Rijeka. È l’ora della verità

Domani contro la Dinamo si avrà una prima risposta se il colpaccio di Osijek sia stato il frutto del caso o se invece con l’arrivo di Tomić in panchina la squadra stia iniziando effettivamente a svoltare

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Rijeka. È l’ora della verità

Archiviato il successo sull’Osijek e il passaggio in semifinale in Coppa Croazia, per il Rijeka è già tempo di rituffarsi in campionato. La prossima fermata è il Maksimir, che domani sera sarà teatro dell’incontro della 24ª giornata del campionato di Prima Lega contro la Dinamo (fischio d’inizio alle 17.30). Per i fiumani è il match della verità, quello che fornirà una prima risposta se il colpaccio firmato al Gradski vrt sia stato solamente un fuoco di paglia o se invece con l’arrivo in panchina di Goran Tomić sia effettivamente cambiato il vento. È innegabile che contro la truppa di Bjelica la squadra abbia lanciato un primo segnale di svolta. A partire dall’approccio e dall’atteggiamento, passando per la prestazione in campo, dove per 90’ Andrijašević e soci non si sono risparmiati. Carattere, intensità, determinazione e coraggio ora non dovranno mancare nel cortile della capolista. Un incrocio che inevitabilmente riporta alla mente il successo per 2-0 colto lo scorso 19 gennaio alla ripresa del campionato. Una serata magica in cui il Rijeka diede una sonora lezione agli zagabresi. Un risultato che stava pure stretto agli ospiti viste le tanti occasioni create. Simon Rožman aveva impartito lezioni di calcio a Zoran Mamić e dopo quel capolavoro la squadra sembrava in grado di poter inserirsi nella lotta al titolo con Dinamo e Osijek. Poi però è arrivato il tonfo di Varaždin e da lì in poi si è aperta un’infinita crisi di gioco e risultati, culminata con la doppia sconfitta interna in 17 giorni contro l’Hajduk che ha costretto il tecnico sloveno a fare le valigie.

 

Quella di domani sarà una sfida ben diversa rispetto a quella di 47 giorni fa. Innanzitutto perché sulla panchina ospite siederà un altro allenatore che sta portando nuove idee e soluzioni. A partire dal modulo: Tomić ha rispolverato il 4-2-3-1 a lui tanto caro ai tempi della Lokomotiva e che contro gli slavoni si è rivelato vincente. Squadra che vince non si cambia perciò è lecito attendersi nuovamente un Rijeka super offensivo. Quanto invece ai loro avversari, nelle scorse ore si era parlato di un possibile turnover in vista dell’impegno di giovedì prossimo a Londra contro il Tottenham negli ottavi di Europa League, ma nel frattempo Mamić ha smentito tale possibilità annunciando che manderà in campo la formazione migliore in quanto non vuole rischiare di perdere terreno nei confronti dell’Osijek che continua a rimanere incollato. Al Maksmir, dunque, sarà spettacolo.

Cambio di modulo
“E non vediamo l’ora di scendere in campo – suona la carica Stjepan Lončar, che al Gradski vrt ha giocato la partita numero 100 con la maglia del Rijeka –. Contro l’Osijek siamo tornati al 4-2-3-1 e credo che sia stata questa la chiave del successo perché è un modulo che si adatta di più alle caratteristiche dei giocatori che abbiamo in rosa. Finalmente dopo tanto tempo siamo riusciti a mettere in campo una prestazione maiuscola. Ovviamente siamo stati anche un po’ fortunati perché avevamo comunque concesso qualcosa e se Nevistić non avesse parato quel rigore sarebbe potuta andare diversamente. La Coppa? È una competizione che abbiamo vinto nelle ultime due stagioni e alla quale teniamo molto. Vogliamo andare fino in fondo”.

L’obiettivo è ora riprendere la corsa in campionato, anche se l’avversario di turno si chiama Dinamo ed è in testa al campionato.

“Sappiamo bene chi abbiamo di fronte – prosegue il centrocampista nativo di Mostar –. Affrontiamo una squadra forte, completa in tutti i reparti, che propone un bel calcio e che è arrivata tra le migliori 16 in Europa League. Ma non li temiamo. Anzi, anche noi abbiamo tante qualità e se entreremo in campo con lo stesso atteggiamento dell’altro giorno, allora potremo giocarcela eccome. Sicuramente anche loro concederanno qualcosa nell’arco dei 90’ e noi dovremo essere bravi a sfruttare le occasioni che ci capiteranno”.

Nessun ammutinamento
Lončar non nasconde che ci sono notevoli differenze per ciò che riguarda i metodi di lavoro tra Tomić e Rožman.

“È una cosa normale. Ogni allenatore ha una propria filosofia e idea di gioco. È chiaro che con Tomić certi aspetti in allenamento e sulla preparazione tattica delle partite siano diversi. Ammutinamento nei confronti di Rožman? Non scherziamo. Ognuno è libero di scrivere ciò che vuole, ma certe volte si leggono tante di quelle fesserie… In nessun momento è venuta meno la fiducia verso di lui. Ci sta incappare in un momento di crisi. Succede tutti gli anni a tutte le squadre. Ricordiamoci che tra Europa League e recuperi, è praticamente da inizio stagione che giochiamo ogni tre giorni e non c’è da meravigliarsi se ci sia stato un calo. In questi casi è cruciale riuscire a uscirne quanto prima”.
Durante la sessione di mercato sembrava sul passo d’addio, con diverse società interessate a ingaggiarlo, ma alla fine non si è mosso da Rujevica.

«Non avevo fretta»
“Non ci sono state offerte concrete, solamente opzioni di prestito con diritto di riscatto. Io comunque non avevo fretta e ho preferito rimanere a Fiume fino a giugno per provare a centrare gli obiettivi che ci siamo prefissati a inizio stagione. Ne riparleremo con calma in estate. Se arriverà un’offerta allettante sarò ben lieto di accettarla e di iniziare un nuovo capitolo nella mia carriera, in caso contrario non avrò problemi a esercitare la clausola che prevede il prolungamento biennale del contratto”, ha concluso Stjepan Lončar.

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