Il turismo invernale segue a ruota quello estivo in termini di prezzi: in altre parole tutto è più costoso. Ma a quanto pare i cittadini croati non hanno problemi a mettere mano alle proprie tasche pur di soddisfare il desiderio di una settimana sulle nevi. “Se confrontiamo il numero di prenotazioni di quest’anno con quello dell’anno scorso, nello stesso periodo, ci saranno circa il 15 o addirittura circa il 20 per cento in più: quindi il numero di prenotazioni sarà più alto”, ha rivelato Boris Žgomba, presidente dell’Associazione dei viaggi agenzie presso la Camera d’economia nazionale (HGK). La seconda settimana di gennaio è quella più gettonata. Quando si tratta di sciare, a giudicare dall’interesse, molti cittadini croati non si preoccupano affatto dell’inflazione e dei suoi effetti deleteri. Le prenotazioni sono iniziate già ad agosto. Le destinazioni più popolari sono la Slovenia, l’Austria, l’Italia e per i giovani la Francia.
Dall’Austria all’Italia, come rilevano gli sciatori croati che hanno deciso già di prenotare le vacanze sulla neve, i prezzi sono circa il 15 p.c. più alti rispetto allo scorso anno. Considerando lo skipass, l’alloggio, la pensione completa, si spendono circa 1.000 euro a persona. Se una famiglia con due bambini prenota un alloggio adesso, per la settimana dall’8 al 14 gennaio, per sole sei notti in appartamento e uno skipass sul Nassfeld austriaco, spenderà 2.128 euro e 60 centesimi. Tutto questo senza costi di viaggio e contenuti aggiuntivi. Però chi vuole può anche risparmiare, se cerca le destinazioni a più basso costo. Gli sciatori britannnici così hanno scoperto che la Bulgaria non è ora la destinazione meno cara in Europa. Nell’analisi effettuata da Post Office Travel Money e dall’agenzia turistica Crystal Ski Holidays sulle varie stazioni sciistiche, valutando il rapporto qualità/prezzo, è emerso che l’italiana Bardonecchia è risultata la destinazione più conveniente per gli appassionati di sport invernali davanti alle località sciistiche bulgare di Borovets e Bansko.
Bardonecchia, la più conveniente
L’analisi ha riguardato 36 stazioni sciistiche europee e ha raccolto dati sui prezzi degli skipass, del noleggio dell’attrezzatura, delle scuole di sci e dei collegi, nonché di cibo e bevande sulle piste da sci. Si è scoperto che Bardonecchia ha aumentato i prezzi rispetto allo scorso anno solo dell’1,4 per cento. Borovets ha aumentato i prezzi fino all’8,2 p.c. e si trova al secondo posto, mentre Bansko con un aumento dei prezzi del 18,1 p.c. si è classificata al sesto posto, grazie soprattutto al forte aumento dei prezzi per le scuole di sci. In 9 dei 31 comprensori sciistici analizzati lo scorso anno i prezzi sono diminuiti. I prezzi più bassi sono stati registrati nella località sciistica francese di Les Arcs e in quella svizzera di Wengen, del 5,5 per cento. La più cara è la svizzera Zermatt, dove i prezzi sono il doppio rispetto a Bardonecchia. Anche Jahorina in Bosnia ed Erzegovina, Passo Tonale in Italia e Geilo in Norvegia sono più economici di Bansko.
In auge le montagne bosniache
Da qualche anno a questa parte, fra le destinazioni tradizionalmente preferite dai cittadini croati, è inclusa anche la Bosnia ed Erzegovina. “In altre parole, i centri sciistici nelle vicinanze di Sarajevo e alcuni altri sono diventati molto interessanti”, ha detto Boris Žgomba e ne ha spiegato il motivo. “Beh, direi che è una combinazione di prezzo, divertimento e forse accessibilità”
E la stagione sciistica sulle montagne olimpiche vicino a Sarajevo è già iniziata. Gli impianti della Jahorina e della Bjelašnica sono stati inaugurati simbolicamente alcune settimane fa, dopo che una ventina di centimetri di neve e basse temperature hanno permesso di preparare una delle piste da sci, anche grazie ai cannoni che hanno sparato neve artificiale. Non soltanto sci però: per attirare i turisti sono previsti anche programmi d’intrattenimento. Il direttore del Centro Olimpico della Jahorina, Dejan Ljevnajić, ha dichiarato che l’intendimento è di ospitare ogni fine settimana una stella della musica regionale per arricchire l’offerta turistica. Primo in ordine di tempo si è esibito Zdravko Čolić. Il direttore ha dichiarato pure che la Jahorina arriva all’appuntamento con la stagione sciistica di quest’anno con nuove piste e infrastrutture, cercando nel frattempo di rimanere attraente dal punto di vista dei prezzi. “Abbiamo aumentato i prezzi solo del cinque per cento rispetto alla scorsa stagione”, ha detto Ljevnajić, che non nasconde l’ambizione di trasformare la Jahorina nel centro sciistico più moderno del sudest europeo. Nella prima metà di gennaio, quando il maggior numero di cittadini croati si recherà a sciare, il pass giornaliero sulla Jahorina costerà 44 euro per gli adulti, mentre quello di sei giorni sarà di 199 euro. Per i bambini, i prezzi in questo periodo saranno rispettivamente di 37,5 e 161,5 euro. Fuori dal periodo di punta della stagione, i biglietti sono più economici di circa il 10 per cento, mentre durante tutta la stagione le persone oltre i 75 anni hanno diritto a sciare gratuitamente. Gli sciatori possono contare su 52 chilometri di piste preparate, di cui 12 sono adatte anche per lo sci notturno. Sono disponibili 17 impianti di risalita, fra funivie, seggiovie e skilift, che possono trasportare fino a 32 mila sciatori in un’ora. La Bjelašnica e l’Igman offrono un’infrastruttura più modesta, ma anche prezzi più convenienti rispetto alla Jahorina. La Bjelašnica offre otto piste da sci, per una lunghezza complessiva di 14 chilometri, mentre sull’Igman, nelle vicinanze, lo sci è possibile su circa due chilometri di piste. Sono installate quattro seggiovie e cinque skilift. Jamin Mehić, direttore della società “ZOI 84”, che gestisce il centro sciistico di Bjelašnica-Igman, ha dichiarato che la loro politica è di essere quanto più accessibili in termini di prezzi in modo da attrarre il maggior numero possibile di visitatori, soprattutto da Sarajevo, distante 25 chilometri. Il biglietto giornaliero sulla Bjelašnica durante tutta la stagione costa 24 euro per gli adulti, mentre per i bambini è di 15 euro. Il pass di sei giorni per gli adulti è di 135,5 euro, mentre per i bambini è di 92 euro.
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