Dall’Istria fino a Budapest con… passione

Calorosi applausi per il Coro misto della Comunità degli Italiani di Verteneglio nell’ambito di un festival al quale le voci del sodalizio hanno contribuito anche con brani tradizionali

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Dall’Istria fino a Budapest con… passione
Una foto di gruppo prima del concerto. Foto: CI VERTENEGLIO

Il Coro misto della Comunità degli Italiani di Verteneglio ha avuto l’onore di partecipare all’8º Festival internazionale dei cori e delle orchestre di Budapest, capitale affascinante dell’Ungheria divisa dal Danubio. Questo prestigioso evento, che riunisce formazioni corali e orchestrali provenienti da tutto il mondo, rappresenta un’importante vetrina per la cultura musicale internazionale, offrendo ai partecipanti l’opportunità di esibirsi in uno scenario di rilevanza mondiale.

Il Coro misto della CI di Verteneglio, sotto la direzione della Maestra Karina Oganjan, vi ha portato un repertorio ricco e variegato, spaziando dai brani tradizionali della cultura italiana a composizioni contemporanee di autori europei. Due i concerti in programma nei quali le esibizioni della corale del sodalizio di Verteneglio sono state accolte con grande entusiasmo dal pubblico e dalla critica, consolidando ulteriormente la propria reputazione nel panorama musicale internazionale. Le tappe concertistiche hanno avuto luogo presso il Centro culturale “József Attila Angyalföldi”, dove i diversi partecipanti hanno avuto modo di esibirsi nel corso di tre giornate, senza far mancare, nell’imponente basilica di Santo Stefano, l’immancabile appuntamento con tutte le corali provenienti pure dalla Turchia, dalla Norvegia, dalla Polonia, dal Kazakistan nonché dalla Romania, dall’Irlanda e dalla Repubblica Ceca. Il programma presentato dal coro di connazionali istriano è stato accuratamente selezionato per mettere in risalto non solo le capacità tecniche e vocali dei cantanti, ma anche per raccontare una storia attraverso la musica. La performance del coro è stata caratterizzata da una notevole precisione tecnica e da una profonda espressività, elementi che hanno permesso di trasmettere al pubblico le emozioni e le storie racchiuse in ogni brano. Il pubblico, composto da appassionati di musica e professionisti del settore, ha risposto con calorosi applausi, riconoscendo l’alto livello artistico della formazione.

Il gran concerto nella basilica di Santo Stefano.
Foto: CI VERTENEGLIO

Emozioni musicali
Al concerto presso la basilica è stato proposto il brano “Jesu, meine Freude” di Johann Sebastian Bach, un capolavoro della musica sacra che ha messo in luce la precisione tecnica e l’interpretazione emotiva del coro. L’esecuzione ha reso omaggio alla profondità spirituale del pezzo, avvolgendo la platea in un’atmosfera di introspezione e solennità. Nella serata presso il Centro culturale la corale ha iniziato il proprio viaggio musicale con “Valzer de balera” di Claudio Noliani, che ha portato una ventata di leggerezza e di gioia con un ritmo vivace che ha subito conquistato gli spettatori. La direzione di Karina Oganjan ha saputo evidenziare le sfumature melodiche e ritmiche del valzer, creando un momento di autentico divertimento. La tradizione popolare è stata rappresentata con grande rispetto e passione, a partire da “La bora”, arrangiata da L. Pietropoli. Questo brano ha evocato immagini di paesaggi ventosi e di storie antiche, trasmettendo un senso di appartenenza e di memoria collettiva. La magia della tradizione è proseguita con “Quel mazzolin di fiori”, arrangiato da D. Bassanese, “De Trieste fin a Zara” di M. Macchi e “Mamma mia, go visto l’orso”, arrangiato da L. Donorà, brani interpretati con una freschezza che ha saputo mantenere viva l’essenza della nostra cultura musicale. La bellezza del repertorio di Bepi de Marzi è stata rappresentata da “Improvviso”, un brano che ha permesso al coro di esprimere al meglio la propria sensibilità artistica. “A Verteneglio”, arrangiato da D. Bassanese, ha riportato nuovamente alle radici locali, mentre “Molighe el fil che l’svoli”, di M. Macchi, ha chiuso la sezione dei brani popolari con una toccante riflessione sulle tradizioni e le storie familiari. L’esibizione si è conclusa con “Mi rialzerai – Podižeš me” di B. Graham e R. Lovland, arrangiato da D. Bassanese. Questa potente canzone, che parla di speranza e resilienza, ha trovato nel coro una voce unitaria e commovente, lasciando il pubblico visibilmente emozionato.

Al Centro culturale “József Attila Angyalföldi”.
Foto: CI VERTENEGLIO

Un traguardo significativo
Partecipare a un festival di questa portata non è solo un’opportunità per esibirsi, ma anche un’occasione per incontrare altre realtà corali e orchestrali, favorendo lo scambio culturale e artistico. Questa partecipazione rappresenta per il coro un traguardo significativo e un’esperienza indimenticabile. Il successo ottenuto conferma il valore del lavoro svolto nonché l’importanza della musica come strumento di unione e dialogo tra culture diverse. Ad accompagnare la corale son stati il presidente del sodalizio di Verteneglio, Eric Persel, la presidente della Giunta esecutiva della CI di Verteneglio, Arianna Doz, che fa parte pure della corale, ed Elena Barnabà, segretaria e membro della dirigenza che firma l’organizzazione e ha rivolto parole di gratitudine nei confronti del sindaco del Comune, Neš Sinožić, per essere sempre presente e sensibile ai bisogni del sodalizio e dei connazionali. Cosa dimostrata pure in quest’occasione in quanto, oltre al contributo della CI, il Comune ha messo la propria parte in modo da minimizzare le spese dei partecipanti a quest’indimenticabile esperienza. Il ritorno a Verteneglio è stato accolto con orgoglio e soddisfazione dalla comunità locale, che ha seguito con interesse e partecipazione le avventure del proprio coro. Questo successo internazionale non solo arricchisce il patrimonio culturale della località, ma rappresenta anche un esempio di come la dedizione e la passione possano portare a raggiungere risultati straordinari nel campo delle arti.

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