Croazia. Zlatko Dalić: «Sarà una battaglia»

Squadra che vince non si cambia: confermato l’undici visto con il Canada

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Croazia. Zlatko Dalić: «Sarà una battaglia»
La Croazia al lavoro in vista del match decisivo con il Belgio. Foto: IGOR KRALJ/PIXSELL

P er la Croazia è giunto il momento della verità: oggi alle 16 allo stadio Ahmed bin Ali di Al Rayyan affronterà il Belgio nella giornata conclusiva del girone F. La truppa di Zlatko Dalić avrà a disposizione due risultati su tre in quanto le basterà anche un pareggio per centrare la qualificazione agli ottavi di finale, ma l’obiettivo è la vittoria che quasi sicuramente garantirebbe il primo posto nel raggruppamento (a meno di una clamorosa goleada del Marocco contro il Canada nel match che si giocherà in contemporanea). Aspetto questo importantissimo perché con ogni probabilità permetterebbe di evitare la Spagna agli ottavi. Sarà il nono confronto tra le due nazionali, il primo però in un grande appuntamento internazionale. Fin qui il bilancio è in perfetta parità: tre successi a testa e due pareggi. L’ultimo precedente risale all’amichevole giocata a Bruxelles il 6 giugno 2021, che per entrambe le formazioni fu la prova generale in vista dell’Europeo, e che vide imporsi i Diavoli Rossi per 1-0 con Lukaku match winner. I vicecampioni del mondo arrivano a questa sfida con il morale alle stelle dopo il roboante 4-1 rifilato al Canada, mentre invece De Bruyne e soci si ritrovano nel caos più totale in seguito allo schiaffo rimediato per mano del Marocco (0-2) e con un clima tesissimo all’interno dello spogliatoio. Per quanto visto fin qui, soprattutto sotto il profilo del gioco espresso, la bilancia pende dalla parte biancorossa, ma di fronte ci sarà un avversario con le spalle al muro e obbligato a vincere per proseguire il cammino iridato. Un incontro aperto quindi a qualsiasi risultato. “Ci attende una battaglia – mette subito in chiaro Dalić –. Ricordiamoci che il Belgio è stato per quattro anni in vetta al ranking FIFA perciò non è esattamente il massimo affrontare una squadra di tale caratura in uno scontro diretto per il passaggio agli ottavi. Non si arriva in cima per caso e Martinez da questo punto di vista ha fatto un lavoro eccezionale. Ci basta il pari? Non possiamo ragionare in questi termini. Se ti metti a fare calcoli il più delle volte finisci per prenderle. Contro il Canada abbiamo alzato di parecchio il livello del nostro gioco e ora ai ragazzi chiedo di ripetere quella stessa prestazione”.

Contenere Lukaku
La crisi di gioco e l’aria rovente che si respira all’interno dello spogliatoio belga non sfiorano minimamente il selezionatore, ben consapevole del fatto che si ritroverà di fronte un avversario che scenderà in campo con il coltello tra i denti. “È vero che stanno attraversando un momento un po’ delicato, ma questo non cambia nulla perché ogni partita fa storia a sé. Stiamo parlando di una nazionale top, superiore a Canada e Marocco, che non può aver dimenticato di come si giochi a calcio da un giorno all’altro. Mi aspetto quindi un Belgio agguerrito e ben diverso rispetto alle prime due partite. Lukaku? Credo partirà dal primo minuto. È bravissimo a giocare spalle alla porta, a difendere palla e ad aprire gli spazi per gli inserimenti di Hazard e De Bruyne. Una delle chiavi sarà proprio cercare di contenerlo. Comunque sono fiducioso perché abbiamo dei centrali fortissimi che saranno sicuramente all’altezza”. La formazione è praticamente fatta e salvo sorprese dell’ultimo minuto, in campo ci saranno gli stessi 11 visti contro il Canada, ancora con Perišić, Kramarić e Livaja confermati nel tridente offensivo. “Come sempre valuterò al termine della rifinitura, ma in questo momento non c’è bisogno di cambiare. È vero che abbiamo a disposizione due risultati su tre, però è pur sempre una partita da dentro o fuori”, ha concluso Dalić.

Concentrazione e pazienza
Ad affiancarlo nella consueta conferenza stampa della vigilia è stato Mateo Kovačić. Il centrocampista del Chelsea è stato bersagliato dalla critica per la sua prova incolore all’esordio col Marocco, ma poi si è riscatto alla grande risultando il migliore in campo contro il Canada, pur non andando a segno. “Diciamo che sono un diesel e ci metto sempre un po’ prima di sciogliermi – puntualizza il giocatore dei Blues –. Spero di continuare a crescere nel corso del torneo. Il Belgio? Per me resta la squadra più forte del girone. Anche noi comunque non siamo da meno e abbiamo dimostrato svariate volte di essere una delle nazionali più forti al mondo. Loro sono all’ultima spiaggia e quindi ci aggrediranno dal primo minuto. Ci vorranno soprattutto concentrazione e pazienza. E una prestazione senza sbavature”. I pericoli pubblici maggiori per la porta di Livaković rispondono ai nomi di Lukaku e De Bruyne. “Con Lukaku siamo stati compagni di squadra e lo conosco bene. È un centravanti completo e difficile da marcare. Anche se non è al 100% della condizione rimane comunque il punto di riferimento del Belgio. De Bruyne l’ho affrontato tante volte in Premier. È uno dei tre centrocampisti più forti del campionato, se non il più forte. Uno che con le sue giocate può decidere in qualsiasi momento le partite. Se in giornata diventa molto difficile arginarlo perciò dovremo stare molto attenti. Gvardiol mio prossimo compagno al Chelsea? È un ragazzo e un difensore eccezionale, però stiamo disputando un Mondiale ed è fuori luogo parlare di mercato”, ha infine aggiunto Kovačić.

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