La CNI ha bisogno dell’esperienza di Furio Radin

I candidati di «Unità e Comunità» a Matterada

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La CNI ha bisogno dell’esperienza  di Furio Radin
Foto album personale Furio Radin

Tappa alla Comunità degli Italiani di Matterada per il candidato al seggio specifico della CNI al Sabor Furio Radin, vicepresidente del Sabor e deputato uscente, e il suo sostituto Marin Corva. I due candidati hanno qui incontrato anche i connazionali di Salvore e di San Lorenzo-Babici. Un connubio, il loro, tra esperienza politica e gioventù, una sorta di passaggio delle consegne, se dovessero imporsi il prossimo 17 aprile. Radin ha indicato i motivi che lo hanno convinto a ricandidarsi. In primo luogo la stabilizzazione finanziaria, che in quest’ultimo mandato governativo ha garantito alle istituzioni della CNI 18 milioni di euro, di cui 7 quest’anno, dei quali uno gestito in autonomia dalle Comunità degli Italiani. Mezzi questi che sono diventati una necessità, parte dei quali saranno indirizzati direttamente alle promozioni scolastiche. Ovviamente, ci sono di mezzo pure i sostegni all’organizzazione di manifestazioni cardine quali l’Ex tempore di Grisignana, i Festival dell’istrioto e dell’istroveneto. Soldi questi indirizzati all’organizzazione di progetti d’interesse comune, per i quali le Comunità sono state invitate a presentare idee e iniziative. Ci sono dunque risorse finanziarie da garantire.
La candidatura di Radin e Corva è stata indotta anche dalla recente promessa dei premier Giorgia Meloni e Andrej Plenković di attivare un tavolo bilaterale in materia d’attuazione del bilinguismo e dei diritti etnici per concretizzare l’Accordo Dini – Granić del 1996, per cui siamo in presenza di una questione che andrà seguita da vicino. Pertanto è necessario proseguire con una politica saggia, ben determinata, visti i risvolti internazionali e la problematica politica interna. Internazionalmente non si può fare molto, ma tentare di fare qualcosa per tenere unite le persone si può. C’è bisogno di stabilità finanziaria e politica, per la quale sono necessari lavoro ed esperienza. Cose queste utili a risolvere anche le questioni che attualmente attanagliano l’Unione Italiana e che hanno indotto Radin a scendere nuovamente in campo. Questioni queste per le quali tutti, secondo il deputato uscente, dovranno fare un passo indietro.
Sintetizzando, Radin ha deciso di mettere in campo la sua abilità politica accumulata al Sabor e Corva quella che ha saputo sviluppare in seno all’Unione Italiana, puntando sul dialogo tra persone con bagagli culturali e professionali diversi e sulla comunanza d’intenti per tutelare gli interessi dell’etnia e sostenere le sfide a cui la CNI andrà incontro, accentuando lo slogan scelto per questa campagna elettorale, ossia “Unità e Comunità”. In parole povere, si punta sull’unitarietà dell’etnia, delle sue tradizioni, della lingua e della cultura. Ma anche a far sentire la sua voce nelle sedi competenti in maniera unitaria, tenendo presente l’uniformità di trattamento e considerando i valori condivisi.

In serata Radin e Corva si aono spostati alla CI di Umago, dove hanno incontrato i soci del sodalizio.

 

Floriana Bassanese Radin (presidente della CI di Umago e vicesindaco in quota Cni) e Furio Radin. Foto album personale Furio Radin

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