Per l’Istra 1961 è spareggio salvezza

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Per l’Istra 1961 è spareggio salvezza

POLA | L’Istra 1961 non riesce a vincere nemmeno dopo due mesi abbondanti, ma alla fine va allo spareggio salvezza contro il Varaždin. Al Drosina i polesi fanno 1-1 con il Rudeš, pareggio che vale il penultimo posto grazie anche alla contemporanea sconfitta dello Cibalia in casa della Lokomotiva (2-1), che manda direttamente in Seconda Lega la squadra di Vinkovci. Ora il 30 maggio e il 2 giugno i polesi si giocheranno la permanenza nella massima divisione con la seconda classificata della classe cadetta, cioè il Varaždin.
Nella partita che vale tutta una stagione l’Istra 1961 deve fare a meno dello squalificato Iveša, di Halilović, out per somma di ammonizioni e dell’infortunato Jakić. Gli ospiti, invece, si presentano senza l’infortunato Kamenar, con la stellina Anderson in panchina. Sugli spalti sono giunti in 1.500 per fare sentire il proprio supporto, chi in tribuna nord tra i Demoni, chi in quella centrale. Un signore è arrivato anche con la radiolina, come ai vecchi tempi, per avere il filo diretto con Zagabria.
I polesi, come molte volte in questo girone di ritorno, stentano a creare gioco, soprattutto a centrocampo. Soltanto agendo sulla fascia destra l’Istra 1961 cerca di imprensierire gli ospiti, ma per 20 minuti il taccuino rimane vuoto. Al 21’ Matei crossa dalla bandierina, Zgrablić tenta la deviazione al volo, ma il pallone finisce altissimo. Un minuto dopo tocca a Roce, con un violento sinistro, mandare la palla sopra la traversa. L’Istra 1961 si fa sempre più pericoloso grazie a un ispirato Matei, che dà il via a una bella azione sulla destra e continuata da Matas, ma la conclusione finale di Bady viene murata. È il momento migliore della squadra di casa, che passa meritatamente al 34’: Matei dalla destra manda al centro un cross al bacio per Vojnović, che di testa manda il pallone in rete, anche con l’aiuto del palo, alla destra dell’incolpevole Picak.
Nella ripresa i locali vanno vicini al 2-0, ma la rovesciata di Zgrablić da un paio di passi finisce in pasto ai tifosi in tribuna. Al 57’ la doccia fredda: nel primo riversamento in avanti il Rudeš agguanta il pareggio: Matas rinvia goffamente sui piedi di Ivančić, che da una decina di metri insacca.
Il gol si riflette subito sul gioco dell’Istra 1961, che ha sempre più difficoltà nel rendersi pericoloso. Ci pensa il solito Matei al 66’, ma Picak ci mette una pezza e devia un pallone che stava per finire in rete. Mentre a Pola non succedeva nulla di interessante, a Zagabria la Lokomotiva passava in vantaggio per il boato del Drosina, ammutolito cinque minuti dopo per il pareggio di Barišić dello Cibalia. Si entrava nei 10 minuti finali e nulla era risolto. Una sola rete in una delle due partite poteva mandare una squadra all’inferno. E per fortuna, la lotteria ha detto Istra 1961: Valentić all’82’ segnava per la Lokomotiva il gol del 2-1 (lo Cibalia ha sbagliato un rigore), che poi sarebbe stato il risultato finale. Sull’onda della notizia di Zagabria, l’Istra 1961 riusciva a guadagnare un calcio di rigore per fallo di Glauder (espulso per doppia ammonizione) su Maksimović. Della battuta s’incaricava Vojnović, ma l’autore della prima rete si è visto neutralizzare il tiro da Picak.
I polesi, in superiorità numerica, hanno continuato ad attaccare, ma il risultato non è cambiato. Il triplice fischio del fiumano Ivan Bebek è arrivato come una liberazione.

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