Kvarner 2010, ambizioni di Prima Lega

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Kvarner 2010, ambizioni di Prima Lega

FIUME | Non soltanto in Croazia, ma anche per tutta l’ex Jugoslavia Fiume fu una delle culle del basket, con una tradizione straordinaria, ma con dei risultati modesti se si parla di trofei. Dieci anni fa il Kvarner fallì (non soltanto sportivamente) e la sua eredità, almeno morale, la volle un altro club fiumano, la Torpedo, che cambiò nome, diventando Kvarner 2010. Ci furono delle buone stagioni, anche entusiasmanti, nell’A-1 e in Coppa, con la possibilità di arrivare alla Lega ABA. Un anno fa, però, la squadra con una presidenza dimissionaria e con un organico ridotto, terminò in A-2. In A-1, che dalla scorsa stagione si chiama Premier League, c’è lo Škrljevo, che molti in Croazia chiamano Kvarner-2, e non a caso. Il piccolo club che opera sul territorio della Città di Buccari e il quale gioca le partite interne a Čavle, è composto in buona parte da giocatori provenienti dal Kvarner 2010. In questa società si sono vissuti momenti di grandi turbolenze, a livello societario e, di conseguenza, anche sul parquet. Ricordiamo anche, nell’autunno del 2016, un pugno subito dall’allenatore Marijan Mance da parte dell’allora capitano Siniša Štemberger. Questi passò, pochi mesi dopo, allo Škrljevo, mentre il coach Mance rimase alla guida della prima squadra del Kvarner 2010 anche in A-2. Il suo contratto, come ci ha detto il direttore Marko Šamanić, è scaduto e quindi, da poco più di un mese, sulla panchina c’è Robert Jurković, da una vita nel basket fiumano. Tutto ciò può aiutare a capire quanto avviene oggi nella società fiumana.
Come ci aveva anticipato Šamanić, anche Jurković ha annunciato una nuova stagione, un nuovo corso e nuove ambizioni. La neopresidente Romana Mišrašević, subentrata a Duško Miočić, arriva dal mondo dell’imprenditoria e ammette di non conoscere troppo il basket. In compenso, ha detto di comprendere quale sia il suo ruolo, ossia assicurare delle risorse economiche per far funzionare il club. Al resto ci dovrebbero pensare il direttore Šamanić e lo staff tecnico.
“Vogliamo costruire una squadra competitiva che possa ambire alla Premier League. Non ci nascondiamo più dicendo che l’importante è esistere. Dobbiamo essere noi il punto di riferimento per il basket regionale in tutte le categorie, in collaborazione con tutti gli altri club”, annuncia Šamanić. Robert Bobo Jurković aggiunge: “Con la nuova dirigenza si cominciano a restituire i debiti, ma si parte anche con un nuovo approccio. Il nostro obiettivo sportivo, invece, è quello di lottare per ritornare nel massimo campionato nazionale e poi creare i presupposti per partecipare anche alla Lega ABA. Penso che sia utile avere delle ambizioni e una certa pressione. Per ora non potrei parlare dell’organico perché ci sono in corso delle trattative e siamo vicini a degli accordi importanti. Non ci saranno molti rinforzi, forse due o tre”.
Il Kvarner 2010 ha oggi una base di 70-80 giocatori, dai più piccoli alla prima squadra. È una base sufficiente? “Credo che gli altri club debbano comprendere l’importanza di agire insieme e di non guardare soltanto ai propri interessi. Credo che in un club come il Kvarner dovremmo trovare i migliori giocatori della regione. Anche a Zara c’è un problema simile con lo Zadar, che ha in numerose scuole di basket una specie di concorrenza”.

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