Caos al Sabor. Il discorso di Plenković «zittito» dall’opposizione

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Caos al Sabor. Il discorso di Plenković «zittito» dall’opposizione

Scene mai viste al Sabor, il PArlamento di Zagabria. Il premier Andrej Plenković ha dovuto presentare il rapporto annuale sull’attività di governo, pochi giorni dopo il settimo anniversario dalla sua assunzione delle redini dei Bansi dvori e del potere esecutivo il 19 ottobre 2016, ma il suo discorso non si è sentito in Aula per il semplice motivo che i deputati dell’opposizione ha battuto sui banchi per tutta la durata dell’intervento. Una situazione paradossale dovuta al fatto che Plenković non era presente in Parlamento prima del dibattito e perché non sono state concesse tutte le pause che l’opposizione aveva richiesto. Ricordiamo che dopo le pause, i deputati dell’opposizione hanno diritto a prendere la parola ed è evidente che volevano sfruttare questa possibilità prima del discorso di Plenković. All’opposizione dà fastidio anche il fatto che non ci sia un dibattito individuale sul rapporto del primo ministro, ma solo dibattiti all’interno dei gruppi parlamentari.

Comunque sia, Plenković è andato avanti per la sua strada e nonostante il caos in Aula, è riuscito a portare a termine il suo discorso.

Video Patrik Macek/PIXSELL

Economia a gonfie vele

Durante quasi un’ora, il premier ha elencato i successi del suo governo negli ultimi 12 mesi.

“Guardando all’indietro, e in particolare agli ultimi tre anni e mezzo, pochi avrebbero potuto immaginare con quali crisi ci saremmo dovuti confrontare e quali problemi avremmo dovuto risolvere. Ci stiamo confrontando con il più alto numero di sfide dal periodo della Guerra patriottica. Dopo la pandemia da Covid-19, che ci ha colpito durante la presidenza croata del Consiglio dell’Unione europea, e due devastanti terremoti, ora ci troviamo di fronte alle conseguenze dell’aggressione russa in Ucraina e alle crisi energetiche e alimentari ad essa collegate, che hanno generato pressioni inflazionistiche. Il recente attacco terroristico di Hamas contro Israele è l’ultima crisi, purtroppo con conseguenze imprevedibili per la stabilità globale. Inoltre, abbiamo affrontato alluvioni record e tempeste mai registrate in precedenza, e purtroppo la peste suina africana ha colpito la Slavonia. Le instabilità geopolitiche, le guerre e i rapidi cambiamenti climatici hanno aumentato anche le pressioni migratorie, con cui ci stiamo confrontando. Tuttavia, nonostante tutte queste sfide e crisi, e in condizioni internazionali estremamente sfavorevoli, la Croazia sta avanzando e sta riuscendo a raggiungere tutti i suoi obiettivi strategici”, ha dichiarato Plenković.

“Nel nostro mandato, nonostante tutte le crisi, il nostro rating è aumentato di quattro livelli, avvicinandosi al livello A, cioè sopra la media degli investimenti. Questo è un segno di fiducia nella politica che stiamo conducendo”, ha detto il primo ministro, menzionando anche la riforma fiscale.

Ha ricordato che il governo ha adottato sei pacchetti di misure di aiuto del valore di 7,2 miliardi di euro. “In questo modo abbiamo impedito l’aumento dei prezzi dell’elettricità, del gas e dei prodotti petroliferi, garantendo risparmi per i cittadini, nonché per gli asili, le scuole, gli ospedali, i comuni, le città, le contee e altre istituzioni. Ciò ha mantenuto la coesione nella società e ha evitato la frattura sociale”, ha dichiarato Plenković, ricordando anche il congelamento dei prezzi dei prodotti.

“Non sono vere le affermazioni secondo cui l’introduzione dell’euro ha causato l’inflazione. La prova ne è che i Paesi dell’Europa centrale e orientale che sono nell’Unione europea, ma non nell’area dell’euro, hanno un’inflazione maggiore rispetto alla Croazia. Purtroppo, una parte degli attori del mercato ha contribuito all’aumento dell’inflazione, maggiorando  ingiustificatamente i prezzi. Ci aspettiamo un contributo solidale da tutti, tenendo conto del fatto che il governo ha sostenuto l’economia e i lavoratori in ogni crisi, in particolare durante la pandemia, quando abbiamo preservato 800.000 posti di lavoro e la liquidità di 130.000 imprese croate”, ha detto il primo ministro.

Hub energetico regionale

“Grazie al rigassificatore, il governo intende trasformare la Croazia in un hub energetico regionale”, ha aggiunto. “A differenza di coloro che erano contrari al terminal per il gas naturale liquefatto sull’isola di Veglia (Krk), noi l’abbiamo costruito dopo 40 anni di discussioni. Ciò ci ha garantito stabilità durante la crisi, perché senza il rigassificatore, l’economia croata sarebbe stata dipendente dal gas russo e si sarebbe trovata in una situazione economica e sociale difficile, con un crescente debito pubblico, e oggi non sarebbe nell’area dell’euro. Nel frattempo, stiamo sviluppando un’iniziativa comune con la Baviera, l’Austria e la Slovenia per investire in un gasdotto che collegherebbe questi Paesi al nostro terminal Gnl”, ha affermato il primo ministro.

Grazie alla polizia sui confini

Plenković, nel suo discorso, ha espresso gratitudine anche verso i poliziotti che proteggono il confine. “Grazie al loro impegno, sono stati evitati molti attraversamenti illegali. In questo contesto, la Croazia si oppone alla costruzione di filo spinato e recinzioni che non sono efficaci, ma piuttosto è necessario rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri, mostrare solidarietà e risolvere il problema alla fonte. Sosteniamo affinché la Bosnia ed Erzegovina stipuli un accordo con Frontex per aiutarla a contrastare le migrazioni illegali e a gestire la situazione”, ha detto il primo ministro.

In conclusione, Plenković ha criticato il comportamento dell’opposizione: “Abbiamo visto cosa sia la primitività nel Parlamento croato,” ha dichiarato il premier, sollevando trionfalmente le mani verso i membri dell’HDZ che si sono alzati e hanno applaudito il suo discorso.

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