Serse Cosmi: «Voglio delle risposte precise»

Oggi alle 16.30 a Spalato è in programma il derby dell’Adriatico tra Hajduk e Rijeka. L’allenatore italiano dei quarnerini è consapevole che si tratta di una partita molto sentita dalle due squadre

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Serse Cosmi: «Voglio delle risposte precise»
Il derby è sempre una partita particolare. Foto: RONI BRMALJ

“Quando si vince e le cose vanno bene vengono fuori i calciatori, quando le cose vanno male vengono fuori gli uomini. Ecco perché sarà un test importante per tutti. A ognuno dei ragazzi chiedo di far vedere la sua parte migliore, di assumersi le proprie responsabilità”. Parola di Serse Cosmi, che illustra con queste poche frasi, ma ricche di significato, il momento del Rijeka e in particolare la partita di oggi pomeriggio (ore 16.30) al Poljud con l’Hajduk. Se c’è un confronto nel quale tirare fuori le unghie e graffiare questo è proprio il derby dell’Adriatico, contro un Hajduk pure alle prese con qualche problema.

“Ancora prima di venire a Fiume ero a conoscenza del fatto che per il Rijeka la sfida con l’Hajduk non è una partita qualsiasi. Ma il discorso vale sicuramente anche per l’altra parte. Mi piaciono le rivalità sportive, qui come in Italia, anche perché portano sempre una carica in più. Capisco le aspettative dei tifosi, ma in questo momento dobbiamo affrontare questa gara come qualsiasi altra, cercando di far risultato. Tre punti sono sempre tre punti. Quanto dico non piacerà forse ai tifosi, però la realtà e questa – dice il tecnico italiano sulla panchina quarnerina –. Rispetto alla partita con l’Osijek cambierò sicuramente qualcosa, anche come strategia. Tre partite in una settimana si fanno sentire e pertanto affiora inevitabilmente anche un po’ di stanchezza. D’altra parte, siamo alle solite: puoi cambiare tutto e tutti, ma se non entri in campo con personalità e orgoglio diventa pressoché inutile. In quanto alla formazione, Halilović, Vučkić e Krešić sono sicuramente out, con quest’ultimo che dovrebbe comunque rientrare contro lo Šibenik. Per gli altri ne riparleremo dopo la sosta. Qualcun altro ha dei piccoli problemi fisici, ma non dovrebbe trattarsi comunque di nulla di serio. Nonostante tutto, andiamo a Spalato per dimostrare le nostre qualità e provare a fare risultato. In questo momento loro hanno sicuramente qualcosa in più del Rijeka, ma nei derby tutto è possibile. Vogliamo continuare con la tradizione degli ultimi anni che ci vede spesso vittoriosi al Poljud. Di una cosa sono sicuro: questo non è il vero Rijeka, una squadra che ha parecchie potenzialità e che merita posizioni di classifica ben più nobili. Per questo dico che le due prossime partite saranno importantissime: voglio capire se si tratta soltanto di un problema psicologico o anche tecnico. Io opto sicuramente per la prima ipotesi”.

«Epurazione» in vista?
Inevitabile tornare indietro di qualche giorno e soffermarsi alla bruciante sconfitta casalinga (3-0) con l’Osijek, che ha fatto inviperire anche i tifosi. “Una squadra come il Rijeka non può proporre in campo quanto visto nell’ultima uscita. È semplicemente troppo poco, per non dire altro. Bisogna alzare il livello mentale, agonistico e di determinazione. E di parecchio. Ho parlato con la squadra, e credo che anche i ragazzi si siano guardati in faccia tra di loro, spiegando molto chiaramente quali sono i miei criteri. In queste due partite che ci separano fino dalla pausa dobbiamo tirare fuori il massimo sia come prestazione che punteggio. Dopo mettiamo il punto e da lì inizierà quella che sarà la mia gestione della squadra in maniera completa. Garantisco a tutti che potranno rimanere soltanto quei giocatori che saranno in grado di esprimere tutto il loro potenziale, tirar fuori ciò che hanno dentro. Se manca un leader? Sì, ma non uno, bensì diversi. Serve qualcuno che avvii la comunicazione in campo in certe situazioni. I ragazzi dialogano troppo poco e nel calcio questo non va mai bene”.
Poi una battuta sul campionato croato. “Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalle qualità agonistiche, tecniche e tattiche. Non è un torneo semplice e ogni partita è un capitolo a parte. Se non sei al massimo rischi di farti male. Del resto, se la nazionale croata è vicecampione del mondo un perché ci sarà pure. I migliori giocatori militano all’estero, questo è vero, ma crescono qui. Sono convintissimo che anche in questo momento nelle varie squadre croate è presente qualche campione del futuro”.

Lunetta: «Dobbiamo fare di più»
Ad accompagnare Cosmi alla tradizionale conferenza stampa della vigilia è stato Gabriel Lunetta, dando così all’incontro con i giornalisti un tono del tutto italiano. “Veniamo da una serie di risultati negativi e pertanto c’è tanta voglia di riscatto. Quale migliore occasione di una gara sentita come quella con l’Hajduk. Sappiamo che i tifosi ci tengono particolarmente ed è compito di noi giocatori regalare loro una grande soddisfazione. Il pubblico è stato sin troppo paziente con noi, e a tal proposito lo ringrazio per il sostegno. In Italia ci avrebbe fischiato e contestato apertamente. Se ci troviamo in questa situazione sicuramente ci sono diversi problemi. Abbiamo dei limiti caratteriali, questo è evidente. Dobbiamo fare molto di più in campo”.

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