Rijeka, il peggio deve arrivare

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Rijeka, il peggio deve arrivare

FIUME | Un impegno leggermente più abbordabile (sulla carta…) e poi si farà sul serio. Perché, con tutto il dovuto rispetto per l’Istra 1961 e la “particolarità” del derby regionale, il trittico che attenderà il Rijeka nella prima parte di settembre sarà di quelli davvero duri, con la trasferta in casa della Dinamo, l’Osijek a Rujevica e la gara con la Lokomotiva (a Zagabria, Fiume o in campo neutro). Quattro partite che ci diranno se la squadra fiumana è guarita dai mali degli ultimi tempi e che ci permetteranno di capire se i tifosi possono sognare il secondo titolo della storia. La stagione è soltanto agli inizi, ma dopo la cocente delusione chiamata Europa League è già in un certo senso vietato sbagliare. Soprattutto perché, come ha fatto presente giorni fa Matjaž Kek, “la Dinamo sembra nuovamente potente”. Permetterle di andare in fuga potrebbe essere una via senza ritorno, come successo anche la scorsa stagione, a prescindere dal fatto che nei prossimi mesi gli zagabresi pagheranno sicuramente dazio agli impegni nella fase a gironi di Champions o Europa League.
Prima della trasferta al Maksimir, in programma il 2 settembre alle ore 21, domenica, sempre con lo stesso orario, a Rujevica ci sarà il derby regionale numero 1 della nuova stagione. Se il Rijeka si presenta all’appuntamento con qualche incognita, l’Istra 1961 sta messo addirittura molto peggio. Considerati tutti i problemi dei polesi, sulla carta per i quarnerini dovrebbe trattarsi di poco più che una passeggiata. Ma in campo le cose sanno essere spesso diverse. “Ogni partita è importante e ciascuna nasconde specifiche insidie. Questa con l’Istra 1961 sarà ‘pericolosa’ in quanto qualcuno pensa che i tre punti siano già in cassaforte. E invece non è così, come non era scontata nemmeno la gara di ritorno con il Sarpsborg – avverte Antonio Mirko Čolak, autore del gol vittoria con il Rudeš –. Per questo motivo, al momento tutte le nostre attenzioni sono rivolte esclusivamente all’Istra 1961, non alla Dinamo o all’Osijek. Saremo pronti per entrambe, anche perché ogni gara è un ulteriore test delle nostre possibilità. Questa squadra ha indubbiamente qualità: dobbiamo ritrovare la fiducia e il carattere e poi arriveranno anche le vittorie. Non dobbiamo pensare agli avversari bensì a noi stessi, a come farci trovare pronti”.
Considerata l’eliminazione in Europa League, il campionato diventa un’assoluta priorità. A Rujevica si va cauti, ma i tifosi sognano e chiedono apertamente il secondo titolo. E non soltanto loro, perché per il presidente Damir Mišković è un dovere provarci. Čolak la vede così: “Abbiamo un notevole potenziale e ampi margini di miglioramento, ma preferirei andarci piano quando si parla di primo posto. Dobbiamo lavorare parecchio, individualmente e a livello di gruppo, crescendo di partita in partita. Da un lato bisogna rimanere umili, mentre dall’altro dobbiamo eccome crederci. Senza queste due componenti non si va da nessuna parte. Poi, a fine stagione, tracceremo un bilancio su quanto fatto”.
Per Čolak quello di domenica sera sarà il terzo derby regionale. Nel primo, a Rujevica, segnò una rete nella vittoria per 4-0, mentre a Pola, in occasione del successo dei fiumani per 1-0, lasciò il posto a Kvržić che pochi minuti dopo avrebbe deciso la partita. Da vedere se domenica Kek gli darà fiducia dall’inizio oppure lo farà eventualmente entrare nel corso della contesa. Visto che Heber e Pavičić sono tuttora in dubbio, con il secondo che rischia seriamente di non esserci (problemi al ginocchio), è possibile che il tecnico sloveno gli assegni una maglia da titolare, con Gorgon sulla linea delle mezzepunte insieme a Puljić.

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