Elia Viviani ride, Matej Mohorič piange. Questa, in sintesi, la tappa inaugurale della Cro Race 2023 che ha visto il trionfo del velocista italiano della Ineos Grnadiers a Signo, mentre il favorito numero uno della corsa, in forza alla Bahrain Victorious, è già costretto a rincorrere avendo passato la linea del traguardo 48” dopo i rivali, ai quali vanno aggiunti altri venti di penalizzazione per avere sfruttato la scia dell’ammiraglia della propria squadra. E se prendiamo in considerazione che l’anno scorso lo sloveno aveva vinto la classifica generale con un solo secondo di vantaggio, allora il ritardo accumulato desta abbastanza preoccupazione. Mohorič è rimasto coinvolto in una caduta a 6,5 chilometri dal termine. Alla fine, grazie anche allo sforzo del suo compagno di squadra Fran Miholjević, è riuscito a limitare i danni nei confronti del gruppo principale che, ovviamente, viaggiava a mille nella lotta per la vittoria di tappa.
“Un anno senza vittorie è molto lungo per un velocista. A dire il vero a inizio tappa non mi sentivo troppo bene ma poi, con il passare dei chilometri, è andata meglio. Siamo una squadra davvero forte: i compagni hanno fatto il massimo e sono felice. Andrò alla ricerca della vittoria di tappa quando sarà possibile”, ha detto Viviani, prima maglia rossa della Cro Race.
Fuggitivi ripresi ai -20km
Baciati da uno splendido sole e da una temperatura di 28 gradi, sono partiti in 116 ieri mattina da Capocesto (Primošten). Diciassette le squadre al via con ciclisti provenienti da 25 Paesi 5 continenti. I più numerosi sono gli sloveni con 14 corridori.
La prima tappa è stata una frazione tipica per le gare di più giorni. Dopo una ventina di chilometri di tentativi, la prima vera fuga è andata in porto al 20º chilometro. Ne hanno fatto parte gli italiani Bevilacqua e Ravasi, lo spagnolo Garcia, il ceco Schuran e il polacco Grabis. I cinque si sono divisi i tre GP della montagna e i tre traguardi volanti che hanno affrontato durante il percorso. La fuga ha avuto molto presto un vantaggio massimo di 4’20” dopodiché le squadre più titolate, ovvero la Bahrain Victorious e il Team Jayco, hanno deciso di prendere in mano la situazione e non permettere ai fuggitivi di guadagnare ulteriore terreno. Per gran parte della tappa i cinque in fuga sono andati d’amore e d’accordo fino a che le forze rimaste non hanno iniziato a fare la differenza. Gli ultimi a resistere sono stati Bevilacqua, Garcia e Schuran, che sono stati ripresi dal gruppo a venti chilometri dall’arrivo. A quel punto le squadre dei velocisti non hanno permesso a nessuno di provare un allungo, al punto che la tappa si è giocata con la volatona del gruppo a Signo. Elia Viviani ha messo in riga tutti superando il danese Andresen (DSM) e il 36.enne norvegese Kristoff (Uno-x).
Domani si corre la seconda frazione, da Zaravecchia a Novalja sull’isola di Pago. La partenza è fissata alle ore 14.15, l’arrivo dopo 114 chilometri verso alle ore 17.
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