Rijeka. È iniziata la ricostruzione

Tra cambio di modulo e un mercato destinato a modificare la fisionomia della squadra, Sergej Jakirović si ritrova con una montagna di lavoro. E il tempo stringe perché tra poco più di un mese torna il campionato

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Rijeka. È iniziata la ricostruzione
A Rujevica si lavora sotto la pioggia. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

La finestra del mercato di riparazione aprirà i battenti il prossimo 2 gennaio, ma a Rujevica c’è già tanto movimento tra operazioni in entrata (Bogojević, Goda, Marin, Jurić) e in uscita (Vučkić, Vuk). Dopotutto c’è poco da stupirsi visto che il nuovo allenatore Sergej Jakirović vuole definire al più presto la rosa che avrà a disposizione per la seconda parte di stagione. Che tipo di Rijeka vedremo dunque alla ripresa del campionato? Chiaramente è ancora troppo presto per avere un quadro completo, ma i contorni della squadra che sarà chiamata al riscatto iniziano lentamente a intravedersi. La novità principale riguarda il modulo, che sarà il 4-2-3-1, già visto con Dragan Tadić e Fausto Budicin, prima di essere accantonato in seguito all’arrivo di Serse Cosmi. Jakirović è stato chiaro fin dal primo giorno: per il rilancio è necessario un rinforzo di qualità per reparto. E sfoltire la rosa riducendola a 24 giocatori e 3 portieri.

Rebus difesa
Ma andiamo con ordine. Tra i pali la certezza è Labrović, uno dei migliori portieri del campionato e peraltro già nel giro della nazionale. L’estremo difensore ex Šibenik continuerà inoltre a indossare la fascia di capitano, un compito che impone anche una certa autorità in campo, che tradotto significa assumere il ruolo di leader. Una figura della quale i biancocrociati hanno tremendamente bisogno. La linea davanti a lui si presenta invece come un vero e proprio rebus. Sulla destra appare scontato l’arretramento di Grgić nel suo ruolo naturale di terzino, mentre al centro il pilastro dovrebbe essere Dilaver, il cui arrivo (a titolo definitivo) dalla Dinamo è ormai poco più che una formalità. Sulla carta il suo partner dovrebbe essere Mitrović, il quale però deve ancora completare la fase di riabilitazione e rientrerà in gruppo solamente a fine mese. Ciò significa che a giocarsi una maglia da titolare saranno i due colossi Pavlović e Krešić. Sulla corsia di sinistra bisognerà sciogliere, e anche piuttosto in fretta, il nodo Vukčević. Il terzino montenegrino è un titolare inamovibile, ma il suo futuro potrebbe essere lontano da Rujevica. In caso di addio è già pronta l’alternativa, ovvero il ritorno all’ovile di Štefulj, ai margini alla Dinamo. Discorso sostanzialmente simile anche per la mediana. Il punto fermo dovrebbe essere Selahi, ma il centrocampista belgo-albanese potrebbe essere sacrificato per fare cassa (1,6 milioni di euro il valore del suo cartellino stando al sito transfermarkt). Con Alvarez praticamente al passo d’addio, Jakirović dovrebbe scommettere su Hodža, già entrato nel giro della nazionale Under 21 e bravo soprattutto in fase d’impostazione.

Ultima chiamata per Halilović
Sulla trequarti, a destra, è iniziato a circolare il nome di Menalo, che come Štefulj non rientra nei piani di Ante Čačić. La sua velocità e la capacità di saltare l’uomo sono esattamente ciò di cui la squadra ha bisogno, ma il suo ritorno a Rujevica appare, almeno per adesso, un’operazione piuttosto complicata. Al centro Jakirović proverà l’ultimo disperato tentativo di rilancio di Halilović. Se nemmeno al Rijeka riuscirà a far resuscitare la sua carriera, allora avrà definitivamente chiuso con il calcio che conta. Sulla sinistra l’arrivo di Marin sembra presumere la cessione di Ampem, ma in realtà non è detto che il ghanese lasci Fiume. In caso di permanenza, ecco che l’esterno offensivo di proprietà della Dinamo potrebbe migrare sulla corsia opposta, dove già aveva fatto vedere cose molto interessanti con la casacca arancione dello Šibenik. E al vertice dell’attacco? Con l’addio di Vučkić e l’incompatibilità di Frigan nel nuovo assetto tattico, il punto di riferimento dovrebbe essere Deni Jurić, che proprio ieri ha messo la firma sul contratto. Il centravanti con doppio passaporto croato e australiano (e pure lui un esubero alla Dinamo) è reduce però dalla disastrosa prima parte di stagione al Gorica che lo ha visto andare a segno solamente in un’occasione. Non esattamente il regalo che Jakirović avrebbe voluto sotto l’albero…

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