Fiume. Cresce ancora la disoccupazione

L'Ufficio di collocamento registra 9.588 persone in cerca di lavoro

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Fiume. Cresce ancora la disoccupazione

In Regione non si arresta la parabola ascendente delle persone rimaste senza lavoro a causa della crisi legata al coronavirus.
Dai dati diffusi dall’Ufficio di collocamento e dell’Istituto nazionale di statistica (DZS), nel mese di marzo nella Regione litoraneo-montana i disoccupati censiti erano stati 9.588 (5.363 donne e 4.225 uomini), ovvero 1.370 persone in più rispetto a febbraio (+16,7%) e 2.970 in più rispetto a 12 mesi fa (+44,9%).
Le fasce d’età con il minore tasso di disoccupazione sono quelle medio-giovani: 15-19 (178 unità), 20-24 (863), 45-49 (987), 30-34 (1.021) e 40-44 (1.093). Il maggiore tasso di disoccupazione riguarda invece gli ultracinquantenni, con 3.118 persone senza un’occupazione.
In tema d’istruzione, la maggior parte dei disoccupati possiede il diploma di scuola media superiore (2.982 unità) o di un istituto professionale (2.932). Tra coloro che hanno conseguito un titolo universitario ci sono complessivamente 1.186 persone senza lavoro (742) con una laurea di primo e 444 con una di secondo livello). Sono 1.316 i disoccupati che hanno terminato soltanto la scuola dell’obbligo, mentre invece sono 430 quelli senza alcun tipo d’istruzione.
L’Ufficio regionale con il maggior numero di disoccupati è Fiume (5.965 unità), seguito dalle sedi dislocate di Abbazia (1.055), Crikvenica (662), Veglia (535) e Delnice (475), mentre quelli con meno persone in cerca di un lavoro sono gli uffici di Čabar (135), Vrbovsko (168), Arbe (260) e Cherso-Lussino (333). Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, l’aumento più accentuato della disoccupazione si registra ad Arbe (+136,4%), Veglia (+105,0%), Cherso-Lussino (+86,0%), Abbazia (+66,7%) e Crikvenica (+51,5%).
Tra i 9.588 inattivi censiti nel mese di marzo, 744 non hanno mai avuto un’esperienza lavorativa, mentre gli altri 8.844 hanno avuto almeno un impiego in precedenza. Tra questi, la maggior parte ha lavorato nel settore alberghiero e nei servizi di ristorazione (2.198, 24,9%), presso esercizi commerciali (1.401, 15,8%), nell’industria manifatturiera (999, 11,3%), nei servizi amministrativi (713, 8,1%) e nel settore edile (578, 6,5%).

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