La Dinamo resta la squadra da battere

Stasera scatta la nuova stagione. Hajduk e Osijek vogliono insidiare la leadership degli zagabresi, ma il gap non è stato ancora colmato. Rijeka da quarto posto, l'Istra 1961 stavolta rischia grosso

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La Dinamo resta la squadra da battere
La Dinamo parte ancora una volta favorita, ma l’Hajduk ha fame di successo. Foto: MIROSLAV LELAS/PIXELL

Con l’anticipo tra Dinamo e Lokomotiva si alza questa sera il sipario sulla stagione 2022/23 della SuperSport Hrvatska nogometna liga, la 32ª edizione del massimo campionato croato. Le dieci squadre al via si affrontano in un doppio girone di andata e ritorno per un totale di 36 giornate (l’ultimo turno si disputerà il 4 giugno 2023), con una lunga pausa in mezzo (11 novembre – 20 gennaio) per far spazio ai Mondiali in Qatar. Esattamente come nella passata stagione, la prima classificata è campione di Croazia e si qualifica per il secondo turno preliminare della Champions League 2023/24. Le squadre classificate al secondo e terzo posto si qualificano per il secondo turno preliminare della Conference League, mentre la vincitrice della Coppa accede invece al terzo turno. L’ultima classificata retrocede direttamente in Prima Lega (ex Seconda Lega). Le uniche due squadre ad aver effettuato un cambio in panchina sono Rijeka (Dragan Tadić e Fausto Budicin al posto di Goran Tomić) e Šibenik (Damir Čanadi per Dean Računica). Ma vediamo nel dettaglio le dieci formazioni ai nastri di partenza.

Varaždin
Dopo un solo anno di purgatorio, la compagine dello Zagorje è tornata nella massima serie. L’obiettivo è soltanto uno – salvare la pelle. Ma mantenere la categoria non sarà facile perché la squadra del tecnico Mario Kovačević è una delle meno attrezzate del torneo e quindi condannata a lottare per una difficile salvezza. In rosa non mancano però nomi da tenere d’occhio. Su tutti il centrocampista Teklić, il centravanti Perić, che nell’ultima stagione si è fatto apprezzare con la maglia del Dragovoljac, e il terzino giapponese Urata. Tra i pali c’è il redivivo Zelenika che, anche se in pochi lo ricordano, è stato il terzo portiere della Croazia ai Mondiali 2014 in Brasile.

Istra 1961
Nelle ultime stagioni i polesi sono abbonati al nono posto e mai come quest’anno firmerebbero per chiudere proprio in quella posizione. Il ridimensionamento del budget dovuto alla retrocessione dell’Alaves ha fatto scattare l’allarme rosso al Drosina. Gli addii di Bandé, Perera, Caseres e Joao Silva sono destinati a pesare come un macigno, ma ancora di più quello di Beljo, i cui 15 gol nella scorsa stagione sono valsi la salvezza con largo anticipo. I gialloverdi ripartono dai vari Lučić, Perković, Mišković e Lisica, ai quali si aggiungono tanti giovani arrivati quest’estate alla corte del confermato Gonzalo Garcia, con il nuovo diesse Saša Bjelanović costretto a fare i salti mortali per costruire una rosa che sia almeno mezzo gradino sopra quella del Varaždin.

Šibenik
A Sebenico è tutto nuovo: il direttore sportivo (Dario Dabac), l’allenatore (Damir Čanadi) e un roster completamente rivoluzionato. Allo Šubićevac è arrivata una vagonata di giocatori giovani in cerca di affermazione, ma anche tre colpi molto interessanti come Dolček, Čop e Salomon, che si aggiungono ai “senatori” Rogić, Perić, Ćurić e Delić. La base è dunque molto solida e garantisce una salvezza tranquilla. Questa sarà inoltre una sorta di anno zero per la nuova proprietà, insediatasi lo scorso inverno, la cui priorità è ora il consolidamento finanziario.

Slaven Belupo
Assieme allo Šibenik, i “farmacisti” sono quelli che hanno cambiato di più quest’estate. Una delle poche riconferme è quella del carismatico Zoran Zekić in panchina, il cui compito sarà quello di disputare un campionato tranquillo e al tempo stesso lanciare qualche giovane. E magari scovare un nuovo Zvonarek, passato per due milioni di euro nientemeno che al Bayern Monaco. A fare da chioccia ai tanti giovani saranno l’inossidabile Krstanović, che a 40 anni suonati si diverte ancora come un ragazzino e non ha alcuna intenzione di smettere, e l’altro veterano Kvržić.

Gorica
L’ossatura dei “tori” è rimasta pressoché invariata, anche se le cessioni dei due pilastri della nazionale Under 21 Kotarski e Babec rischiano di pesare non poco. Ad ogni modo, il tecnico Samir Toplak si ritrova con una rosa che è un bel mix di gioventù ed esperienza, in cui non mancano qualità e talento. Il colpo del mercato estivo è l’attaccante australiano Jurić, arrivato in prestito dalla Dinamo, ma attenzione pure al giovane trequartista Julardžija del quale si parla un gran bene. Anche quest’anno il Gorica è destinato a recitare il ruolo di mina vagante del torneo.

Lokomotiva
Nella scorsa stagione i “ferrovieri” si sono guadagnati l’appellativo di ammazza-grandi strappando 7 punti alla Dinamo, 6 al Rijeka, 4 a Hajduk e Osijek. L’obiettivo dichiarato è il quinto posto, ma il grave infortunio al ginocchio della stella Kačavenda potrebbe far saltare i piani dell’allenatore Silvijo Čabraja dal momento che il fantasista della nazionale Under 21 è una pedina insostituibile nel suo scacchiere, con Kulenović costretto ora a caricarsi sulle spalle tutto il peso dell’attacco. Anche il rientro alla Dinamo del portiere Nevistić è un duro colpo, sebbene non sia da escludere un suo ritorno qualora Livaković non dovesse muoversi dal Maksimir.

Rijeka
A Rujevica è inutile farsi illusioni: la rosa è meno competitiva rispetto all’ultima stagione e oggettivamente è difficile pensare che i fiumani possano ambire a qualcosa di più del quarto posto. Sostituire i vari Drmić, Murić e Pavičić è praticamente impossibile, gli infortuni di Solano e Mitrović hanno ulteriormente complicato le cose, senza contare le incognite legate all’inserimento di Halilović. Dragan Tadić e Fausto Budicin si ritrovano tra le mani una vera e propria patata bollente tra una squadra profondamente rinnovata, che si sta costruendo in corsa e un precampionato con più ombre che luci.

Osijek
La società e Nenad Bjelica hanno sotterrato l’ascia di guerra, anche se poi bisognerà capire fino a quando durerà questa pace apparente. Ad ogni modo, sulle sponde della Drava c’è molto ottimismo verso una stagione in cui gli slavoni vogliono giocarsi qualcosa di importante. La rosa è stata confermata praticamente in toto ed è ben bilanciata in tutti i reparti: tra i pali Ivušić è una certezza, a centrocampo i vari Žaper, Fiolić, Nejašmić e Kleinheisler garantiscono qualità e quantità, mentre là davanti il tridente Caktaš-Lovrić-Mierez fa paura. L’argentino è tuttavia chiamato al riscatto dopo una stagione disastrosa, ma se dovesse continuare a vedere poco la porta, è già pronto il jolly Beljo.

Hajduk
La Coppa Croazia conquistata meno di due mesi fa ha interrotto un digiuno di trofei che al Poljud durava da ben nove anni. A Spalato però vogliono di più e puntano decisi a porre fino al regno della Dinamo in campionato. Ma il gap con gli zagabresi non è stato ancora colmato e lo si è visto nel match di Supercoppa. Il punto di forza della truppa di Valdas Dambrauskas resta sempre l’attacco con la coppia Kalinić-Livaja, anche in mezzo al campo la qualità abbonda (e potrebbe pure arrivare Rog) ma è la difesa, rimasta orfana di Ferro e Katić, il reparto che offre qualche garanzia in meno. Se si vorrà veramente attaccare la Dinamo, la rosa andrà necessariamente puntellata.

Dinamo
Gli addetti ai lavori sono tutti concordi: la Dinamo resta la squadra da battere. A maggior ragione se i campioni in carica dovessero riuscire a trattenere Livaković, Ivanušec, Oršić e Petković. Oltretutto alla corte di Ante Čačić sono arrivati Drmić, Ljubičić e Boško Šutalo rinforzando ulteriormente un roster già completo in tutti i reparti. Difficilmente Hajduk e Osijek potranno insidiare la loro leadership, anche se in via Maksimir dovranno comunque fare i conti con l’Europa che, come accaduto nella scorsa stagione, potrebbe lasciare in eredità qualche tossina in eccesso, sebbene la coperta sia molto lunga.

A Pavlović la scuola calcio
Era praticamente scontato e ora è anche ufficiale: Luka Pavlović è il nuovo responsabile della scuola calcio del Rijeka. Prende il posto di Fausto Budicin, che è stato promosso ad allenatore della prima squadra. Luka Pavlović, che è anche il padre del giocatore Mateo, ha una notevole esperienza in merito avendo lavorato per anni nelle giovanili dello Zagreb, per contro della Federcalcio croata e all’estero (Moldavia e Russia). “Mi rallegro per questa mia nuova esperienza. Ero in contatto con il Rijeka ancora ai tempi in cui Ivan Mance era il direttore sportivo. Purtroppo non se ne fece nulla, ma ora è arrivato finalmente in momento giusto. C’è tanto da lavorare, però ho visto parecchio ottimismo e tanti bravi giovani allenatori in giro”. (nt)

Luka Pavlović.
Foto: HNK RIJEKA

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