Il lascito dei compositori dell’Istria

Nel Centro multimediale di Rovigno si è svolto il primo di un ciclo di lezioni-concerto nel quadro del progetto intitolato «La storia musicale istriana: retaggio dei legami con la Serenissima», che prevede lo svolgimento di attività di ricerca nell’arco di un anno

0
Il lascito dei compositori dell’Istria
I partecipanti al progetto di ricerca. Foto: ALEKSANDRA GOLOJKA

Nel Centro multimediale di Rovigno si è svolto il primo di un ciclo di lezioni-concerto nel quadro del progetto intitolato “La storia musicale istriana: retaggio dei legami con la Serenissima”. L’impegnativo progetto prevede, nell’arco di un anno, lo svolgimento di attività di ricerca, riscoperta e valorizzazione delle opere, note e meno note, dei compositori cui si deve il ricco patrimonio musicale dell’Istria con le sue contaminazioni e interrelazioni nella macroregione altoadriatica. A salutare e a introdurre il progetto è stata la direttrice dell’Università Popolare Aperta di Rovigno, all’intervento della quale è seguito il saluto di sostegno della presidente della Comunità degli Italiani di Rovigno, Viviana Benussi. In veste di manager dell’iniziativa, a salutare il pubblico è stato anche Franco Rota – discendente del Conte Stefano Rota. Presente anche la discendente diretta del conte, Anna Benedetti.

Tartini il più conosciuto
Nel corso della lezione sono stati presentati alcuni compositori istriani: Andrea Antico da Montona, come primo compositore prolifico documentato; Francesco Sponga-Usper, per le sue origini rovignesi; Giuseppe Tartini, per celebrare il 330.esimo anniversario della nascita e perché è senza dubbio il più importante e conosciuto a livello mondiale; il conte Stefano Rota, scoperto da poco e anch’esso legato in qualche modo a Rovigno; nonché Antonio Smareglia, autore importante che si dedicò alla composizione di opere. Smareglia diede una svolta importante alla produzione musicale istriana mettendo in scena la vita in Istria e dando rilievo al suo folclore.
Andrea Antico da Montona fu editore musicale e compositore, ma si occupò principalmente di editoria musicale. Visse ed operò per un periodo a Roma e poi a Venezia dove morì. Nella parte musicale dell’evento, al pubblico sono state presentate quattro frottole – componimenti musicali perlopiù a quattro voci, di genere popolare, assai diffusi verso la fine del XV secolo, con versi in forma libera, che parlano d’amore in modo umoristico e divertente. I brani sono stati eseguiti da Samanta Stell e Nataša Dragun in costumi medievali.

La scuola di violino a Padova
Francesco Spongia detto Usper nacque a Rovigno nel 1561 e morì a Venezia nel 1641. Nel 1585 si recò a Venezia per studiare con Andrea Gabrieli. A fine secolo fece ritorno nella terra natia per far servizio a Parenzo (1602-1611), dopodiché venne richiamato a Venezia dove operò come organista dapprima nella Chiesa di San Salvatore e poi a San Marco. Fu autore di ricercari, madrigali, canzoni, capricci fino a otto voci, messe, mottetti, salmi e di un concerto grosso. Dopo un secolo privo di personalità di rilievo, nel 1692 nacque a Pirano Giuseppe Tartini (morì a Padova nel 1770), fondatore della celebre scuola di violino di Padova. Quale teorico, è famoso soprattutto per la scoperta del fenomeno acustico del terzo suono. Nella sua imponente produzione strumentale, spicca la sonata detta “Trillo del diavolo”. Quale compositore, Tartini ha lasciato un gran numero di concerti e sonate per violino e per archi. Rimangono però di lui anche altri studi: 25 manoscritti conservati a Pirano, oltre ai trattati di acustica e fisica già pubblicati.
Ricordiamo che l’iniziativa gode del supporto della Regione Veneto ed è promossa dall’Università Popolare Aperta di Rovigno, in partenariato con l’Orchestra Filarmonia Veneta di Treviso e vari partner locali: le Comunità degli Italiani di Rovigno e di Parenzo, la Società croata degli artisti musicali e l’Associazione per la salvaguardia della memoria dei compositori istriani con sede a Pola.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display