Rijeka. Jakirović predica prudenza

Domenica 23 aprile (ore 15) i biancocrociati saranno ospiti del Gorica. «Sarà un match difficile contro una squadra che sta attraversando un buon momento», ha detto il tecnico

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Rijeka. Jakirović predica prudenza
Sergej Jakirović. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Spesso le partite più facili sanno poi rivelarsi come quelle più difficili. E solitamente la “colpa” è della squadra più forte, che prende alla leggera e sottovaluta l’impegno convinta che la vittoria arriverà da sola. Ecco perché gli allenatori non si stancano mai di mettere in guardia i propri giocatori e i più ottimisti. Lo ha fatto anche Sergej Jakirović nella conferenza stampa di ieri, in vista della trasferta a Velika Gorica in programma domenica alle ore 15 (diretta su TVC 2). Contro il fanalino di coda Gorica il Rijeka si presenta all’appuntamento forte dei sette punti conquistati negli ultimi tre scontri diretti, ma anche con in tasca il terzo posto e la virtuale qualificazione in Conference League. Tutto ciò potrebbe trarre in inganno, perché non va dimenticato che il Gorica è sì ultimo in classifica, ma nelle ultime cinque giornate ha fatto ben dieci punti.

Due squadre in salute
“Contro l’Hajduk abbiamo giocato veramente bene, cercando il gol e amministrando poi il vantaggio. Prima ci siamo riposati un po’ e poi abbiamo analizzato gli aspetti positivi e quelli negativi del derby – sottolinea Jakirović –. Negli ultimi giorni la preparazione è stata incentrata sulla gara con il Gorica, che sarà difficilissima. Lo sarà in quanto noi cercheremo la vittoria per puntare al terzo posto e all’Europa, mentre loro lottano con le unghie per la sopravvivenza. Ultimamente il Gorica sta facendo benissimo: ha pareggiato con la Dinamo e bloccato l’Osijek, travolgendo poi nello scontro diretto lo Šibenik in trasferta. Detto questo, è chiarissimo che dobbiamo interpretare la gara con il massimo della serietà. In un certo senso mi aspetto una partita più complicata di quanto lo è stata quella con l’Hajduk. Per carità, non voglio assolutamente sottovalutare gli spalatini: dico soltanto che nel derby abbiamo potuto giocare un po’ più rilassati, mentre domenica il Gorica farà il possibile per complicarci la vita e ottenere tre punti importantissimi. Il collega Željko Sopić sta facendo un ottimo lavoro e ha convinto i propri giocatori di poter agguantare la salvezza. Inoltre il Rijeka è un ospite sempre ben visto dalle parti di Velika Gorica. Visto che si gioca domenica e che le due città non sono distanti tra loro mi aspetto anche un grande sostegno da parte dei nostri tifosi”.

Emozioni particolari
Jakirović ha trascorso due stagioni al Gorica, intraprendendo la sua carriera professionale di allenatore proprio nel Turopolje. Questo sarà il suo primo ritorno a Velika Gorica, stavolta nella veste di avversario. “I ricordi che ho di quegli anni sono sicuramente positivi. Ci sono stati anche momenti meno belli, ma quelli tento di dimenticare il più possibile. Tuttavia, non posso certo negare che il Gorica avrà per sempre un posto speciale nel mio cuore visto che è stato la prima squadra che ho allenato. E anche per la società si è trattato del debutto nella massima divisione. Direi che in quel periodo sono state gettate le basi di lavoro per gli anni a seguire. Ovvio che alle emozioni non si comanda e che per me sarà qualcosa di particolare entrare in quello stadio, ma sono un professionista e devo pensare esclusivamente al presente. Ho diversi amici a Velika Gorica, come il collega Sopić, e tra l’altro il mio testimone di nozze è direttore sportivo. Però nei novanta minuti di gioco non guarderò in faccia a nessuno”.

Dilaver a rischio
Diversi giocatori sono diffidati, ma nessuno è fortunatamente squalificato. Il problema in tema di undici iniziale è tuttavia rappresentato da qualche acciacco di troppo. Jakirović chiarisce: “La situazione non è ideale, ma nemmeno più di tanto preoccupante. C’è qualcuno a rischio come Dilaver, mentre nel caso degli altri sono abbastanza ottimista che potrebbero recuperare. Però voglio soltanto giocatori pronti al massimo. Se Emir non dovesse farcela abbiamo in alternativa Mitrović, Smolčić e Krešić”.

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