Lara Colturi. Sulle orme di mamma Daniela

La giovanissima figlia d'arte ha scelto di gareggiare per l'Albania il che le ha permesso di bruciare le tappe e di esordire in Coppa del Mondo a soli 16 anni

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Lara Colturi. Sulle orme di mamma Daniela
Lara Colturi

A soli 16 anni Lara Colturi ha già scritto la storia dell’Albania, sotto le cui insegne ha scelto di gareggiare per poter continuare a essere seguita dalla madre (la campionessa olimpica Daniela Ceccarelli, oro in superG a Salt Lake City 2002 davanti a Janica Kostelić), nominata direttore tecnico della nazionale albanese di sci alpino, e dal padre (il maestro di sci Alessandro Colturi). In questo modo ha potuto bruciare le tappe rispetto alle coetanee italiane e cimentarsi subito nella sua prima competizione FIS, la South American Cup, nella quale la scorsa estate con sei gare vinte e due secondi posti si è aggiudicata la classifica generale e quelle di slalom, gigante e combinata. Il 19 novembre ha esordito in Coppa del Mondo nello slalom di Levi, diventando la prima sciatrice albanese di sempre a raggiungere questo traguardo. Una settimana dopo, invece, con il 17º posto nel gigante di Killington, ha conquistato i primi punti nel massimo circuito, dove si è poi distinta con altri piazzamenti a ridosso delle quindici. Ma la consacrazione come una delle più grandi promesse del circo bianco è arrivata lo scorso mese, quando ai Mondiali juniores di St. Anton si è messa al collo la medaglia d’oro in superG e quella di bronzo in gigante, oltre a concludere quarta in discesa, dimostrando di poter competere ai massimi livelli sia nelle discipline veloci che in quelle tecniche.

Dopo aver conquistato l’oro in superG è arrivato anche il bronzo in gigante. Ti aspettavi di poter vincere due medaglie ai tuoi primi Mondiali juniores?

“È stata un’emozione unica. Essendo la mia prima esperienza ai Mondiali juniores, mi ero promessa soltanto di fare del mio meglio e di pensare a divertirmi senza alcuna pressione. Sapevo di essere competitiva e ho trovato subito un ottimo feeling con la pista, ma non mi aspettavo di poter vincere in superG. Ovviamente sono felicissima anche per il bronzo in gigante”.

In Coppa del Mondo, pur partendo con pettorali alti, hai dimostrato di poter dire la tua anche tra i pali stretti. Come mai hai rinunciato allo slalom iridato per disputare i due giganti di CdM a Plan de Corones?

“Ormai è da oltre sette mesi che continuo a sciare e fare gare quindi è inevitabile che fisicamente stia un po’ calando. Così, con due medaglie già in cascina, abbiamo deciso che fosse più opportuno rinunciare allo slalom per andare a fare ulteriore esperienza in Coppa del Mondo a Plan de Corones. D’ora in avanti cercherò di gestire al meglio le forze e concentrarmi soltanto sulle gare necessarie”.

Oltre alla Federazione albanese, c’erano tanti italiani sugli spalti a fare il tifo per te. Come ti sei trovata nel doppio appuntamento sulla ‘Erta’?

“Mi sono divertita tantissimo. La pista era magnifica. Il primo giorno, nonostante sia partita nella prima manche con il pettorale 51, ho trovato condizioni bellissime. Nella seconda manche ho cercato di spingere al massimo ed è venuta fuori una bella prestazione. La stessa cosa è accaduta il giorno successivo”.

Quant’è importante il sostegno della famiglia nella tua carriera?

“È da quando sono piccola che sono seguita dai miei genitori, quindi per me è normale avere bisogno di loro. Ovviamente continuano a seguirmi da vicino anche in Albania”.

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