Rijeka. Un 2024 ricco di speranze

Dopo due settimane di vacanza, la compagine fiumana si è rimessa al lavoro. Il 24 gennaio recupero con il Gorica, poi il derby con l’Hajduk

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Rijeka. Un 2024 ricco di speranze
Primo allenamento del 2024 per il Rijeka. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Dopo due settimane di riposo il Rijeka è tornato ad allenarsi in vista della ripresa della stagione. Il 24 gennaio i fiumani saranno impegnati nel recupero con il Gorica, mentre il 28 al Poljud è in programma il derby dell’Adriatico con l’Hajduk, che vedrà di fronte le due prime della classe. Agli ordini dell’allenatore Željko Sopić ieri a Rujevica c’erano tutti i giocatori presenti nella rosa nel girone autunnale, fatta eccezione per Emmanuel Banda, che prenderà parte alla Coppa d’Africa con la maglia dello Zambia e sarà assente per lo meno sino alla fine di gennaio. Nella lista dei 31 a disposizione del tecnico anche tre juniores (Lovro Kitin, Nikola Medojević, Šimun Butić), due rientranti dai prestiti (Niko Gajzler, Damjan Pavlović) e Mario Ljevar, in prova dal Bjelovar.

I primi giorni il Rijeka rimarrà a Fiume, mentre l’8 gennaio si trasferirà a Čatež per un mini collegiale fino al 12 gennaio durante il quale disputerà anche due amichevoli con il Radomlje (il 9 alle 13.30) e lo Sturm Graz (il 12 alle 13.30). Un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni, quando i quarnerini svolgevano il ritiro invernale in Istria, in particolar modo a Rovigno. Al rientro nel Quarnero ci saranno i test con Bravo (il 17) e Opatija (il 18): quella con i lubianesi sarà una specie di prova generale per la trasferta nel Turopolje, mentre contro i bianconeri di Zoran Bogolin ci sarà spazio per le seconde linee.

Sopić: «Cureremo l’aspetto tattico»
Prima dell’allenamento pomeridiano, a incontrare i giornalisti sono stati l’allenatore Željko Sopić e il capitano Nediljko Labrović. Dopo il solito scambio di auguri per l’anno nuovo, a prendere la parola è stato il tecnico zagabrese. “Durante il periodo di preparazione disputeremo quattro amichevoli più una partitella in famiglia. La prova generale sarà quella con il Bravo a Rujevica. Difficile parlare di una preparazione vera e propria visto che stiamo parlando di sole tre settimane. Devo esprimere la mia soddisfazione per il fatto che i ragazzi hanno seguito alla lettera il programma di preparazione individuale e si sono presentati al raduno in buone condizioni. In pratica si sono riposati sette giorni e hanno lavorato altri sette. Spero che in questi venti giorni non ci siano problemi fisici o di salute. L’obiettivo è riprendere laddove ci siamo fermati, ovvero con la lotta per i vertici della classifica. Anche per questo motivo le tre settimane di lavoro saranno incentrate in particolare modo sulla cura dell’aspetto tattico. Abbiamo individuato i segmenti che dobbiamo migliorare, a cominciare da una maggiore continuità nell’arco della partita. Dobbiamo imparare a controllare meglio il pressing degli avversari in determinanti momenti della gara”.
“Da parte mia posso dire che è bellissimo poter rivedere i compagni di squadra. Sono passate appena due settimane dall’ultima volta, ma in un certo senso mi mancavano – aggiunge il portiere della nazionale, Nediljko Labrović –. Non vediamo l’ora che la stagione riprenda perché abbiamo ancora del lavoro da completare. Non voglio parlare di obiettivi, a parte quello di dare il massimo in ogni partita. D’altra parte, quando si ha l’occasione di lottare per un trofeo, sarebbe imperdonabile non provarci sino in fondo”.

Per Selahi status quo
Il 7 gennaio, e fino al 6 febbraio, in Croazia terrà banco il mercato invernale, ribattezzato spesso come quello di “riparazione”. In parte vero, perché grazie ai “saldi di Capodanno” le società possono correre ai ripari e rimediare alle manchevolezze fin qui evidenziate. Ma anche un’occasione per gettare le basi in vista del “vero” mercato, quello estivo. Qui arriviamo al capitolo Lindon Selahi. Il centrocampista albanese è in scadenza di contratto e dal primo giorno del 2024, in base alle regole FIFA e UEFA, può trattare di persona con potenziali acquirenti senza il consenso del Rijeka.
In teoria, un prolungamento del contratto sarebbe ancora possibile, ma i 500-600 mila euro a stagione richiesti dal suo agente sono fuori portata per le casse societarie fiumane. Come stanno le cose, Selahi resterà fuori rosa fino a giugno e il Rijeka lo perderà inevitabilmente a parametro zero. Con la speranza che non si trasferisca all’Hajduk, che ha manifestato grande interesse nei suoi confronti.
Oltre a Selahi, come riferito dal direttore sportivo Darko Raić Sudar, c’è parecchio interesse anche per Nediljko Labrović, Marco Pašalić, Toni Fruk, Veldin Hodža, Niko Janković e Marko Pjaca. Tutti hanno un contratto valido, ma la politica societaria è chiara: in caso dell’arrivo di un’offerta ragionevole e vantaggiosa, nessuno è incedibile.
“Credo che all’attuale stato delle cose ci manchino due o tre giocatori per essere ancora più competitivi – è il giudizio dell’allenatore Sopić –. Qui non mi riferisco tuttavia a dei ‘fuoriclasse’ in grado di farci fare il salto di qualità. Ricordatevi comunque la partita con lo Slaven Belupo. In quella circostanza lamentavamo parecchie assenze e coloro che sono subentrati non sono riusciti a dare lo stesso apporto dei titolari. Difficile però trovare in questo periodo dell’anno calciatori di un certo livello. Quelli bravi noon sono certamente svincolati. Vediamo che cosa offrirà il mercato, ma non nascondo che in alcune posizioni siamo un po’ carenti. Senza, ovviamente, contare il fatto che ci potrebbero essere delle partenze. Selahi? Da quanto ne so, non c’è nulla di nuovo in merito”.

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