Carlo Acutis, il beato dell’era digitale

Fino a domani nella Chiesa di Sant'Antonio di Padova a Fiume si potrà vedere una parte della mostra dei Miracoli Eucaristici ideata dal giovane italiano salito agli altari nel 2010, dopo una vita breve, intensa, vissuta con grande fede e purezza di cuore

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Carlo Acutis, il beato dell’era digitale
La Chiesa di Sant’Antonio di Padova

“Essere sempre unito a Gesù, ecco il mio programma di vita”. Con queste poche parole Carlo Acutis, il ragazzo morto a soli 15 anni di leucemia, delinea il tratto distintivo della sua breve esistenza: “Vivere con Gesù, per Gesù, in Gesù”. Una mostra che attrae non soltanto per le caratteristiche dal punto di vista religioso, della spiritualità e storico, ma anche per l’importanza di testimoniare la verità. Sempre e ovunque. Partendo dal nostro cuore, per poter essere sinceri con il prossimo cambiando in questo modo la società e il mondo. Carlo Acutis ce l’ha fatta. Durante la sua vita fu testimone d’amore; fu un ragazzo unico perché – come disse lui stesso – “tutti nascono come originali ma molti muoiono come fotocopie”.

La mostra internazionale sui Miracoli Eucaristici ideata da Carlo Acutis, beato dei nostri giorni e vicino ai giovani e agli adolescenti, è stata allestita nella Chiesa di Sant’Antonio di Padova, nel rione fiumano di Cantrida, dove può essere visitata e studiata più da vicino (ne vale la pena) fino a domani.
L’esposizione itinerante è già stata ospitata in tutti i cinque continenti, solo negli Stati Uniti d’America in quasi 10mila parrocchie e nel resto del mondo in centinaia di chiese, compresi alcuni tra i Santuari Mariani più famosi come Fatima, Lourdes, Guadalupe, per citarne alcuni. Prima di fare tappa a Fiume la mostra è stata presentata nel santuario della Madonna del Carmelo di Gerovo nel Gorski kotar.

Cadute e misericordie
Accolti dal parroco della Chiesa di Sant’Antonio, Vjekoslav Kovač – il quale ha fatto da guida all’esposizione composta da trenta pannelli espositivi – siamo entrati nel mondo spirituale del giovane studente italiano. Scopriamo che Carlo Acutis fu un programmatore informatico dilettante. Nel corso della sua vita raccolse Miracoli Eucaristici da tutto il mondo catalogandoli in un sito web che creò prima della sua scomparsa. Con le sue azioni e la sua condotta, l’ormai Beato rappresenta un modello di giovane uomo che sa seguire con coraggio e fermezza il cammino tracciato dal Signore, nonostante le difficoltà.
I pannelli mostrano immagini e descrizione di numerosi eventi miracolosi, alcuni dei quali accaduti in Italia e Croazia e di cui, forse, neanche eravamo a conoscenza.
Molti di questi eventi miracolosi si sono verificati in seguito a caduta di ostie e a dubbi di sacerdoti nell’atto della consacrazione.
“Quante volte anche noi cadiamo, quante volte anche noi dubitiamo della presenza di Dio nella nostra vita, quante volte anche noi imprechiamo e offendiamo…? È proprio in queste nostre cadute, dubbi, offese che, se apriamo il cuore al dono grande dell’Eucaristia, Gesù ci raggiunge con la sua misericordia”, spiega don Vjekoslav Kovač.
“Alcuni pensano che i miracoli non esistono… Al contrario io credo che basta guardarsi intorno per scoprirne decine ogni giorno”, diceva Carlo Acutis. E l’Eucaristia è il miracolo più grande, che si ripete ogni volta che sull’altare il sacerdote innalza il pane e il vino; un miracolo al quale tutti noi possiamo non solo assistere, ma addirittura partecipare.
L’Eucaristia alimenta inoltre in lui un fortissimo desiderio di sintonizzarsi costantemente con la voce del Signore e di vivere sempre alla sua presenza. Facendo così, Carlo riuscì a portare quello stile di vita appreso alla scuola dell’Eucaristia: lo stare tra i banchi di scuola, in pizzeria con gli amici o in piazzetta per la partita di pallone, o usare il computer, diventa Vangelo vissuto. Carlo ce l’ha fatta in modo straordinario, pur vivendo un’esistenza ordinaria come quella di tanti, a dedicare la propria vita, attimo dopo attimo, al fine più alto a cui tutti gli uomini sono chiamati: la beatitudine eterna con Dio.
Come leggiamo nel volume “Karlo Acutis. Cyber-svetac” (Carlo Acutis. 15 anni di amicizia con Dio) di Umberto da Vanna, Carlo, “l’innamorato di Dio”, visse questa forte presenza del divino nella sua vita terrena e cercò in tutti i modi di trasmetterla generosamente anche agli altri e tutt’ora, continua a intercedere affinché tutti possano mettere Dio al primo posto nella propria vita e dire come Carlo: “Non io ma Dio”; “Non l’amor proprio ma la gloria di Dio”; “La tristezza è lo sguardo rivolto verso sé stessi, la felicità è lo sguardo rivolto verso Dio”.

Vjekoslav Kovač, parroco della Chiesa di Sant’Antonio di Padova

Lanciano, Torino, Ludbreg e Bordeaux
Tornando alla mostra vediamo che questa presenta, con un’ampia rassegna fotografica, illustrazioni, disegni e con descrizioni storiche, alcuni dei principali Miracoli Eucaristici (circa 136) verificatisi nel corso dei secoli in diversi Paesi del mondo e riconosciuti dalla Chiesa. Attraverso i pannelli è possibile “visitare” i luoghi dove sono accaduti questi Miracoli.
I Miracoli Eucaristici sono degli interventi prodigiosi di Dio che hanno lo scopo di confermare la fede nella presenza reale del corpo e del sangue del Signore nell’Eucaristia.
Tra i numerosi Miracoli esposti e illustratici da don Kovač ricordiamo quello di Lanciano, città dell’Abruzzo, in provincia di Chieti, avvenuto nel 750 d.C. Un’iscrizione marmorea del XVII secolo, descrive questo Miracolo Eucaristico avvenuto presso la chiesa di San Francesco. “Un monaco sacerdote dubitò se nell’Ostia consacrata ci fosse veramente il Corpo di Nostro Signore. Celebrò la Messa e, dette le parole della consacrazione, vide divenire Carne l’Ostia e Sangue il Vino. Fu mostrata ogni cosa agli astanti. La Carne è ancora intera e il Sangue diviso in cinque parti disuguali che tanto pesano tutte unite quanto ciascuna separata”.

I Miracoli di Lanciano e Torino

Un altro Miracolo Eucaristico è quello risalente al 1453 avvenuto nella Basilica del Corpus Domini a Torino. Una cancellata in ferro racchiude il luogo dove si verificò il Miracolo. Un’iscrizione sul pavimento all’interno della cancellata descrive il Prodigio: “Qui cadde prostrato il giumento che trasportava il Corpo divino – qui la Sacra Ostia liberatasi dal sacco che l’imprigionava, si levò da sé stessa in alto – qui clemente discese nelle mani supplici dei Torinesi – qui dunque il luogo fatto santo dal Prodigio – ricordandolo, pregando genuflesso ti sia in venerazione o ti incuta timore (6 giugno 1453)”.
Sempre a Torino accadde un altro Miracolo nel 1640. Durante l’invasione da parte delle truppe del Conte d’Harcourt, i soldati si introdussero nella chiesa di Santa Maria del Monte e uccisero numerosi civili. La vita dei Frati Cappuccini venne però risparmiata. Un soldato francese riuscì ad aprire il Tabernacolo contenente la pisside con dentro alcune Particole consacrate, e miracolosamente da questo fuoriuscì come una linea di fuoco che lo investì e gli bruciò il viso e gli abiti. La porticina del Tabernacolo, decorata con agata e lapislazzuli, presenta ancora le tracce della manomissione da parte del soldato.
A Ludbreg, invece, nel 1411, durante la Messa un sacerdote dubitò se nelle specie eucaristiche consacrate fosse veramente presente il Corpo e il Sangue di Cristo. Subito dopo la consacrazione del vino, questo si trasformò in Sangue. Ancora oggi, la preziosa reliquia del Sangue del Miracolo attira migliaia di fedeli e ogni anno, all’inizio del mese di settembre, per un’intera settimana, viene celebra la cosiddetta “Sveta Nedilja-Santa Domenica”, in onore del Miracolo Eucaristico avvenuto nel 1411.
Infine, a Bordeaux, nel 1822, nell’Ostia esposta per la pubblica adorazione, per oltre venti minuti, apparve Gesù benedicente. Ancora oggi è possibile visitare la Cappella del Miracolo e venerare la preziosa Reliquia dell’Ostensorio dell’apparizione che si conserva a Martillac, in Francia, presso la chiesa della comunità contemplativa “La Solitude”. Questi e altri 130 Miracoli sono stati documentati da Carlo Acutis.

I pannelli illustrano i Miracoli documentati da Carlo Acutis

Un amico di Gesù
Nonostante quello che si potrebbe pensare di un giovane candidato agli onori degli altari, Carlo fu un ragazzo normalissimo, come la maggior parte dei suoi coetanei, ma con un’armonia assolutamente speciale, grazie alla sua grande amicizia con Gesù.
Figlio primogenito di Andrea Acutis e Antonia Salzano, Carlo nacque a Londra, dove i genitori si trovavano per motivi di lavoro del padre, il 3 maggio 1991. Trascorse l’infanzia a Milano, circondato dall’affetto dei suoi cari e imparando da subito ad amare il Signore, tanto da essere ammesso alla Prima Comunione ad appena sette anni.
Frequentatore assiduo della parrocchia di Santa Maria Segreta a Milano, allievo delle Suore Marcelline alle elementari e alle medie, poi dei padri Gesuiti al liceo, s’impegnò a vivere l’amicizia con Gesù e l’amore filiale alla Vergine Maria, ma fu anche attento ai problemi delle persone che gli stavano accanto, anche usando da esperto, seppur autodidatta, le nuove tecnologie.
Nonostante la giovanissima età, Carlo diventò un esperto di informatica e programmazione, un dono che mise al servizio di Gesù, unendo le due passioni della sua vita. Creò mostre virtuali sui temi della fede e dei miracoli eucaristici in tutto il mondo per aiutare l’evangelizzazione, azione che gli è valsa il titolo di “patrono di Internet”.

Carlo Acutis, una reliquia nella Chiesa del Santo amato dal giovane Beato

La morte e la beatificazione
“Il patrono di Internet”, aveva sviluppato la virtù dell’umiltà: mite di cuore, visse con eroismo. Nel settembre 2006 si ammala e quella che si pensava fosse un’influenza si rivela una leucemia fulminante. Il 9 ottobre viene trasferito all’Ospedale San Gerardo di Monza. Consapevole del suo stato di salute, Carlo Acutis chiese di ricevere l’Unzione degli Infermi e la Santa Comunione, offrendo a Dio le sue sofferenze. Il 12 ottobre 2006 un’emorragia cerebrale ne causò la morte, all’età di 15 anni.
Il 5 luglio 2018 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che dichiarava Venerabile Carlo, i cui resti mortali riposano dal 6 aprile 2019 ad Assisi, nella chiesa di Santa Maria Maggiore – Santuario della Spogliazione. Nel medesimo anno il Pontefice ha citato Carlo nell’Esortazione apostolica post-sinodale “Christus vivit”. Il 21 febbraio 2020, ha autorizzato la promulgazione del decreto relativo a un miracolo attribuito all’intercessione di Carlo, che è stato solennemente beatificato ad Assisi il 10 ottobre seguente, in piena pandemia. Motivo per cui è poco noto questo fatto.
Per Carlo “l’Eucaristia è la sua autostrada per il Cielo”, e anche il mezzo più potente per diventare santi in fretta.
Per non morire come fotocopia Carlo attinge alla fonte dei Sacramenti, che per Carlo sono i mezzi più potenti per crescere nelle virtù, segni efficaci della misericordia infinita di Dio per noi.


Il Miracolo di Ludbreg illustrato in un pannello

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