Sciagura ferroviaria, infuriano le polemiche

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Sciagura ferroviaria, infuriano le polemiche

Infuriano le polemiche in Croazia sulle cause dell’incidente ferroviario nei pressi di Novska, nella Slavonia occidentale, costato la vita a due addetti delle ferrovie e a un ragazzo di 17 anni che tornava a casa da scuola. Resta in particolare da chiarire perché il macchinista del treno passeggeri non abbia frenato e ridotto la velocità del convoglio e abbia proseguito la sua folle corsa a cento e passa all’ora fino a cozzare contro il treno merci. Il presidente del Sindacato dei macchinisti Nenad Mrgan, ha dichiarato ieri nel corso di una conferenza stampa, che il macchinista del treno passeggeri in arrivo da Vinkovci che è andato a cozzare contro il convoglio merci fermo sui binari per un guasto, ha sicuramente le sue colpe per la tragedia. Ma secondo il sindacalista non possono essere addebitate a lui tutte le responsabilità per il sinistro. In questo contesto Nenad Mrgan ha sostenuto che vi sarebbero prove inconfutabili sul mancato funzionamento della segnaletica ferroviaria nel periodo in cui il treno passeggero era in viaggio tra le stazioni di Okučani e Novska. “Il macchinista di sicuro non è passato due volte con il rosso. Gli altri addetti avrebbero dovuto accorgersi che il treno non ha rispettato l’alt e agire di conseguenza come previsto dalle procedure, ossia togliere la corrente per bloccare tutti i convogli in transito”, ha rilevato il vicepresidente del Sindacato, Dalibor Petrović, secondo il quale il macchinista del treno passeggeri in un modo o nell’altro sarebbe stato informato che poteva andar avanti, che non fosse necessario fermarsi. “E sì, perché passare con il rosso a cento chilometri all’ora equivale a un suicidio e il macchinista non era certo una persona dagli istinti suicidi”, ha sentenziato il vicepresidente del Sindacato, il quale ha detto pure che solitamente nella zona della stazione di Okučani “attorno al terzo quarto chilometro si deve viaggiare lentamente, visto lo stato in cui versa l’infrastruttura”.

Nel corso della conferenza stampa è stato puntato l’indice nei confronti di presunte mancanze nel corso del sopralluogo dopo la tragedia da parte degli ispettori dell’Agenzia incaricata di indagare sugli incidenti ferroviari, marittimi e stradali e degli addetti alla sicurzza del traffico su rotaia che “renderanno più difficile lo svolgimento dell’inchiesta da parte della Procura di Stato e della Polizia. Nenad Mrgan ha pure sostenuto che singoli esponenti ministeriali evitano di parlare dei problemi veri che le Ferrovie croate si trovano ad affrontare, specie per quanto concerne lo stato in cui versano le infrastrutture. Nessuno dei sindacalisti in ogni caso ha voluto pregiudicare l’esito delle indagini ufficiali né influire, con le proprie valutazioni, sull’andamento dell’inchiesta, ma semplicemente fare presenti le proprie perplessità sull’accaduto.

Come ha confermato la direttrice dell’Agenzia incaricata di indagare sugli incidenti ferroviari, marittimi e stradali, Alana Vukić, il sopralluogo nell’area in cui si è verificata la tragedia si è concluso e ora si procede con l’apertura ufficiale dell’inchiesta che dovrà appurare le vere cause del sinistro. Ironia della sorta, tutti sono d’accordo sul fatto che il tratto tra le stazioni di Okučani e Novska è uno dei segmenti ferroviari più moderni in Croazia: è stato rinnovato e dispone di attrezzature all’avanguardia. Come ha rilevato però il prof. Mladen Nikšić, della Facoltà di Scienze del traffico di Zagabria, qualcosa deve essere però successo, qualche segnale non ha funzionato a dovere. Intanto i resti dei due convogli coinvolti nell’incidente sono stati rimossi. I binari non hanno subito grossi danni, per cui le riparazioni dovrebbero essere rapide

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