Il Rijeka va di fretta

Nel girone primaverile sono stati raccolti 16 punti in 7 giornate. Il successo nel match con l’Istra 1961 è stato una dimostrazione di forza, carattere e personalità

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Il Rijeka va di fretta
Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Oltre a mettere in palio punti pesanti nella lotta al quarto posto (e chissà, forse anche al terzo…), il derby con l’Istra 1961 è servito anche per comprendere la tenuta mentale della squadra, reduce dalla sberla rimediata a Rujevica nel turno precedente per mano dello Slaven Belupo (0-1). Bisognava capire se quello scivolone interno fosse stato solamente il classico incidente di percorso o piuttosto il sintomo che poteva celare un problema più serio. Al Drosina il Rijeka ha dato una prova di forza, personalità e carattere. Nessun contraccolpo psicologico ma, anzi, capitombolo con i “farmacisti” immediatamente archiviato. E anche questo è un chiaro indizio di come Sergej Jakirović abbia rivoltato i biancocrociati come un calzino. Un gruppo che improvvisamente non sembra avere più nulla a che vedere con quello smarrito e abulico visto nella prima parte di stagione.

Il Rijeka ora viaggia spedito: nel girone primaverile sono stati raccolti 16 punti in 7 partite (in quello autunnale 15 in 17 giornate!), frutto di cinque successi (di cui quattro in trasferta), un pareggio e una sconfitta. Paradossalmente, nonostante questo ruolino di marcia i fiumani hanno scalato solamente una posizione rispetto alla prima metà di campionato, salendo dall’ottavo al settimo posto, scavalcando soltanto la Lokomotiva. Ma con una sostanziale differenza, ovvero una classifica cortissima e la zona Europa distante due lunghezze. E pure il terzo posto occupato dall’Osijek non è più lontano, ora a -5. Varaždin e Slaven Belupo si trovano a 33, seguiti dalla coppia formata da Istra 1961 e Rijeka a quota 31 e dalla Lokomotiva a 28. Visto lo stato di forma, ma anche la qualità della rosa, è la squadra di Jakirović la favorita a tagliare (almeno) per quarta il traguardo. L’avversaria più pericolosa in questa lotta potrebbe essere la Lokomotiva, ringalluzzita dal rocambolesco colpaccio al Poljud contro l’Hajduk (4-3). Una squadra che sotto il profilo estetico esprime forse il miglior calcio e che per certi versi somiglia molto al Rijeka della scorsa stagione: attacco spumeggiante ma difesa colabrodo.

Il «talismano» Janković
Ad ogni modo, un cliente scomodo in una bagarre che, come ha sottolineato Niko Janković alla vigilia della sfida di Pola, potrebbe decidersi all’ultima giornata. E a proposito di Janković, il fantasista si è preso la copertina dopo la doppietta rifilata ai gialloverdi che è valsa l’aggancio in classifica. Pungolato da chi gli ha fatto notare il rendimento al di sotto delle attese, il trequartista classe 2001 ha risposto con una prova maiuscola, indubbiamente la migliore dal suo arrivo a Fiume, e non solo per i due gol messi a segno ma anche per la disciplina tattica e il prezioso contributo in fase di ripiegamento. Qualità e quantità, insomma. Janković si sta rivelando una sorta di talismano dal momento che nell’unica partita nella quale non è partito titolare (Slaven Belupo) è arrivata l’unica sconfitta di questo 2023. Soltanto un caso? Sicuramente in questo momento il Rijeka è una squadra operaia, senza stelle in squadra, e quando la prestazione è di livello emerge sempre il singolo. In questo caso è toccato a Janković, la prossima volta chissà.

Cinque diffidati
Dopo due giorni di riposo, ieri la squadra è tornata al lavoro. Nel mirino c’è il match col Varaždin in programma domenica a Rujevica, per l’ennesimo scontro diretto che potrebbe ridisegnare ulteriormente la classifica. In caso di successo, e della contemporanea sconfitta dello Slaven Belupo con la Lokomotiva, ecco che Labrović e soci balzerebbero in solitaria al quarto posto. Ma c’è anche un trend da invertire: fin qui sono stati raccolti solamente 8 punti tra le mura amiche, a fronte dei 23 messi in bisaccia lontano da Rujevica. Contro la compagine dello Zagorje mancherà Frigan, fermato dal giudice sportivo, mentre saranno in diffida Dilaver, Galešić, Hodža, Janković e Smolčić. Un aspetto del quale bisognerà certamente tenere conto visto che nel turno successivo si andrà al Maksimir nel cortile della Dinamo. Sarà perciò interessante capire se i giocatori in questione avranno il “braccino” o se invece non si risparmieranno affatto, come aveva già fatto intendere Janković prima della trasferta di Pola: “Terzo giallo? Salti una partita e poi torni in quella successiva: dov’è il problema?”.

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