Il Rijeka sale al quarto posto

A Rujevica i biancocrociati superano 3-1 il Varaždin davanti a oltre 5.000 spettatori

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Il Rijeka sale al quarto posto
Lindon Selahi porta in vantaggio il Rijeka. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Il Rijeka balza al quarto posto. E pure in solitaria. Nel match della 25ª giornata della SuperSport HNL, i biancocrociati regolano a Rujevica il Varaždin per 3-1. Un successo che permette loro di salire a quota 34 punti in classifica, scavalcando in un colpo solo sia la compagine dello Zagorje che lo Slaven Belupo e l’Istra 1961. A decidere l’incontro sono le reti di Selahi nel primo, nonché di Ampem e Banda a inizio ripresa, mentre il gol della bandiera degli ospiti porta la firma di Jelenić. Per i fiumani si tratta della seconda vittoria consecutiva, la sesta nel girone primaverile in otto partite giocate.

Sergej Jakirović conferma Goda nel ruolo di terzino sinistro, in mediana Selahi rientra dalla squalifica e torna a fare coppia con Hodža, mentre in attacco c’è l’ex di turno Obregon al posto di Frigan, fermato dal giudice sportivo. Dall’altra parte Mario Kovačević si affida all’estro dei “gemelli” Teklić e Šego e dell’ultimo arrivato Drožđek a supporto dell’unica punta Banovec, che prende il posto di Brodić, fermatosi in settimana.

Gioco spezzettato
Ritmi piuttosto bassi in avvio, con il gioco spezzettato da tanti falli tattici a centrocampo. Il primo squillo arriva al 7, Obregon cade in area dopo un contrasto con Ba, la palla arriva a Veiga che da posizione ravvicinata spara addosso a Zelenika facendo sfumare un’ottima occasione. Gli ospiti si fanno vedere al quarto d’ora con una rovesciata di Šego che si spegne sul fondo. Cresce il Varaždin con una velenosa girata di Drožđek che Labrović neutralizza in tuffo. Pronta risposta del Rijeka con Obregon che difende palla nell’area piccola e scarica per Ampem, la cui conclusione è però troppo centrale per sorprendere il portiere avversario. Al 25’ Marin si libera sulla sinistra, ma il suo diagonale è troppo debole e Zelenika para a terra senza problemi. Adesso la partita è tornata a essere bloccata come in apertura.
Intanto sale la tensione. Jakirović protesta platealmente per un fallo non sanzionato venendo richiamato dal direttore di gara. Al 36’ Banovec anticipa Goda su un cross dalla sinistra, Labrović alza sopra la traversa evitando il peggio. Dall’altra parte Marin ci prova direttamente su punizione, il suo tentativo finisce però comodamente tra le braccia di Zelenika. Ospiti molto aggressivi: Ba e Puclin che finiscono sul taccuino di Bel nell’arco di due minuti. Nel finale di frazione sale la pressione dei fiumani, che sbloccano il risultato nel recupero con Selahi che trova l’angolino sul bel suggerimento di Veiga, bravissimo a liberarsi di Šego con un gran numero – 1-0 e Rijeka virtualmente quarto.

Dilaver resta negli spogliatoi
Dilaver, che già negli ultimi minuti del primo tempo si era lamentato per un problema muscolare, non ce la fa e viene sostituito all’intervallo da Krešić. Kovačević invece toglie Banovec e Urata mandando in campo Herrera e Pellumbi. Si riparte con Ampem che semina subito il panico al limite dell’area, ma il suo sinistro non inquadra lo specchio.

Ampem scatenato
Il ghanese è scatenato e al 53’ firma il raddoppio con un facile tap-in sul secondo palo dopo la fuga di Obregon sulla sinistra – 2-0. Jakirović nel frattempo getta nella mischia Banda al posto di Hodža e il neoentrato timbra immediatamente il cartellino, e lo fa direttamente su punizione disegnando una parabola imprendibile per Zelenika – 3-0 e partita chiusa. Per il centrocampista zambiano si tratta della prima rete in maglia biancocrociata. E sugli spalti sale la festa.
Al 63’ il Rijeka si salva dopo una mischia furibonda nell’area piccola (c’è anche un check del VAR, che però non rileva nulla). Con i tre punti praticamente in tasca, la squadra di casa cede il possesso agli ospiti, che non mollano, ma ci pensa Labrović con tre grandi interventi a sbarrare la strada a Herrera, Stanić e Jelenić nella stessa azione. Intanto escono tra gli applausi degli oltre 5.000 di Rujevica Ampem e Obregon, con quest’ultimo zoppicante dopo un duro contrasto a centrocampo. Al loro posto entrano Grgić e Jurić: dal punto di vista tattico non cambia nulla. Nel finale Jakirović opera anche l’ultimo cambio inserendo Liber per Marin. Il Rijeka tuttavia non si accontenta: ci provano Jurić di testa e Banda da fuori, ma la mira lascia un po’ a desiderare.

Fischio finale e festa sugli spalti
Nel finale il Varaždin prende coraggio e trova il gol della bandiera con uno stacco imperioso di Jelenić sul corner calciato da Postonjski – 3-1. Forcing finale della squadra di Kovačević, che proprio allo scadere sfiora il gol del 3-2 con un rasoterra di Herrera che sfila vicino al palo (Labrović comunque era sulla traiettoria). Dopo due minuti di recupero arriva il triplice fischio dell’arbitro Bel che fa esplodere la festa, in campo e sugli spalti.

Domenica la Dinamo al Maksimir
Domenica prossima ci sarà la Dinamo al Maksimir, che sarà il vero test per capire la forza e le potenzialità di questo Rijeka, che con l’allenatore Sergej Jakirović sta letteralmente volando.

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