«L’anno prossimo arriverà una squadra di Serie A»

Cresce l’attesa in vista della terza edizione del «Ritorno a Cantrida» di venerdì contro l’Olimpija Lubiana. Venduti finora oltre 4.000 biglietti. Almeno per una sera il Rijeka tornerà a... casa

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«L’anno prossimo arriverà una squadra di Serie A»

Il Rijeka sta per tornare a casa. Almeno per una sera. È tutto pronto infatti per la terza edizione dell’atteso appuntamento “Ritorno a Cantrida”, promosso dall’Armada e sostenuto dalla società. Dopo un anno di pausa in seguito all’emergenza sanitaria, il Rijeka e i suoi tifosi sono pronti a riabbracciare il “loro” stadio. Venerdì con fischio d’inizio alle 20 l’avversario di turno sarà l’Olimpija Lubiana. Cantrida è il simbolo del calcio in riva al Quarnero, un luogo di culto. Per l’Armada, ma più in generale anche per tutti i simpatizzanti del Rijeka, è difficile rassegnarsi al fatto di vedere la propria squadra del cuore giocare le partite casalinghe a Rujevica, che sarà anche uno stadio moderno e funzionale, ma non possiede quelle possenti rocce così caratteristiche, il mare a due passi e non si respira la storia, sebbene sia proprio Rujevica il teatro dei maggiori successi del club. In attesa del vero ritorno a Cantrida, ci si deve accontentare di questo evento.

Durante la conferenza stampa di presentazione è stato anche rivelato che l’obiettivo per il prossimo anno sarà quello di portare a Cantrida una squadra di Serie A.

Per quanto riguarda le prevendita, ad oggi è stata superata quota 4.000 tagliandi venduti, ma come sempre in tanti aspettano l’ultimo momento per assicurarsi il proprio posto sugli spalti. Date anche le difficoltà dovute alla pandemia e del fatto che si potrà accedere soltanto con il green pass o il tampone negativo, difficilmente si raggiungeranno i numeri della prima edizione quando tre anni fa col Maribor venne sfondato il muro delle 9.000 presenze. L’anno seguente contro lo Zrinjski si arrivò a 7.500, una cifra che gli organizzatori si augurano di avvicinare quest’anno. La buona notizia è che il maltempo di questi giorni è destinato a concedere una tregua. Venerdì sera non sono previste precipitazioni, ma in compenso bisognerà fare i conti con temperature decisamente più autunnali (la colonnina di mercurio non supererà i 15 gradi) e la bora che insisterà sostenuta. A scaldare i cuori e l’atmosfera ci penseranno però i tifosi. Come sempre la curva dell’Armada sarà caldissima tra cori, striscioni, coreografie di ogni genere e l’immancabile rito al 60’ quando bengala e fumogeni coloreranno di rosso lo stadio. Insomma, ancor più che in campo, lo spettacolo sarà soprattutto sulle tribune.

L’evento avrà anche un suo prologo perché alle 18.30 sul vicino campo di allenamento si sfideranno le vecchie glorie di Rijeka e Olimpija.

Due anni fa si sfidarono Rijeka e Zrinjski

Grande festa

“Organizzare manifestazioni del genere in piena pandemia è una sfida tosta. Il Ritorno a Cantrida vuole diventare un appuntamento tradizionale e non potevamo permetterci di farlo saltare per il secondo anno di fila, perciò abbiamo fatto tutto il possibile per metterlo nuovamente in scena”, ha detto in sede di presentazione il segretario dell’Armada Mateo Dejak.

“È sempre una gioia tornare sotto le nostre rocce – aggiunge il direttore generale del Rijeka Luka Ivančić –. Ancora una volta sarà una grande festa e mi auguro di vedere gli spalti belli gremiti. Un sentito ringraziamento agli amici dell’Olimpija. Date le circostanze abbiamo dovuto allestire il tutto in pochi giorni e loro si sono mostrati subito disponibili nonostante le difficoltà organizzative”.

Se mettere piede a Cantrida per i tifosi significa in un certo senso tornare indietro nel tempo e rivivere tutte le gioie e delusioni, vittorie e sconfitte vissute nel tempio del calcio fiumano, lo stesso non si può dire dei giocatori. Della rosa attuale solamente due di loro hanno giocato a Cantrida indossando la maglia del Rijeka. Uno è Ivan Tomečak, l’altro è il capitano Andrej Prskalo. Entrambi peraltro fecero parte della squadra che nel 2014 alzò al cielo la prima e ad oggi ancora unica Supercoppa vinta piegando 2-1 la Dinamo proprio a Cantrida. “Tornare a disputare una partita in questo stadio fa tornare alla mente tantissimi ricordi”, ha ribadito il portiere mentre anche il vice di Goran Tomić, Vjekoslav Miletić, si è detto felicissimo di tornare a giocare visto che sarà lui a guidare le vecchie glorie del Rijeka nella sfida che precederà l’appuntamento clou della serata.

Marko Filipović, Mateo Dejak, Luka Ivančić, Andrej Prskalo e Vjekoslav Miletić

Lo sport come collante

Presente anche il sindaco Marko Filipović. “Moltissime generazioni hanno trascorso proprio in questo stadio una buona parte della loro giovinezza. È un piacere ospitare l’Olimpija, che arriva da un città alla quale ci lega una forte amicizia. Avevamo anche invitato il sindaco Janković, ma purtroppo ha dovuto declinare l’invito perché proprio venerdì gli verrà conferito il riconoscimento di cittadino onorario di Sarajevo. Saranno tuttavia presenti altri ospiti dalla Slovenia. Ed è proprio lo sport a fare da collante e a unirci”, ha infine sottolineato il primo cittadino.

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