Marco Pašalić: «Voglio esserci in Germania»

Dopo una prima parte di stagione da protagonista con la maglia del Rijeka, Pašalić punta a guadagnarsi la convocazione per l'Europeo di... casa

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Marco Pašalić: «Voglio esserci in Germania»
Marco Pašalić. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Se a un tifoso del Rijeka chiedete chi sia stato il miglior giocatore biancocrociato nel girone autunnale, la risposta sarà quasi certamente univoca – Marco Pašalić. Gol, assist, dribbling, il taglio dentro in stile Robben e un sinistro devastante che è un po’ il suo marchio di fabbrica. Le sue giocate in campo gli hanno permesso di fare breccia nel cuore dei tifosi fiumani, di entrare nelle grazie degli addetti ai lavori e soprattutto gli sono valse la prima convocazione nella nazionale croata, dopo i quattro gettoni firmati con la selezione Under 21. Se il Rijeka è stato grande protagonista nella prima metà di stagione, una buona parte del merito va attribuita all’esterno offensivo giunto la scorsa estate dal Borussia Dortmund, inseritosi rapidamente negli schemi di Sergej Jakirović prima e di Željko Sopić poi, diventando in poco tempo uno dei punti di riferimento della squadra. Per le feste è tornato nella “sua” Germania per riabbracciare familiari e amici, oltre che per ricaricare le batterie in vista della ripresa della preparazione, che scatterà la prossima settimana. La sosta invernale è piuttosto breve e tra meno di un mese il Rijeka tornerà in campo facendo visita al Gorica nel recupero della quarta giornata nel match in programma il prossimo 24 gennaio.

Un solo rimpianto
“Alla vigilia della stagione in pochi ci davano credito e invece siamo lì a battagliare con Hajduk e Dinamo – sorride Pašalić, legato ai biancocrociati da un quadriennale –. Il girone autunnale è stato molto positivo. Abbiamo dimostrato di non essere inferiori a nessuno. La sconfitta con lo Slaven? Succede. Non è che puoi vincere tutte le partite… Anche Hajduk e Dinamo hanno avuto dei passaggi a vuoto perdendo delle partite che sulla carta avrebbero dovuto vincere. La cosa più importante è che ci siamo subito rialzati riprendendoci i tre punti contro il Rudeš. Le sconfitte fanno parte del percorso di crescita e alle volte sono utili per mantenere alto il livello di attenzione. La nostra forza? L’alchimia che si è venuta a creare all’interno dello spogliatoio è sicuramente una delle chiavi di questi risultati. Il titolo? Bisognerà fare i conti anche noi…”.
I rimpianti sono pochi. Anzi, uno soltanto. “Il play-off di Conference League con il Lilla. Siamo stati a un passo da un’impresa davvero clamorosa. Nonostante l’eliminazione ogni tanto ci piace ricordare quel doppio confronto proprio perché ci dà la consapevolezza della nostra forza. Ripenso spesso al gol che ho segnato all’andata in Francia, ma anche al ritorno nella bolgia di Rujevica. Sono stati tutti momenti indimenticabili. Peccato perché per quanto fatto vedere in quelle due partite avremmo meritato di qualificarci alla fase a gironi”.

«Grato a Jakirović»
In estate Pašalić sembrava vicino all’Osijek, poi però è arrivato l’affondo del Rijeka. “In realtà non ero vicino all’Osijek come si leggeva in giro. Ci sono stati dei contatti, ma nulla di più. Se ho scelto il Rijeka il merito è tutto di Jakirović. Ha fatto carte false per portarmi qui. Mi ha dato fiducia in un momento in cui nessuno credeva in me e di questo gliene sarò per sempre grato. Il suo addio? Per tutto ciò che ha fatto per me non posso che augurargli il meglio. Il Rijeka? Felicissimo della scelta fatta. Ho trovato la mia dimensione, in campo e fuori. Fiume è una città su misura: mi trovo veramente benissimo”.
Le sue prestazioni non sono certo passate inosservate e, anzi, è arrivata pure la chiamata di Zlatko Dalić, il quale lo ha fatto esordire nelle partite di qualificazione agli Europei 2024 contro Lettonia e Armenia. “Giocare in nazionale è il sogno di ogni calciatore. Per me forse lo è ancor di più essendo nato e cresciuto all’estero perciò in un certo senso il sentimento verso questa maglia è ancora più forte. È stata un’esperienza fantastica. Rappresentare il proprio Paese è il massimo a cui un atleta può aspirare. Questo però dev’essere un punto di partenza e non d’arrivo. Credo di essermi meritato la convocazione e ora voglio dimostrare di poterci stare in questo gruppo. Ho segnato dei bei gol, è vero, ma me ne sono anche divorati parecchi. Ci sono ancora diversi aspetti sui quali devo lavorare per migliorarmi”.
Alzare l’asticella
All’orizzonte c’è l’Europeo, che per Marco sarebbe più di un sogno visto che la rassegna continentale si terrà nella terra che gli ha dato i natali. “E questo è soltanto uno stimolo in più. Non mi nascondo: in Germania voglio esserci. E per farlo dovrò alzare ulteriormente l’asticella nel girone primaverile. Sarà una bella lotta perché siamo in tanti a giocarci il posto e la concorrenza è bella tosta”.
Il gruppo con Croazia, Italia, Spagna e Albania promette spettacolo. “Meglio così. Un girone impegnativo ti spinge a tenere alta la guardia. E poi la Croazia è una di quelle nazionali che tende a esaltarsi contro le grandi perché c’è molto più gusto ad affrontare avversari forti. Il mio unico obiettivo in questo momento è di crescere ancora per guadagnarmi la convocazione”, ha concluso Marco Pašalić.

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