La Croazia dice addio al Censimento

La Croazia si appresta a istituire il Registro (elettronico) dei cittadini. Il medesimo conterrà anche i dati sull'appartenenza nazionale (etnia) e sulla madrelingua dei cittadini croati residenti in patria e all'estero, come pure degli stranieri domiciliati nel Paese.

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La Croazia dice addio al Censimento
Un vecchio registro della popolazione custodito nella biblioteca dell'Istituto statale di statistica (DZS) a Zagabria. Foto di Neva Zganec/PIXSELL

Il governo croato ha dato oggi (giovedì, 4 luglio 2024) luce verde al disegno di legge sul Registro (elettronico) dei cittadini. La norma sarà ora sottoposta al vaglio del Sabor. Ai sensi della proposta di legge nel Registro saranno inseriti i dati anagrafici contenuti in tutte le banche dati nelle quali sono archiviate le informazioni “burocratico/amministrative” (fra queste anche i dati relativi all’etnia/nazionalità e alla lingua materna) relative ai cittadini croati residenti nel Paese e all’estero, come pure degli stranieri residenti in Croazia. Ciò renderà inutile l’organizzazione di ulteriori censimenti della popolazione (l’ultimo si è svolto nel 2021, il prossimo è pianificato nel 2031). Stando a quanto affermato dal ministro delle Finanze, Marko Primorac, il Registro dovrebbe semplificare numerose procedure burocratiche tra le quali i procedimenti di successione (eredità). Nella realizzazione del Registro saranno investiti tra i 12 e i 13 milioni di euro. Stando al crono programma indicato dall’esecutivo l’inserimento dei dati nel Registro iniziarà nel 2025. Il 1º giugno del 2026 il Registro dovrebbe essere pienamente operativo. “Una nuova legge, un nuovo strumento che ci consentirà di avere una panoramica migliore e individuare le soluzioni più adeguate in situazioni di emergenza a sostegno dei ceti di volta in volta più colpiti ovvero bisognosi d’aiuto”, ha puntualizzato il premier Andrej Plenković.

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