Croazia. I cittadini sono più indebitati dell’economia nazionale

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Croazia. I cittadini sono più indebitati dell’economia nazionale

Il debito dei cittadini croati è cinque volte più grande di quello dell’intera economia nazionale. Lo si evince dai dati dell’Agenzia finanziaria (Fina), secondo cui l’ultimo giorno dell’anno scorso i 15.440 soggetti d’affari avevano un debito di 5,3 miliardi di kune, mentre i conti bancari di 239.278 cittadini erano bloccati sull’importo di 24,9 miliardi di kune.
I funzionari della Fina sottolineano che il debito delle imprese, che in un anno è diminuito del 15 per cento, è composto da 4,2 miliardi di kune dell’importo base, sul quale sono è stato carolato 1,1 miliardi di kune d’interessi. Dall’alto canto, nel 2021 il numero dei cittadini con i conti bloccati è aumentato del 3,3 per cento, ossia di 7.676 unità, mentre il debito è cresciuto del 7 pe cento, ossia di 1,6 miliardi di kune. Dei 24,9 miliardi di kune che i cittadini devono rimborsare, 6,8 miliardi ricade sugli interessi.
Sempre secondo il report dell’Agenzia finanziaria, la maggior parte del debito dei cittadini si riferisce agli obblighi verso gli istituti bancari in veste di creditori, per un importo totale di 5,8 miliardi di kune, interessi esenti. La maggior parte dei consumatori ha un debito inferiore alle 10.000 kune, spiegano dalla Fina. Questa categoria di persone deve restituire complessivamente 761 milioni di kune. La crescita più grande si è verificato tra coloro che hanno un debito tra le 100mila e le 500mila kune, il cui importo è lievitato del 12 per cento (5,5 miliardi di kune) in un solo anno.

Il famoso economista Damir Novotny da anni sta lottando contro il blocco dei conti correnti dei cittadini. “Andrebbe eliminato”, ha detto l’analista, perché “non  se ne vede la fine”. I debitori, afferma, “dovrebbe restituire il debito in un altro modo, come ad esempio gli accordi con le banche”. Secondo Novotny le persone che non possono accedere ai propri conti correnti “finiscono nell’economia sommersa, realizzando così degli introiti per sopravvivere”. A conclusione l’analista economico afferma che bloccare i conti “è inutile, perché si accumulano ancora più debito con tassi d’interessi di mora esorbitanti, molto più alti che in Austria o Germania”.

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