Fiume. Agglomerazione, sfida per tutti

La Camera degli ingegneri edili ha organizzato un panel sul tema del progetto di miglioramento della rete idrica e di smaltimento delle acque reflue. Il problema maggiore al momento è la carenza di manodopera. Gli interventi, del valore di 320 milioni di euro, dovrebbero finire entro il 2027

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Fiume. Agglomerazione, sfida per tutti
I lavori in zona Žabica. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Fa parte della quotidianità per i fiumani che, per un motivo o per l’altro, devono spostarsi, in auto, con i mezzi pubblici e anche a piedi. Gli scavi legati alla realizzazione del progetto cofinanziato dall’Unione europea per il miglioramento della rete idrica e di smaltimento delle acque reflue sono al culmine e ne avremo ancora per diverso tempo. Portare a termine un’opera di questa portata, una delle più grandi e importanti in assoluto nella storia ella città, è una sfida per tutti quelli che vi prendono parte. Ieri alla Facoltà di ingegneria edile di Fiume ha avuto luogo una tavola rotonda organizzata dalla Camera degli ingegneri edili della Croazia, con la partecipazione di Andrej Marochini, direttore della VIK, la municipalizzata fiumana, investitrice che coordina l’intero progetto.

Carenza di mano d’opera
“Nel 2013 la Croazia è entrata a far parte dell’Unione Europea assumendosi degli impegni precisi. Qui da noi l’acqua potabile è accessibile al 98-99 per cento degli abitanti, ma la percentuale è decisamente inferiore se parliamo di allacciamenti alla rete fognaria. Si va dal 50 al 70 per cento. Noi dobbiamo migliorare il quadro e collegare il numero maggiore possibile di utenze al depuratore delle acque reflue che verrà costruito in Delta. Oggi ogni insediamento con più di mille residenti dovrebbe disporre di un impianto di depurazione. Qui ci riferiamo soltanto all’Agglomerazione di Fiume, anche se la VIK copre anche quelle di Kostrena, Buccari, Kraljevica e Klana. In quella fiumana ci sono 217 chilometri per quanto riguarda la rete fognaria e 100 relativi all’ampliamento dell’acquedotto, con 125 stazioni di pompaggio di capacità maggiori e tante altre minori. L’intera operazione è stata preceduta da una lunga serie di pratiche amministrative, giuridico-patrimoniali, permessi e autorizzazioni prima di poter sottoscrivere il contratto di cofinanziamento, nel 2018. I costi predefiniti allora sono aumentati nel corso degli anni per diversi motivi. I materiali, forse, non hanno influito quanto la manodopera, di cui si avverte una certa carenza non solo in Croazia. Pertanto, gli appaltatori sono stati costretti ad aumentare le paghe per prevenire emorragie di personale”.

Nel sottosuolo c’è di tutto
I problemi, quando si va a scavare nel cuore della città, nel tessuto urbano, si moltiplicano. Lo ha detto anche Sanjin Purić, direttore della “GP Krk” che esegue i lavori nel centro di Fiume: “C’è di tutto nel sottosuolo, installazioni di ogni tipo e tra queste molte di cui non si conosceva l’esatta posizione”. Sono cose che rallentano le operazioni. Marochini ha annunciato nel mese di agosto nuove modifiche al regime di circolazione, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.
Danko Holjević, vicepresidente della Camera degli ingegneri edili, fatto da moderatore al dibattito: “Quello dell’Agglomerazione fiumana è uno dei più grandi progetti a livello nazionale nel settore delle forniture idriche e smaltimento delle acque reflue e qui vogliamo fare il punto della situazione, cercando di trovare i modi per risolvere i numerosi problemi, dal punto di vista degli ingegneri”. La presidente della Camera, Nina Dražin Lovrec ha aggiunto che “ci sono 7.500 ingegneri che rappresentiamo e che operano in settori diversi, dalla progettazione alla supervisione fino ai capicantiere. Quando si affrontano progetti di questa portata le sfide sono davvero numerose e per questo motivo è bene potersi scambiare le esperienze. I problemi maggiori sono due. È necessario partire dalla qualità dei progetti. La seconda questione è quella delle gare per le forniture pubbliche per il servizio di progettazione che non è ancora ben definito. Il primo criterio è ancora quello del prezzo, mentre noi cerchiamo di sottolineare l’aspetto della qualità”.
Conclusioni: la prima è che c’è poca manodopera e che nel giro di qualche anno la qualità stessa dei lavoratori è destinata a calare. L’altra, per quanto riguarda i fiumani, è che per quest’anno i problemi nella circolazione riguarderanno il centro e i quartieri occidentali e che poi si passerà a quelli orientali. Infine, valore complessivo dell’opera, 320 milioni di euro di cui spesi finora 41. Fine dei lavori entro il 2027.

Il panel.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

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