Case per le vacanze: stangata da gennaio

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Case per le vacanze: stangata da gennaio
Una casa per le vacanze nell’entroterra istriano. Foto Srecko Niketic/PIXSELL

Il dibattito al Sabor sulla nuova fase della riforma fiscale si è trasformato in un terreno di scontro tra la maggioranza e l’opposizione, con l’occhio chiaramente rivolto alle elezioni politiche che dovrebbero tenersi probabilmente nella prossima primavera. Il ministro delle Finanze, Marko Primorac, ha difeso a spada tratta il pacchetto di leggi, sostenendo che l’obiettivo di fondo della manovra è rappresentato dagli sgravi fiscali, ovvero dall’aumento degli stipendi dei cittadini.

Addio all’addizionale

L’opposizione ha ribattuto che la riforma non tiene conto dell’alto livello d’inflazione e che con l’abolizione dell’imposta addizionale a favore delle autonomie locali, il governo cerca di indebolire le maggiori municipalità del Paese che non sono governate dal centrodestra. Queste ultime, infatti, per compensare il calo dei fondi dovuto alla cancellazione della sovrattassa saranno costretta ad aumentare l’aliquota dell’imposta sul reddito, possibilità questa concessa loro “generosamente” con la riforma fiscale. In pratica, se non vorranno ridurre i servizi ai cittadini, dovranno aumentare la pressione fiscale nei loro confronti, alienandosi magari le simpatie di una parte dei loro elettori. Dalle file della maggioranza hanno respinto categoricamente tali critiche asserendo che le Città ottengono in realtà una maggiore autonomia fiscale. Come dire, le chiavi di lettura e le interpretazioni delle stesse norme sono… infinite.

Margini di manovra maggiori

Fatto sta che Città e Comuni avranno davvero un maggiore margine di manovra soprattutto per l’aumento delle imposte sulle case per le vacanze, ovvero sulle seconde case. Ed è molto probabile che sia le autonomie locali governate dal centrosinistra che quelle amministrate dal centrodestra coglieranno la palla al balzo per rimpinguare le loro casse. La riforma fiscale rappresenterà pertanto una mazzata per i proprietari di case e appartamenti per le vacanze, moltissimi dei quali sono cittadini stranieri. E fra questi vi sono tantissimi sloveni. Le tasse sulle seconde case potranno essere quasi tre volte superiori a quelle attuali, a partire dal primo gennaio prossimo, quando entrerà in vigore la riforma fiscale.

Verso il massimo consentito

Con il nuovo pacchetto fiscale il governo ha dunue accontentato Città e Comuni che da tempo chiedevano un aumento della soglia per la tassazione delle case per le vacanze. La nuova fascia sarà compresa tra 0,60 e 5 euro al metro quadrato di superficie utile, mentre attualmente è compresa tra 0,66 e 1,99 euro. Ci si può aspettare che la maggior parte delle amministrazioni locali provvederà ad aumentare l’imposta fino all’importo massimo consentito, il che rappresenterà chiaramente un duro colpo per le tasche dei proprietari di case e appartamenti.

Uso occasionale o stagionale

Ricordiamo solo brevemente che, secondo la Legge sulle imposte locali, qualsiasi edificio, parte di edificio o appartamento utilizzato occasionalmente o stagionalmente, è considerato una casa per le vacanze. Pertanto, il criterio principale per determinare lo status di una casa per le vacanze è il fatto che la proprietà venga utilizzata occasionalmente o stagionalmente o abbia un altro scopo. Pertanto non è considerato casa per le vacanze un immobile utilizzato tutto l’anno, indipendentemente dal fatto che il proprietario lo utilizzi per la propria residenza o sia affittato in via permanente, nonché un immobile adatto ad abitazione non utilizzato affatto.

All’inizio degli anni Novanta la fascia di tassazione delle villette e degli appartamenti variava da 5 a 15 kune, cioè da 0,66 a 1,99 euro, e fino ad oggi non è cambiata. Con l’attuale riforma fiscale tutto cambia. Il governo ha abolito la sovrattassa ovvero l’addizionale a favore delle unità dell’autogoverno locale e, per evitare ingenti perdite finanziarie, ha permesso loro di determinare da sole l’importo dell’imposta sul reddito. Inoltre, ha permesso loro di aumentare il reddito derivante dalle tasse sugli appartamenti e le case per le vacanze, innalzando il limite massimo della tassazione a cinque euro. Le suddette modifiche fiscali entreranno in vigore, come rilevato, il 1° gennaio del prossimo anno, il che significa che i proprietari di case vacanza dovranno pagare di più.

Tanto per fare qualche esempio. Secondo l’attuale tassazione variante da 0,66 a 1,99 euro, per un villino o un appartamento di 50 metri quadrati il proprietario paga un minimo di 33 euro e un massimo di 100 euro, a seconda di quanto siano generosi la Città o il Comune sul cui territorio si trova l’immobile. L’anno prossimo i più fortunati pagheranno 30 euro, e laddove la tassa sarà di 5 euro, come previsto ormai dalla maggior parte delle amministrazioni locali, di centrodestra e di sinistra, il proprietario dovrà pagare 250 euro all’anno.

Fino a 500 euro in più

Per un villino o un appartamento di 30 metri quadrati la tassa massima è ora di 60 euro all’anno, l’anno prossimo sarà di 150 euro, ossia addirittura 110 euro in più. Per un villino o un appartamento di 70 metri quadrati la tassa massima è ora di 140 euro all’anno, l’anno prossimo sarà di 350 euro ossia addirittura 210 euro in più. I proprietari di case per le vacanze di 100 metri quadrati attualmente sono costretti a un esborso massimo di 200 euro per le tasse. Invece, secondo il nuovo calcolo, l’imposta costerà loro, a partire dal 2024, ben 500 euro all’anno, ovvero addirittura 300 euro in più rispetto a quest’anno.

Va ricordato inoltre che quanti affitteranno la casa per le vacanze ai turisti, pagando la tassa forfettaria prevista, non saranno esentati più dal pagamento dell’imposta sull’immobile. Una doppia tassazione, dunque, che potrà essere un onere non indifferente per molti.

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