Affaire Agrokor. Dubbi sulla prova decisiva

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Affaire Agrokor. Dubbi sulla prova decisiva

Nel procedimento sullo scandalo Agrokor che vede coinvolti l’ex proprietario Ivica Todorić e altri 14 imputati si è verificato un colpo di scena: non soltanto è mancata la conferma dell’atto d’accusa sollevato dalla Procura, ma è stata messa in forse la legalità della prova principale a carico dei sospettati che, secondo il pubblico ministero, avrebbero causato al consorzio danni pari a 1,2 miliardi di kune.
Il consiglio dell’Alta corte penale, presieduto dal giudice Ivan Turudić, ha parzialmente accolto il ricorso della Difesa per ciò che concerne la prova principale a carico, ovvero la perizia finanziaria e della contabilità effettuata dalla sede polacca del KPMG. Sebbene il documento sia sottoscritto da Ismet Kamal, dipendente della sede polacca, a redigerlo ha contribuito anche la sede della KPMG in Croazia. Tenendo conto che anche la direzione straordinaria dell’Agrokor ha ingaggiato la KPMG in Croazia, la veridicità della perizia è stata seriamente messa in discussione, perché, secondo la difesa, sarebbe in odor di conflitto d’interessi. L’Alta corte ha considerato la perizia in buona parte contraddittoria e ha preferito annullarla.

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