Croazia-Slovenia. Arbitrato: il dialogo prosegue senza inutili politicizzazioni

Proficua la visita ufficiale a Zagabria del premier sloveno Robert Golob. Sul tappeto rimasto un solo nodo. Firmati due accordi importanti

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Croazia-Slovenia. Arbitrato: il dialogo prosegue senza inutili politicizzazioni
Robert Golob e Andrej Plenković firmano l’Accordo intergovernativo bilaterale sulla collaborazione transfrontaliera nella sfera della tutela sanitaria d’urgenza. Photo: Slavko Midzor/PIXSELL

I punti di vista di Croazia e Slovenia sul nodo confinario rimangono immutati. La Croazia non riconosce la decisione dell’arbitrato internazionale a causa delle presunte interferenze subite dai giudici, mentre la Slovenia sì. Tuttavia, i primi ministri dei due Stati, rispettivamente Andrej Plenković e Robert Golob, hanno chiarito che sia Zagabria che Lubiana hanno comprensione per le argomentazioni della controparte. Hanno, inoltre, lasciato intendere che i governi dei due Paesi sono propensi a non porre più la disputa al centro del dibattito politico.
“Non bisogna nutrire l’illusione che la questione possa essere risolta dall’oggi al domani, ma il dialogo prosegue con costanza”, ha dichiarato Plenković dopo aver ricevuto oggi ai Banski dvori il suo omologo sloveno. A sua volta Golob ha puntualizzato che il contenzioso confinario è l’unico punto sul quale i due Paesi non convergono. “Se escludiamo quest’argomento vi accorgerete che per quanto riguarda gli altri temi siamo in sintonia. Diciamo le medesime cose, quasi le nostre dichiarazioni fossero le stesse, ma tradotte nelle rispettive lingue”, ha affermato, sottolineando che è ormai superfluo parlare dell’amicizia che lega il popolo sloveno a quello croato. Il premier sloveno ha chiarito anche che non bisogna porre limiti temporali alle trattative sul contenzioso confinario. “È inutile fare pressioni. Quando si dialoga in un clima amichevole spesso si trovano soluzioni quando uno meno se l’aspetta”, ha affermato Golob.
Multe ai pescatori
Plenković ha proposto di smettere di multare i pescatori scoperti a gettare le reti nello specchio di mare conteso. “In questo modo elimineremo l’unico elemento che suscita una certa forma d’irritazione nell’opinione pubblica e nei rapporti tra i due Paesi che per il resto sono eccellenti”, ha detto il premier croato. Tuttavia, il primo ministro sloveno ha osservato che il governo di Lubiana è tenuto a rispettare l’ordinamento giuridico. “In questo momento è chiaro cosa sancisce l’ordinamento sloveno”, ha puntualizzato Golob.
Prove di solidarietà
Ai Banski dvori Plenković e Golob hanno firmato l’Accordo intergovernativo bilaterale sulla collaborazione transfrontaliera nella sfera della tutela sanitaria d’urgenza. Un documento il cui scopo è garantire molteplici vantaggi ai cittadini di entrambi i Paesi. A beneficiarne saranno in particolare gli abitanti e i turisti del versante croato dell’Istria nordoccidentale, che dovrebbero poter accedere più facilmente alle prestazioni dell’Ospedale generale di Isola, in Slovenia. Una struttura, quest’ultima, a loro molto più vicina rispetto al Centro clinico ospedaliero di Fiume o all’Ospedale di Pola. Alla cerimonia della firma hanno assistito la vicepremier e ministro degli Affari esteri della Repubblica di Slovenia, Tanja Fajon, il capo della diplomazia di Zagabria, Gordan Grlić Radman, il ministro croato della Sanità, Vili Beroš, il presidente della Regione istriana, Boris Miletić, il capo di Gabinetto dell’Ufficio del premier croato, Zvonimir Frka-Petešić e altri esponenti delle due delegazioni. Tra questi il ministro croato dell’Economia e dello Sviluppo sostenibile, Davor Filipović e il ministro sloveno dell’Ambiente, del Clima e dell’Energia, Bojan Kumer, che a loro volta hanno firmato l’Accordo tra i governi croato e sloveno sulle misure di solidarietà tese alla tutela della sicurezza dell’approvvigionamento del gas. Quest’ultimo trattato sancisce i protocolli nel caso in cui in futuro dovessero ripetersi crisi nell’approvvigionamento del metano analoghe a quella manifestatasi in seguito allo scoppio del conflitto russo-ucraino.
Gas e nucleare
I due Paesi si sono impegnati ad adeguare le rispettive infrastrutture al fine di garantire il flusso di gas da un Paese all’altro. La Slovenia ha già destinato un finanziamento di 100 milioni di euro finalizzato al potenziamento della sua rete di gasdotti. Sebbene nell’accordo non se ne faccia menzione, è risaputo che la Slovenia è interessata a investire nell’ampliamento delle capacità del rigassificatore offshore di Castelmuschio (Omišalj), sull’isola di Veglia. A sua volta Zagabria è interessata a investire nel raddoppio della centrale nucleare di Krško e dai segnali che arrivano da Lubiana pare che alla Slovenia l’idea vada a genio. L’odierno impianto, si ricorda, è partecipato in parti uguali da Croazia e Slovenia e può continuare a produrre energia almeno fino al 2043.
Novità sull’Ipsilon
“L’incontro con il premier Golob rappresenta il prosieguo degli sforzi profusi al fine di rafforzare le relazioni tra la Croazia e la Slovenia. L’adesione della Croazia allo Spazio Schengen e all’Eurozona ha contribuito all’aumento degli scambi commerciali”, ha scritto Plenković su Twitter. “La Slovenia – gli ha fatto eco sulla medesima rete sociale Golob – ha indubbiamente un grande interesse a costruire al più presto un collegamento con la cosiddetta Y istriana, cioè oltre Capodistria fino al confine croato. Riteniamo di avere un interesse comune a stabilire collegamenti sia nelle infrastrutture stradali che ferroviarie”.
Plenković ha ringraziato la Slovenia per il sostegno fornito alla Croazia nel suo cammino d’avvicinamento allo Spazio Schengen e ad Eurolandia, come pure per gli sforzi profusi per aderire all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). “Questa è l’ultima organizzazione internazionale della quale la Croazia non fa ancora parte sebbene ambisca a farlo”.
Quella di oggi è stata la prima visita ufficiale di Golob in Croazia. Nel corso del suo soggiorno a Zagabria, oltre al suo omologo Plenković ha incontrato pure il Presidente della Repubblica, Zoran Milanović e il presidente del Sabor, Gordan Jandroković. Al Pantovčak è stato fatto il punto sugli equilibri nell’Europa sudorientale e in seno all’UE. Al Sabor oltre ai temi d’attualità le due delegazioni hanno dibattuto anche sul modo per intensificare e migliorare la cooperazione tra i Parlamenti di Lubiana e Zagabria. Un tema, quest’ultimo del quale si discuterà anche a settembre quando Jandroković sarà a Lubiana su invito della sua omologa slovena, Urška Klakočar Zupančič.

Ospedale di Isola. Intesa per salvare vite umane
“Con l’odierna firma il governo ha optato per il ricorso a soluzioni di qualità tese al ricovero tempestivo nell’Ospedale generale di Isola dei casi urgenti, sia si tratti di abitanti dell’Istria nordoccidentale che di turisti”, ha dichiarato il ministro croato della Sanità, Vili Beroš, rilevando la sensibilità dimostrata dal governo nei confronti dei bisogni dei pazienti dell’Istria nordoccidentale che vedranno ridursi i tempi di ricovero, circostanza, questa particolarmente importante proprio nei casi urgenti. Ha annunciato che gli atti interministeriali connessi all’Accordo intergovernativo bilaterale sulla collaborazione transfrontaliera nella sfera della tutela sanitaria d’urgenza saranno firmati il 17 luglio da lui e dall’Ambasciatore sloveno a Zagabria, Gašper Dovžan, per conto del dicastero sloveno della Salute.
“Quest’Accordo ci consentirà di salvare vite e di dimostrare per l’ennesima volta che è nostra intenzione porre i pazienti al centro dell’attenzione del sistema sanitario”, ha rilevato Beroš. “È particolarmente significativo – ha proseguito – il fatto che questo modello di collaborazione transfrontaliera e di superamento dei confini nell’attuazione delle politiche sanitarie nazionali fungerà da esempio di buona prassi e d’implementazione dei valori fondamentali dell’Unione europea, ovvero la solidarietà e la libera circolazione dei cittadini, in questo caso dei pazienti che necessitano di assistenza urgente”. “Altri Paesi membri si sono interessati al nostro modello di ricovero dei pazienti nelle aree transfrontaliere”, ha puntualizzato il ministro, notando che in seno al’UE le politiche sanitarie rimangono una prerogativa dei singoli Stati membri.
Il presidente della Regione istriana, Boris Miletić, ha giudicato molto importante la firma di oggi, definendola “un gesto che permette di porre fine a un problema pluriennale”. “Sono contento perché gli sforzi che abbiamo profuso hanno portato al risultato sperato”, ha dichiarato Miletić, esprimendo la propria gratitudine al premier Plenković e al ministro Beroš, con i quali negli ultimi due anni ha avuto modo di trattare l’argomento a più riprese. “Parliamo di un tema importante, ci sono di mezzo le vite dei pazienti”, ha notato Miletić, ricordando il ruolo avuto dal Progetto EU Emergency EuroRegion e sottolineando l’importanza di poter finalmente far ricoverare nell’ospedale più vicino, ossia a Isola, i pazienti a rischio di vita dell’Istria nordoccidentale. “Nel resto dell’Europa – ha proseguito – la rete di tutela sanitaria transfrontaliera è una prassi consolidata, da noi no. Più correttamente non era stata regolata la copertura da parte dell’Istituto croato per l’assicurazione sanitaria (HZZO) delle spese per le cure prestate all’Ospedale di Isola ai pazienti provenienti dall’Istria. Le medesime erano coperte dal Bilancio regionale”.

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