I 42 studenti del Ginnasio di Pola sono «liberi»

I ragazzi sono tornati sabato dal Veneto. Il preside: «Stanno tutti bene»

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I 42 studenti del Ginnasio di Pola sono «liberi»

Non sono più costretti all’isolamento domiciliare i 42 liceali e i quattro docenti del Ginnasio croato di Pola reduci dalla gita a Venezia, svoltasi sabato scorso in occasione del tradizionale Carnevale, sospeso proprio a causa del coronavirus. Come comunicato alla fine della riunione del Comando regionale alla salute, svoltasi oggi presso la sede della Regione istriana, la drastica misura della quarantena preventiva non si riferisce alle persone rientrate in Istria dalle Regioni italiane a rischio di infezione da coronavirus lo scorso fine settimana. Da lunedì 24 febbraio, tuttavia, la medesima è in vigore quale misura precauzionale di isolamento a domicilio per un periodo di 14 giorni nel caso di coloro che faranno rientro dalle regioni critiche italiane come Lombardia e Veneto, maggiormente interessate dall’epidemia. Il consiglio esteso ai residenti in Istria da parte del direttore dell’Istituto regionale per la salute pubblica Aleksandar Stojanović è quello di evitare viaggi in Italia nelle zone critiche se non estremamente necessario. Altre mi-sure di prevenzione sono previste in caso di comparsa del coronavirus in Istria per cui si ha a disposizione un apposito protocollo. Senza scendere in previsioni azzardate, il direttore dell’Istituto regionale, in ogni caso invita alla prudenza giacché l’Istria per la sua posizione geografica è più vicina ai focolai.
Il preside: «Ho visto molti turisti croati al Carnevale»
Il preside del Ginnasio, Filip Zorićić, ha confermato che i 42 ragazzi e 4 professori non sono più in isolanento. “Innanzitutto devo dire che tutti stanno bene. Pochi minuti dopo mezzanotte ho ricevuto la comunicazione dell’Istituto regionale per la salute pubblica – spiega Zorićić -. Subito ho contattato i genitori e i professori che non dovevano lasciare le proprie abitazioni, misura poi fortunatamente revocata”.
Il preside ha poi reso noto che il viaggio “è trascorso in assoluta tranquillità: nessuno al confine e tantomeno in Italia ci ha fatto notare che potrebbero esserci dei problemi. Non eravamo gli unici: ho visto altri autobus provenienti dalla Croazia e non solo di scolaresche, ma anche di semplici turisti. E secondo me questo può essere un problema, perché sarà più difficile rintracciarli rispetto alle nostre comitive fatte di alunni della stessa scuola”.
Stesso trattamento per studenti di Spalato e Almissa (Omiš)
Stessa sorte è toccata agli studenti di Almissa e Spalato, che sono costretti a due settimane chiusi in casa dopo essere tornati da una gita in Veneto (Padova e Venezia). I ragazzi della scuola media “Jure Kaštelan” di Almissa e di un ginnasio del capoluogo dalmata sono stati controllati ai valichi di confine di Rupa e Pasjak, alle spalle di Fiume, e una volta constatato che non avevano alcun sintomo che potrebbe far presagire il coronavirus, hanno proseguito  il viaggio verso la Dalmazia. A detta del servizio epidemiologico di Spalato, tutti i giovani stanno bene.

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