Articolo 9 sotto la lente all’Assemblea dell’UI

Lunedì prossimo a Verteneglio la sessione del massimo organismo dell’Unione Italiana. Un punto chiave in agenda

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Articolo 9 sotto la lente all’Assemblea dell’UI
La sede della Comunità degli Italiani di Verteneglio. Foto: Goran Žiković

L’Assemblea dell’Unione Italiana tornerà a riunirsi lunedì 20 novembre a Verteneglio. Si tratterà della VI seduta ordinaria, che arriverà dopo una pausa più lunga del solito rispetto alla riunione precedente del massimo organo, datata 25 maggio, e che vedrà in trattazione cinque punti all’ordine del giorno, oltre a quello riservato alle interrogazioni, interpellanze e mozioni e a quello dedicato alle varie ed eventuali.
Le discussioni vere e proprie partiranno quasi sicuramente con il punto dedicato alla proposta di modifica del Regolamento di procedura dell’Assemblea dell’Unione Italiana. E considerando tutte le reazioni che questa proposta ha già suscitato, c’è il rischio che tutti gli altri temi cadano in secondo piano, indipendentemente dalla loro importanza.
Di che cosa si tratta di concreto? La proposta di modifica del Regolamento è un’iniziativa partita dal basso, con dodici consiglieri – precisamente Gianfranco Kozlovič, Daniela Ipsa, Gianfranco Stancich, Dyego Tuljak, Jan Pulin, Marco Orlando, Alex Zigante, Gianclaudio Pellizzer, Sandro Vrancich, Glauco Bevilacqua, Gaetano Benčić e Robi Štule – che hanno chiesto una modifica dell’articolo 9 del Regolamento. La loro richiesta, in sostanza, chiede l’abrogazione dell’automatismo di assegnazione del ruolo di coordinatore dell’Unione Italiana di Capodistria, che il Regolamento attualmente in vigore assegna a chi fra i tre presidente dell’UI, Giunta esecutiva, Assemblea e Unione, è cittadino sloveno.
La motivazione riportata ufficialmente nell’ambito della richiesta di modifica stessa è che il Regolamento, nell’attuale formulazione dell’articolo 9 “è in netto contrasto con le disposizioni dello Statuto dell’Unione Italiana con sede a Capodistria”. Questa motivazione è bastata alla Commissione per lo Statuto e i regolamenti dell’Unione Italiana, così come alla Giunta esecutiva, che hanno entrambe dato parere favorevole, ma ha scatenato l’opposizione del presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul, il quale ha affermato: “Chi firma una proposta del genere si assume la responsabilità di mettere in discussione, minare alla radice l’unitarietà del nostro popolo”.
Dopo queste parole non si è trattato più soltanto di una discussione a livello istituzionale, bensì di uno scontro mediatico ricco di precisazioni e interventi da entrambe le parti, anche con la partecipazione di soggetti che al momento non ricoprono alcun incarico nel mondo della Comunità Nazionale Italiana, che hanno voluto condividere con i lettori la loro opinione in merito.
Pertanto si può intuire che una volta che la parola verrà data ai consiglieri, difficilmente la riunione assembleare terminerà in tempi brevi. Per di più, c’è il rischio concreto di trasformare quella che sarebbe potuta essere una questione tecnico-amministrativa, di adeguamento di diversi Regolamenti fra loro, in una questione di principio, che potrebbe spaccare l’Assemblea e bloccarne i lavori. Non dimentichiamo che nel corso della sessione costitutiva di questo mandato c’erano due blocchi ben distinti, ciascuno dei quali aveva idee diverse sulla direzione da prendere e ciascuno aveva un suo candidato a presidente dell’Assemblea, senza però che nessuno dei due fosse in grado di garantirsi la maggioranza assoluta, anche se l’attuale presidente, Paolo Demarin, aveva raccolto 37 voti. Si optò perciò per una soluzione di compromesso, con la controcandidata alla presidenza dell’Assemblea, Diriana Delcaro Hrelja, che andò a ricoprire il ruolo di vicepresidente. Compromesso che però difficilmente si potrà trovare sull’articolo 9 del Regolamento di procedura.
Terminato questo punto, il resto della sessione assembleare sarà una formalità, che comprenderà i Bilanci del 2022 del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno e dell’EDIT di Fiume, l’informazione sulla partecipazione dell’Unione Italiana a incontri volti a instaurare collaborazioni per progettualità tra la realtà veneziana e quella dell’Adriatico orientale, nonché il Regolamento inerente al Bando di Concorso per l’assegnazione del Premio Antonio Pellizzer.

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