Tamara vs. Astrid: sfida «sorellicida»

Volley femminile. Domani a Tersatto si affrontano Rijeka e Mladost in un match in cui per la prima volta le sorelle Popić si ritroveranno in campo da avversarie

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Tamara vs. Astrid: sfida «sorellicida»

Domani pomeriggio a Tersatto andrà in scena l’incontro della sesta giornata della Superlega femminile tra il Rijeka e la Mladost. In chiave classifica è una partita che ha ben poco da dire dal momento che le due formazioni viaggiano su due binari diametralmente opposti: da un lato le fiumane, il cui unico obiettivo è la salvezza; dall’altro le zagabresi, che puntano decise all’accoppiata campionato-Coppa Croazia. Ma più che per il risultato, il match avrà un sapore particolare per un altro motivo. Per la prima volta nella loro giovane carriera le sorelle Popić, cresciute assieme a pane e pallavolo nella società fiumana, si ritroveranno da avversarie. Tamara contro Astrid, palleggiatrice contro centrale, Rijeka contro Mladost.

“Non vedo l’ora di affrontarla e di scendere in campo – dice impaziente Tamara, la più giovane delle due sorelle –. Sarà strano ritrovarla dall’altra parte della rete, ma sono contenta del fatto che sia tornata nel nostro campionato dopo l’esperienza in Francia”.

“Mai avrei immaginato di affrontare mia sorella da avversaria – ammette Astrid, uno dei pilastri della Mladost –. Abbiamo sempre giocato assieme e perciò sarà molto strano sfidarla”.
Certamente in tanti tra amici e parenti si sarebbero radunati sulle tribune per assistere a questo match “sorellicida”, ma purtroppo si giocherà a porte chiuse, come impongono i protocolli anti-Covid.
Tamara: “È un vero peccato. Purtroppo oggi la realtà è questa e noi non possiamo far altro che adattarci”.

Astrid: “Al di là della partita di domani, giocare senza pubblico e tifosi è brutto a prescindere. Le sfide tra Rijeka e Mladost hanno sempre richiamato tante persone e sarà davvero triste vedere gli spalti vuoti”.

Zittire gli scettici
In campo il successo delle ospiti è praticamente scontato. Troppo ampio il divario tecnico tra le due formazioni. Il Rijeka è terzultimo in classifica, mentre la Mladost è una squadra costruita per vincere che attualmente guarda tutti dall’altro verso il basso.

Tamara: “Sulla carta non c’è partita. Loro sono nettamente superiori, ma noi ad ogni modo venderemo cara la pelle. Qualcuno ci ha già condannate alla retrocessione prim’ancora dell’inizio del campionato e adesso tocca a noi smentire gli scettici. La salvezza è comunque alla nostra portata”.

Astrid: “Siamo una squadra abbastanza giovane. Rispetto all’anno scorso sono arrivate giocatrice nuove, io per prima, ma ci siamo amalgamate bene e siamo un gruppo bello tosto. L’obiettivo è portare a casa il titolo e la Coppa Croazia, però vogliamo spingerci quanto più in là anche in Coppa Cev. Il Rijeka? Hanno perso giocatrici importanti e il loro sestetto è davvero giovanissimo, però hanno la fortuna di avere in panchina un certo Igor Lovrinov che riesce sempre a tirar fuori il massimo da ogni sua squadra”.

Il virus colpirà tutti
Ovviamente anche il volley non è stato risparmiato dall’incubo coronavirus. Diverse partite sono state rinviate e qualora la situazione epidemiologica dovesse precipitare, ecco che lo spettro della sospensione del campionato assumerebbe contorni più tangibili.

Tamara: “Anche noi abbiamo dovuto saltare alcune gare e altre verranno sicuramente rinviate nelle prossime settimane. È un campionato strano e da qui alla fine potrebbe succedere di tutto. Sempre se si arriverà alla fine… Per fortuna ad oggi non abbiamo avuto alcuna positività in squadra e mi auguro che riusciremo a tenere il virus lontano dal nostro spogliatoio il più a lungo possibile”.

Astrid: “Un mese e mezzo fa, alla vigilia dei preliminari di Champions League, alcune giocatrici sono risultate positive. Purtroppo quella partita non è stata rinviata e così siamo state eliminate d’ufficio, ovvero ci è stato inflitto lo 0-3 a tavolino. A questo punto credo che il virus colpirà tutte le squadre, è inevitabile, ma non credo si arriverà allo stop del campionato, anche se sarà un casino perché ci saranno una marea di partite da recuperare”.

Step by step
Tamara è una ragazza molto ambiziosa e in futuro vuole seguire le orme della sorella maggiore e quindi giocare all’estero in un campionato competitivo per continuare il suo percorso di crescita.
“Chiaramente un giorno mi piacerebbe misurarmi in un campionato più forte rispetto alla nostra Superlega, ma voglio andare per gradi e non fare il passo più lungo della gamba. Quest’anno sto giocando titolare per la prima volta e soltanto ora mi sto rendendo conto di quanto debba ancora crescere e fare esperienza per poter ambire a determinati palcoscenici”, conclude la giovane regista del Rijeka.

Viceversa, Astrid è tornata quest’anno in Superlega dopo la sua prima esperienza all’estero. L’anno scorso aveva infatti difeso i colori del Beziers in Francia.

Il lockdown ha rovinato tutto
“È stato fantastico. La società, la squadra, la città, gli allenamenti: era tutto al top. Stavamo inoltre disputando una grandissima stagione, ma il lockdown ha rovinato tutto. Se il campionato non si fosse fermato sono certa che saremmo arrivate in finale dei play-off e anche in Challenge Cup eravamo arrivate in semifinale dove avremmo dovuto affrontare l’Olympiacos. Poi purtroppo tutto si è fermato”.
In estate però Astrid ha deciso di accettare la proposta della Mladost e quindi di tornare in Croazia.
“Ho avuto diverse offerte dall’estero, ma dopo un’attenta valutazione e dopo averne parlato con i miei genitori, alla luce di quanto stava succedendo nel mondo, ho preferito tornare in Croazia e sono felice di aver fatto questa scelta. Un passo indietro per la mia carriera? Non sono d’accordo. Qui ho ritrovato un allenatore, Leo Barić, che conosco bene avendoci lavorato insieme ai tempi del Rijeka. Con lui posso crescere ulteriormente e una volta che finirà la baraonda del coronavirus sarò pronta per una nuova avventura all’estero”, ha concluso la centrale della Mladost.

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