al termine dell’incontro. “Effettivamente abbiamo dimostrato interesse per assicurarci la guida di un Ministero o per l’incarico di vicepremier. Ma prima di fare qualsiasi altra ipotesi, dobbiamo sederci attorno a un tavolo con il futuro premier incaricato”. Bilek, a nome degli otto rappresentanti delle minoranze nazionali, ha assicurato: “Troveremo un linguaggio comune con la persona alla quale il Presidente della Repubblica affiderà il mandato per la formazione del nuovo Esecutivo”. A Bilek è stato poi chiesto se già si conosce il nome del rappresentante delle minoranze che potrebbe entrare nel governo. “Sinceramente non abbiamo fatto nomi, ma posso dire che il sottoscritto non è interessato a una poltrona nell’Esecutivo. Pupovac? Da quanto ne so, nemmeno lui vuole entrare a far parte della squadra governativa”. In questo senso il deputato della minoranza ceca e slovacca ha ribadito che “prima bisogna parlarne con il premier incaricato e con la persona interessata”.
Bilek ha concluso sottolineando che il futuro gruppo parlamentare delle minoranze “sarà formato dalle stesse persone che lo hanno composto nel mandato precedente” e che “appoggerà Andrej Plenković” per la formazione del nuovo governo. “Le firme sono pronte per essere consegnate…”. La riunione dei deputati delle minoranze eletti al termine delle consultazioni di domenica scorsa, si è svolta dopo che in mattina il Partito autonomo democratico serbo (SDSS), che dispone di tre seggi al Sabor, aveva confermato la volontà di appoggiare il futuro governo guidato da Andrej Plenković. Il leader Milorad Pupovac non ha risposto alla domanda se si vede già come futuro ministro, ma ha precisato che “è nell’interesse dell’SDSS e di tutte le minoranze di essere considerati partner alla pari all’interno dell’Esecutivo”. “Soltanto dopo la riunione con il premier incaricato sapremo chi entrerà nell’Esecutivo e quale sarà il Ministero che ci verrà assegnato”, ha concluso Pupovac.
Ćorić: «Non vedo problemi»
Che l’ingresso di uno degli otto deputati delle minoranze nel governo sia praticamente sancito, lo dimostrano anche le parole di Tomislav Ćorić, ministro della Tutela dell’ambiente e dell’Energetica. “La collaborazione tra l’HDZ e le minoranze è stata sempre molto soddisfacente. Perciò, non vedo alcun problema che della futura squadra governativa entri a far parte un loro rappresentante”. Ćorić ha poi spiegato che appena dal 20 luglio inizia decorrere il termine per la convocazione della sessione del Sabor, che va svolta entro 20 giorni. Quindi, “verso la fine di luglio e al più tardi agli inizi di agosto, si dovrebbe tenere la sessione costitutiva del Parlamento e dovrebbe venire espressa la fiducia al nuovo governo”.
Anche il ministro del Lavoro e del Sistema previdenziale, Josip Aladrović, ha dichiarato che l’HDZ diminuirà il numero dei ministeri, ma che uno andrà sicuramente alle minoranze. “Siamo una società abbastanza responsabile da poter accettare un rappresentante delle minoranze nazionali nel governo. Al Sabor hanno otto seggi e sarebbe logico che ci indicassero il nome di un futuro ministro”

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