Con il suo ottimismo spontaneo ha sempre visto i rapporti fra i nostri due Paesi come un ponte solido e ben trafficato in entrambi i sensi di marcia”: è con queste parole che Jurij Giacomelli, presidente del Forum italo-sloveno, ha descritto l’Ambasciatore d’Italia a Lubiana, Carlo Campanile in occasione della fine del suo mandato.
L’appuntamento di commiato si è svolto nella sede dell’Istituto Italiano di cultura (IIC) di Lubiana, alla presenza di molte autorità importanti, giunte per salutare l’Ambasciatore e per ringraziarlo per l’ottimo lavoro svolto. Fra questi il direttore dell’IIC Verena Vittur, la quale ha voluto ricordare come per un lungo periodo l’Ambasciatore abbia svolto anche la funzione di direttore dell’Istituto. “Grazie per tutto il suo impegno e per quanto ha fatto. Io sono arrivata soltanto qualche mese fa a dargli una mano, ma il mio contributo per ora è stato minimo, ha fatto tutto lui. Per questo grazie, a nome di tutto il personale dell’Istituto”, ha affermato Verena Vittur.
Giacomelli ha poi ripercorso alcuni dei passaggi più importanti del mandato dell’Ambasciatore, sottolineando oltre alle tante attività ordinarie, la restituzione del Narodni Dom alla minoranza nazionale slovena in Italia e la stretta di mano dei due presidenti, quello italiano, Sergio Mattarella e quello sloveno Borut Pahor, presso i monumenti a Basovizza.
Anche il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, si è soffermato su questi avvenimenti, giudicandoli di grande importanza per entrambi i popoli e in modo particolare per le due minoranze, quella italiana in Slovenia e quella slovena in Italia.
Durante la serata si è parlato più volte anche della pandemia e di come questa abbia avuto tutta una serie di ripercussioni, non soltanto sanitarie ma anche riguardo alla chiusura dei valichi di confine.
Qualche aneddoto
Campanile ha raccontato anche degli aneddoti, fra i quali anche quello di quando fu convocato, poco dopo il suo arrivo, dalla Commissione salute dell’Assemblea slovena. “Era la mia prima missione e mi chiesero di fare una relazione sullo stato della pandemia in Italia. Io chiesi a Roma e mi diedero dei dati riguardo ai Comuni in zona rossa e alla percentuale di casi, che in quel momento rispetto alla popolazione totale erano esigui e anche molto circoscritti ad alcune aree. E io quello riferii. Solo poche settimane dopo la tv italiana trasmise le immagini delle bare che uscivano da Bergamo. Quindi il mio incarico qui iniziò nel peggiore dei modi”, ha raccontato l’Ambasciatore.
Nova Gorica e Gorizia
Campanile ha però spiegato anche come a causa delle restrizioni imposte durante la pandemia sia nata l’idea di celebrare la Capitale europea della cultura assieme fra Nova Gorica e Gorizia, nel 2025, un evento definito storico ed epocale. “Si tratta del primo caso al mondo che un evento di questo genere viene condiviso da due città e secondo me è stato causato dallo shock nel vedere piazza della Transalpina divisa in due. Ora questo potrebbe essere d’esempio per tante altre realtà in Europa, che si trovano a vivere da due parti diverse di un confine. È un’occasione molto importante che può essere d’esempio”, ha affermato l’Ambasciatore.
Sfide e soddisfazioni
Fra un ringraziamento e l’altro, Campanile ha poi voluto sottolineare il legame che si è creato con la Slovenia, un territorio che dopo quattro anni sente veramente vicino e che è convinto che non abbandonerà dopo la sua missione diplomatica. “La vicinanza gioca un ruolo fondamentale, ma anche le sensazioni provate in questi territori, l’uso diffuso della lingua italiana, non soltanto nel litorale, e i tanti legami personali che si sono creati”, ha affermato Campanile.
Tirando le somme si è trattato di un mandato pieno di sfide, ma anche di grandi soddisfazioni, iniziato male ma proseguito alla grande, con rapporti fra Italia e Slovenia che sono andati via via intensificandosi, paradossalmente anche grazie alle sciagure che sono capitate ai due Paesi. Campanile ha citato ad esempio l’aiuto fornito dagli sloveni in occasioni delle inondazioni in Emilia-Romagna, ai quali gli italiani hanno risposto mettendo a disposizione sia la Protezione civile che uomini e mezzi del Ministero della Difesa per ricostruire una serie di ponti spazzati dall’alluvione dello scorso agosto in Slovenia.
Fra i prossimi appuntamenti Giacomelli ha citato il 14 marzo, quando il Forum si riunirà in provincia di Pirano per parlare di commercio e promozione dei prodotti tipici locali, e il 9 e 10 aprile, occasione nella quale si svolgerà l’undicesima edizione dell’Italian Business Forum, che quest’anno coinciderà con la Giornata della ricerca, che tratterà il tema dell’intelligenza artificiale e più nello specifico, nel caso sloveno, del supercomputer Leonardo, di Bologna e del Vega, che ha sede a Maribor.
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