L’aggancio è servito. Il Rijeka pareggia per 1-1 con la Lokomotiva, mentre l’Hajduk batte 1-0 il Rudeš e raggiunge così i quarnerini in vetta alla classifica. Mercoledì gli spalatini saranno impegnati nel recupero con l’Osijek e in teoria potrebbero prendere anche il largo, seppur con una gara in più degli stessi fiumani. Non esattamente ciò che ci si aspettava dalle parti di Rujevica in vista del confronto di domenica prossima, quando nel capoluogo del Quarnero arriverà la Dinamo, a sua volta alle prese con vari problemi (ieri soltanto 1-1 a Varaždin). Una partita ricca di spunti, a cominciare dal “ritorno” a Rujevica di Sergej Jakirović dopo la vergognosa “fuga” al Maksimir. Eppoi la madre delle domande, ovvero: “Ma il Rijeka può davvero lottare per il titolo?”. Ne sapremo di più domenica verso le 21. Nel frattempo bisogna rimboccarsi le maniche, analizzare ciò che non ha funzionato in via Kranjčević e farsi trovare pronti per il big match.
In quanto alla gara con la Lokomotiva, uno dei protagonisti, nel bene e nel male, è stato Niko Janković. Prima il retropassaggio sbagliato che ha propiziato il vantaggio di Tuci e poi l’assist per Fruk in occasione del pareggio. “Ho commesso un grave errore in occasione dell’1-0, per fortuna che siamo riusciti a rientrare subito in partita. Nel secondo tempo abbiamo giocato bene ed ero convinto che avremmo completato la rimonta. Abbiamo avuto alcune buone occasioni, ma purtroppo è mancata la realizzazione. A prescindere dal mezzo passo falso bisogna rialzare in fretta la testa e pensare alla sfida con la Dinamo. Per me sarà una partita speciale in quanto ho trascorso diversi anni tra i ‘modri’ a livello giovanile. Dobbiamo fare il possibile per ottenere i tre punti in palio e scendere in campo convinti di poterci riuscire. Poi vedremo come andrà a finire”, analizza Janković, che sulla situazione di classifica dice: “Lavoriamo benissimo negli allenamenti e pertanto il primo posto in classifica non è del tutto una sorpresa. Siamo una squadra giovane e con carattere da vendere, semmai il problema è rappresentato dall’inesperienza. Anch’io mi sono scottato con la Lokomotiva: ho cercato il retropassaggio rischioso invece di buttare il pallone avanti. Pazienza, mi servirà per crescere”.
Janković ha perfettamente ragione quanto parla di scarsa inesperienza. Difficile dire se i giocatori fiumani avevano già la testa alla sfida con la Lokomotiva oppure erano troppo convinti che la vittoria sarebbe arrivata sola per sé stessa. Inoltre, c’è da chiedersi se l’allenatore Željko Sopić abbia azzeccato il modulo tattico, con quattro mezzepunte (Fruk, Pjaca, Janković e Yansane) a sostegno della punta Ivanović. Nel primo tempo si sono potute notare enormi “voragini” a centrocampo, con Hodža spesso l’unico in fase d’interdizione. Poi, una volta evidentemente capito il problema, Sopić è corso ai ripari inserendo a inizio ripresa Banda. E la squadra ha trovato maggior equilibrio, ma non anche troppi varchi verso la porta di Čavlina. Il Rijeka ha un notevole potenziale offensivo, che al momento fatica però a emergere in pieno. Qualcosa su cui Sopić deve lavorare. “Ho colto l’occasione per andare a vedere di persona la Dinamo a Varaždin. Poi, da lunedì ci preparemo per la grande sfida. Si giocherà nella bolgia di Rujevica, alla fine che vinca il migliore. Speriamo che sia il Rijeka…”, dice il tecnico.
Toni Fruk, autore del gol del pareggio, aggiunge: “Al di là della possibile scusante del campo pesante, non siamo per nulla soddisfatti. Ma non è certo la fine del mondo. Bisogna voltare pagina perché all’orizzonte c’è una partita importantissima. Non c’è molto tempo a disposizione per prepararsi, ma sono convinto che sapremo farci trovare pronti. Ognuno di noi sogna di giocare quante più partite del genere, in una cornice di pubblico fantastica. Il gol? Una specie di liberazione, ma lo scambierei volentieri per i tre punti”.
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