Fiume. Una turbo rotatoria a Rujevica

La nuova soluzione andrebbe a ridurre il numero delle intersezioni e ad aumentare la prevedibilità dei movimenti dei veicoli, il che la renderebbe un’infrastruttura più sicura rispetto a quella attuale

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Fiume. Una turbo rotatoria a Rujevica

Quest’anno 16 persone hanno perso la vita in incidenti stradali, 2 in più rispetto al 2018. Numeri che piazzano la nostra Regione tra i vertici in Croazia per indice di mortalità. Se a ciò si aggiunge anche l’aumento dell’1% del numero di incidenti nei primi 6 mesi dell’anno, è chiaro come la sicurezza stradale a livello regionale lasci ancora molto a desiderare. Tuttavia, malgrado questi dati alquanto preoccupanti, il presidente del Consiglio regionale per la sicurezza stradale, Boris Skeledžić, vede comunque il bicchiere mezzo pieno.
“Purtroppo abbiamo avuto una sorta di partenza ad handicap, dal momento che solamente nei primi 6 mesi dell’anno sono decedute addirittura 14 persone – ha spiegato Skeledžić nel corso della riunione del Consiglio –. Successivamente, aumentando il numero di controlli e potenziando determinante misure preventive e repressive, siamo riusciti a contenere il numero di incidenti mortali nella seconda metà dell’anno. Per il 2020 l’obiettivo è riuscire a stare sotto quota 15 morti sulle strade, come imposto dal Programma nazionale per la sicurezza stradale. In compenso, sempre per quanto riguarda il periodo gennaio-giugno, il numero di persone gravemente ferite è diminuito del 7%, mentre quello delle persone lievemente ferite è sceso del 13%. Ma soprattutto si tratta di una tendenza verso il basso che va ormai avanti da quasi 10 anni”.
La principale novità emersa dalla seduta riguarda il progetto sulla futura riconversione della rotatoria di Rujevica nella cosiddetta turbo rotatoria. Infatti, il suddetto incrocio è una dei punti più sensibili della viabilità cittadina dove gli incidenti sono molto frequenti.
Automobilisti confusi
“Ci passo ogni giorno e molto spesso mi è capitato di assistere a sinistri. Fortunatamente all’interno della rotatoria il limite di velocità è di 40 chilometri orari, perciò nella stragrande maggioranza dei casi si calcolano soltanto danni materiali e non lesioni a persone. La verità è che la rotatoria a doppia corsia crea molta confusione agli automobilisti e la conseguenza di ciò non può che essere un alto tasso di incidenti”, ha sottolineato il docente presso il Dipartimento del traffico del Politecnico di Fiume, Ivica Barišić, illustrando poi i dettagli del progetto.
“Con la riconversione la rotatoria rimarrebbe comunque a due corsie, ma il vantaggio principale è che questo tipo di soluzione prevede la separazione fisica tra le due corsie per mezzo di cordoli spartitraffico. In più, il cambio di corsia sarebbe permesso esclusivamente in alcuni punti e non più in qualsiasi come accade attualmente. In altre parole, gli automobilisti andrebbero a utilizzare la corsia corrispondente alla loro uscita finale prima di entrare nella rotatoria, mentre riducendo il numero di traiettorie, e quindi le relative intersezioni, aumenterebbe anche la prevedibilità dei movimenti dei veicoli ed è proprio questo che fa della turbo rotatoria un’infrastruttura di gran lunga più sicura”.
Un modello peraltro già adottato in molti Paesi europei. “La prima turbo rotatoria fece la sua comparsa in Olanda nel 1996 e proprio l’Olanda è il Paese con il maggior numero di turbo rondò in Europa. Viceversa, oggi si sta rinunciando sempre di più alle rotatorie a doppia corsia, tant’è che l’Olanda le aveva bandite nel 2008, seguita poi tre anni più tardi dalla Slovenia”, ha rivelato Barišić, aggiungendo inoltre che a discapito del nome, il limite di velocità nella turbo rotatoria verrebbe diminuito a 30 chilometri orari.

Il presidente del Consiglio regionale per la sicurezza stradale, Boris Skeledžić

Progetto pilota
L’ultimo punto all’ordine del giorno è stata la presentazione dei risultati del progetto pilota relativo al sistema di videosorveglianza per il mancato rispetto del semaforo rosso. L’impianto è entrato in funzione lo scorso 12 novembre tra gli incroci delle vie Hinko Bačić e Andrija Kačić Miošić sulla statale D404. In meno di un mese in quel tratto sono transitati 216.464 veicoli e registrate 1.468 infrazioni, tra cui spiccano il superamento dei limiti di velocità (931) e, appunto, il mancato rispetto del semaforo rosso (396). “Siamo rimasti spiazzati anche noi dall’altissimo numero di infrazioni. Multe ai trasgressori? Non sono previste in quanto si tratta di un progetto pilota. Tuttavia, per il prossimo anno contiamo rendere operativo a tutti gli effetti questo sistema”, ha infine fatto sapere Boris Skeledžić.

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