Croazia, certificati Covid falsi: altre 10 denunce

0
Croazia, certificati Covid falsi: altre 10 denunce

Nove cittadini croati e una cittadina serba sono stati accusati di corruzione legata al rilascio di certificati falsi di vaccinazione contro il Covid, secondo quanto annunciato dall’Ufficio del pubblico ministero (Uskok) dopo un’approfondita indagine. L’accusa sostiene che il gruppo avrebbe ottenuto indebitamente i certificati digitali Covid dell’Unione europea.

L’indagine ha rivelato che, nel periodo tra settembre e novembre 2021 a Zagabria, i coinvolti avrebbero consapevolmente richiesto a un intermediario di persuadere un’infermiera impiegata presso il Centro salute di Zagabria-Ovest a inserire informazioni false nel sistema informativo del ministero della Salute. Queste informazioni riguardavano la loro presunta vaccinazione, anche se sapevano di non essere effettivamente stati vaccinati.

Dopo questa fase, l’intermediario ha consegnato i dati falsificati e almeno 100 euro ottenuti dagli imputati all’infermiera, che successivamente ha immesso nel sistema informativo che gli imputati erano stati vaccinati. Sulla base di queste informazioni false, il gruppo avrebbe ottenuto in modo ingiustificato i certificati digitali Covid.

La corruzione di un funzionario o di una persona responsabile, secondo la legge croata, è punita con una pena detentiva che va da uno a otto anni.

Il Procuratore capo ha annunciato che questa è solo la prima serie di accuse, poiché l’indagine originale ha coinvolto un totale di 243 persone. Tra gli indagati figurano anche personaggi di spicco della vita pubblica, il che solleva ulteriori preoccupazioni sulla possibile diffusione di tali pratiche scorrette.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display