“Mettiti in proprio” è un progetto che vuole dare un contributo concreto a chi vuole cambiare lavoro o a chi vuole specializzarsi ancora di più in quello che fa. È questo in sostanza l’obiettivo principale del progetto promosso dalla Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, che torna a riproporre questo modello a tre anni di distanza dalla scorsa edizione. “La prima edizione è stata molto particolare, perché arrivavamo subito dopo la pandemia e c’erano tante persone che volevano cambiare non solo il loro lavoro, ma tutta la loro vita. Varie richieste erano di persone che avevano trascorso un periodo all’estero e dopo essere tornate nei loro luoghi d’origine avevano bisogno di un corso che le aiutasse a trovare lavoro. Ora, invece, la situazione è diversa, ma siamo comunque convinti di poter offrire un buon servizio a chi ne ha bisogno”, ha spiegato da Ana Čuić Tanković, titolare del Settore Imprenditoria e Comunicazione della Giunta esecutiva dell’UI.
Il bando di concorso è stato pubblicato la settimana scorsa e rimarrà aperto fino a fine giugno o finché i mezzi a disposizione non andranno ad esaurimento. “L’importo massimo del contributo è fissato a 800,00 euro. Il numero massimo di partecipanti è di 17. Si tratta di una piccola modifica rispetto alla prima edizione, che vuole sostanzialmente includere un numero maggiore di persone”, ci ha spiegato Elvira Cafaro, referente amministrativa dell’UI per il settore, che abbiamo raggiunto affinché ci spiegasse tutti i dettagli tecnici. “Se il corso al quale si è interessati dovesse costare di più di 800 euro, non c’è nessun problema, il limite di 800 è quello che copre l’UI, ma questo non significa che non si possano scegliere anche corsi più particolari, più onerosi, pagando il resto in proprio”, ha sottolineato Elvira Cafaro.
Dare qualcosa in più
Come spiegato da Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, si tratta di un progetto molto importante. “Con questo progetto riusciamo a raggiungere tutti quei connazionali che vogliono cimentarsi in attività imprenditoriali. Grazie ai fondi messi a disposizione, i giovani, ma anche i meno giovani, avranno la possibilità di formarsi e successivamente di cambiare carriera professionale, magari aprendo un’azienda che in un secondo momento potrebbe creare nuovi posti di lavoro per altri connazionali. In questo modo si punta ad avviare un effetto catena, per dare qualcosa in più su tutto il territorio”, ha sottolineato Marin Corva.
Completamento dell’offerta
La titolare del settore Ana Čuić Tanković ha aggiunto come questo progetto sia in effetti un completamento dell’offerta che l’UI mette a disposizione dei connazionali in materia di formazione. “Diamo già ai connazionali l’opportunità di ottenere delle borse di studio per le lauree triennali e per quelle magistrali: questo invece è un contributo per corsi di altro tipo. Viene dato nell’ottica del life long learning, ossia con l’idea che ci si debba continuare ad educare e istruire durante tutto il corso della vita. Il bando non è infatti pensato soltanto per chi volesse cambiare lavoro, ma anche per chi vorrebbe un’occasione per specializzarsi meglio in quello che sta già facendo, studiando per diventare più bravo”, ha spiegato Ana Čuić Tanković, che considera il progetto un vero e proprio arricchimento dell’offerta nei confronti dei connazionali.
Ma come funziona esattamente e quali sono i criteri che vanno rispettati per poter aderire? “Innanzitutto è necessario essere cittadini di Croazia o Slovenia, di nazionalità italiana ed essere soci effettivi di una delle Comunità degli Italiani sparse per il territorio. Oltre a questo bisogna compilare un po’ di formulari, che comprendono alcune informazioni riguardo al corso, compreso il programma e il costo complessivo. Poi servono ancora un curriculum vitae e una lettera motivazionale. Se l’interessato al momento è disoccupato, può inviare anche un certificato di disoccupazione”, ci ha spiegato Elvira Cafaro.
Grande flessibilità
Va poi detto pure come il bando offra una grande flessibilità, permettendo ai connazionali di scegliere fra una marea di offerte disponibili. Elvira Cafaro ci ha spiegato come non vi siano limitazioni territoriali per i corsi, ossia come si possa scegliere un corso che si svolge in Croazia, come in Slovenia, ma anche in Italia o addirittura un corso online. Tutto questo per venire incontro il più possibile ai connazionali e per dare la più ampia possibilità di aggiornamento professionale possibile.
La domanda di partecipazione ed i relativi allegati richiesti dal Bando dovranno pervenire in formato digitale (pdf), all’indirizzo di posta elettronica [email protected] entro e non oltre le 23.59 del 23 giugno 2024. Si sottolinea che nel caso in cui il numero massimo di domande ammissibili sia raggiunto prima della scadenza del bando, l’Unione Italiana si riserva il diritto di chiudere le candidature anticipatamente. Per prendere visione del bando completo e scoprire tutte le modalità di partecipazione, è possibile consultare il sito web unione-italiana.eu/ alla sezione “Schede e Bandi” o contattare [email protected] o gli uffici dell’Unione Italiana di Fiume al numero: +385 (0)51 338 285 (911).
Aiuto importante
Per fare un esempio concreto dell’importanza di questo progetto, riprendiamo la testimonianza di una dei corsisti della scorsa edizione, Manuela Geissa, di Dignano, che è tornata in Croazia all’inizio della pandemia dopo aver trascorso dodici anni in Francia. “Tornando qui avevo voglia di cambiare lavoro. Volevo inserirmi nel ramo turistico, dove c’è una discreta richiesta di persone che parlano il francese, sia per fare da guida che altro. Ho saputo di questo progetto per il tramite di Facebook e ne sono subito rimasta entusiasta; è davvero un aiuto importante per chi vuole provare qualcosa di nuovo, ma magari non ha le risorse per le licenze necessarie o per affrontare i corsi”, ha affermato Manuela Geissa.
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