Addio a Gigi Proietti, il mattatore dello spettacolo italiano

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Addio a Gigi Proietti, il mattatore dello spettacolo italiano

Addio a Gigi Proietti. Oggi avrebbe compiuto 80 anni. Il noto attore romano è deceduto in una clinica romana intorno alle 5.30. Le sue condizioni si erano aggravate ieri sera. Proietti era ricoverato da giorni in clinica per problemi cardiaci. Il quadro è peggiorato ieri e nella tarda serata il paziente è stato sedato. Fino a tardi sono rimasti accanto all’attore la moglie e le due figlie, che intorno alla mezzanotte hanno lasciato la clinica. “Nelle prime ore del mattino è venuto a mancare all’affetto della sua famiglia Gigi Proietti. Nelle prossime ore daremo comunicazione delle esequie”, si legge in una nota della famiglia.

Attore, cabarettista, comico, doppiatore, regista, insegnante di recitazione, conduttore televisivo, talent scout, portento sul palcoscenico, capace di riuscire a portare a un suo spettacolo, come con “A me gli occhi”, in tour nei teatri di mezza Italia, centinaia di migliaia di spettatori. L’anno della svolta arriva nel 1970, quando viene chiamato a sostituire niente di meno che Domenico Modugno, ritiratosi dalla produzione del musical “Alleluja brava gente” di Garinei e Giovannini. Una “botta di fortuna” come avrà modo di dire in seguito, che rappresenterà il suo trampolino di lancio. E’ anche quello l’anno in cui Monicelli lo chiama per “Brancaleone alle crociate” a interpretare Pattume, reietto colpevole di un peccato tanto ripugnante che non può essere rivelato ad orecchie umane. Della sua spiccata romanità ne trarrà beneficio al momento in cui interpreterà un ruolo che sembra disegnato su sua misura: “Meo Patacca” di Ciorciolini. Ma la vera consacrazione arriva qualche anno più tardi, quando Steno gli affida il ruolo di Mandrake in “Febbre da cavallo”. All’inizio il film non sembrò sfondare, poi con il tempo, sostenuto da generosi passaggi televisivi, è diventato un cult movie. Saranno anni quelli in cui non si limiterà a ruoli esclusivamente comici, ma azzarderà incursioni in campi differenti: dalla commedia al dramma con qualche capatina nel dramma erotico. Passaggi disinvolti di un uomo d’arte dalla solida cultura e dalla tecnica perfetta. Dalla metà degli anni ’70 ad oggi saranno molte le pellicole che ne accresceranno la fama, con deliziosi ruoli come in “Casotto” di Citti, “Mi faccia causa” dove ritroverà Steno, o il remake di “Febbre da cavallo”, stavolta diretto da Carlo Vanzina. Sempre di Vanzina è da ricordare un’altra commedia, “Un’estate al mare”, dove l’episodio finale in cui Proietti è un attore mezzo sordo impegnato a mettere in scena La signora delle camelie, si rivelerà così spassoso da riscattare l’intera pellicola nel complesso un po’ deboluccia. Intanto Proietti, nella sua lunga e fruttuosa carriera non ha mai disdegnato le continue “scorrerie” in teatro o nel doppiaggio. Da doppiatore ha prestato la voce a Robert De Niro, Dustin Hoffman, Charlton Heaston, Kirk Douglas, Paul Newman, Marlon Brando, Gregory Peck.

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