Rijeka, la difesa del primato inizia dal Drosina

Domani pomeriggio il Rijeka sarà di scena a Pola ospite dell’Istra 1961. I biancocrociati andranno a caccia dei tre punti per respingere gli assalti di Hajduk e Dinamo. «La chiave sarà l’atteggiamento», sottolinea Željko Sopić

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Rijeka, la difesa del primato inizia dal Drosina
Nel primo incrocio stagionale il Rijeka rifilò un tennistico 6-0 ai polesi. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Chiusa la parentesi delle nazionali, impegnate nelle qualificazioni a Euro 2024, torna protagonista il campionato con la 12ª giornata della SuperSport HNL. Il piatto forte è senz’altro il derby regionale tra Istra 1961 e Rijeka, in programma domani pomeriggio al Drosina di Pola (calcio d’inizio alle 15) anche se, classifica alla mano, è quasi un testacoda visto che i gialloverdi sono penultimi mentre invece i biancocrociati sono balzati in testa dopo il successo colto sull’Hajduk prima della sosta. In casa fiumana l’obiettivo è uno soltanto: vincere per difendere il primato dagli assalti di Hajduk e Dinamo che sono in scia. Sulla carta non c’è storia, a giudicare dall’evidente differenza di valori in campo, come pure dallo stato di forma delle due formazioni, con la squadra di Željko Sopić reduce da quattro vittorie consecutive e quella di David Català da quattro sconfitte in sequenza, peraltro senza nemmeno segnare un gol. Ma d’altro canto ogni partita è una storia a sé e come sempre si parte dallo 0-0. Nel calcio, insomma, non c’è mai nulla di scontato. Naturalmente la bilancia pende abbondantemente dalla parte di Labrović e soci, determinati a proseguire la loro marcia. Tuttavia, dovranno fare i conti con una squadra ferita, ma bisognosa di punti e decisa a rianimare la propria stagione. Oltre a vendicare il tennistico 6-0 rimediato a Rujevica nella prima tornata del campionato (in panchina c’erano Sergej Jakirović e Mislav Karoglan…). In 77 confronti nel campionato croato il Rijeka ha incassato 13 sconfitte al cospetto dei cugini istriani: l’ultima battuta d’arresto all’ombra dell’Arena risale a ottobre 2017 quando una rete di Puclin piegò i campioni in carica di Matjaž Kek. Curiosamente, a guidare l’Istra era Darko Raić-Sudar, attuale diesse dei fiumani.

I biancocrociati hanno sfruttato la pausa disputando l’amichevole con l’Udinese (1-1), un test utile per mantenere alti i giri e il ritmo partita, e che inoltre ha dato buone indicazioni e offerto spunti interessanti. Ma c’è un aspetto che non è andato giù a Sopić. “L’Udinese è venuta qua per dare sfogo alle proprie frustrazioni per il difficile momento che sta vivendo in campionato – tuona il tecnico del Rijeka –. Noi però avremmo dovuto rispondere alla stessa maniera. Ci voleva maggiore aggressività nei duelli. Ma nel complesso abbiamo disputato una buona gara. Verona? Al momento non sappiamo ancora se la giocheremo a Cantrida o a Rujevica”.

Formazione già fatta
Non ci saranno sorprese per quanto riguarda la formazione. Il modulo sarà ancora il 4-1-4-1 e con ogni probabilità a scendere in campo saranno gli stessi 11 visti con l’Hajduk. Squadra che vince non si cambia… “Non abbiamo particolari problemi di organico. Petrovič lavora ancora a parte e dovrebbe rientrare in gruppo per la sosta di novembre. Dilaver e Radeljić non sono al meglio, ma spero di poter portare in panchina almeno uno dei due. Grgić ha rimediato uno strano infortunio al tallone e stiamo ancora cercando di capire quali potrebbero essere i tempi di recupero. Smolčić? Contro l’Udinese era uscito per precauzione. Avrebbe anche potuto proseguire, però abbiamo preferito non correre rischi”.
Il rischio in questo tipo è quello di sottovalutare l’avversario, un po’ come successo qualche settimana fa nella sfida con il fanalino Rudeš. “L’aspetto più importante è l’atteggiamento. Mi auguro che quella partita ci abbia insegnato proprio questo. Se entri in campo convinto che vincerai agevolmente soltanto perché la squadra avversaria è messa male in classifica allora hai sbagliato sport. Col Rudeš è successa esattamente questa cosa. È vero, sono arrivati i tre punti, ma abbiamo rischiato grosso proprio perché l’approccio è stato completamente sbagliato. La classifica conta fino a un certo punto. Nel campionato croato la differenza tra la prima e l’ultima è meno marcata rispetto ad esempio tra il Manchester City e l’ultima classificata nella Premier League inglese. Molti danno il Rudeš già per spacciato, e forse a fine stagione retrocederà anche, ma posso assicurare che tutte le squadre dovranno sudare eccome per prendere punti contro di loro”.

Classifica bugiarda
Il messaggio è chiaro: domani al Drosina bisognerà entrare in campo col piglio giusto fin dal fischio d’inizio. “Ho visto diverse partite dell’Istra. La loro classifica è un po’ bugiarda perché per il gioco espresso avrebbero meritato di avere più punti sul proprio conto. Hanno giocatori molto rapidi sulle fasce, Erceg è uno dei migliori centravanti del campionato e Petrusenko, che per nostra fortuna è squalificato, è un centrocampista che a me piace un sacco. Ci aspetta insomma una partita complicata”, ha concluso Željko Sopić.

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